ANAGRAFE E NOTIZIE VARIE |
Giugno 1983 |
APPELLO AI «VECI» DEL «CONEJAN>
Gli artiglieri reduci dalle campagne della guerra 1940-45 si incontrano occasionalmente, spesso con imprevedibile
gradita sorpresa, a qualche adunata nazionale o interregionale o al ricorrente raduno della «Julia»; si fa magari una
bevuta insieme e, bondì!, arrivederci alla prossima volta. Ma ciò è reso estremamente difficile perchè — noi «veci»
appartenenti al Gruppo «Conegliano» — non ci siamo adeguatamente organizzati; occorre quindi che qualcuno riunisca i
nomi e gli indirizzi per poter tenerci informati e ritrovarsi mediante avviso, magari cominciando con un nostro piccolo
raduno.
Preghiamo pertanto gli Artiglieri del Gruppo « Conegliano », reduci dai fronti occidentale, greco-albanese, e russo, di
inviare il proprio indirizzo a uno dei seguenti incaricati:
— Dott. Mario Candotti, Presidente della Sezione A.N.A. di Pordenone, Corso Vittorio Emanuele, 50 - 33170 Pordenone;
Pagot Virgilio, Tempio di 31010 Ormelle (Treviso);
— Cav. Olindo Battistuzzi, via del Lavoro, 31015 Conegliano
Echi della staffetta alpina «Genova-Udine»
Gentilezza, disponibilità, una naturale cordialità sono i traguardi che si prefigge l’Associazione Nazionale Alpini.
A queste doti corrisponde una adeguata preparazione organizzativa dimostrata appieno nell’accogliere gli «staffettisti»
al traguardo della 5’ Tappa, la Vicenza-Conegliano di sabato 7 maggio.
Questa staffetta, promossa dal Nucleo del Gruppo Sportivo Alpini di Genova, s’era prefisso lo scopo di raggiungere Udine
dopo sei lunghe impegnative tappe per portare il saluto di Genova alpina alla città di Udine, sede della nostra 56’
Adunata Nazionale.
518 chilometri in 52 ore, percorsi da 25 alpini, che si sono alternati col «testimone» e con sedi di tappa; Bobbio,
Cremona, Verona, Vicenza, Conegliano, Codroipo, per arrivare infine ad Udine.
Accolti calorosamente al loro arrivo dalla cittadinanza, dal Presidente Vallomy e dallo staff del Direttivo rimasto a
Conegliano, ai cinque staffettisti capitanati da Vittorio Ferrante si sono uniti quelli della tappa precedente tra le
cui file emergeva il Presidente del Nucleo: Mario Sossi, il non dimenticato magistrato sequestrato dalle BR.
Durante il ricevimento in Sede e dopo il saluto di Conegliano alpina da parte del Presidente Vallomy, ha preso la parola
il dott. Sossi che nella sua toccante oratoria ha svelato a noi, ed agli ignari suoi staffettisti, il segreto del perchè
di questa Genova-Udine.
Siamo così venuti a sapere in anteprima che, non avendo potuto partecipare all’Adunata di Udine nel ‘74, in quanto
sequestrato dalle BR, durante il periodo della sua detenzione, era maturato in lui il segreto proposito di recarsi colà
a piedi quando la Sede Nazionale l’avrebbe riproposta in quella Città.
Da queste righe, rivolgiamo un vivo ringraziamento a quanti hanno profuso agli ospiti la loro gentilezza, disponibilità
e cordialità, simboli questi in cui si materializza il nostro orgoglio.
S. Bellotto
Pochi giorni dopo è giunta al prof. Vallomy la seguente cortesissima lettera:
Genova 9-5-1983
Illustre Presidente,
di ritorno dalla memorabile Adunata di Udine, cento il dovere di ringraziare di vero cuore, così interpretando i
sentimenti dell’intero «Gruppo Sportivo Alpino» di Genova, gli Alpini di Conegliano, e Lei in particolare, per la
commovente, fraterna accoglienza tributataci. Serberemo sempre il caro ricordo del nostro incontro nella « baita », e
non mancheremo di visitarVi, se ancora organizzeremo «peregrinazioni» nelle Venezie. Le Vostre simpatiche figure di
Alpini di antico e robusto stampo rimarranno impresse nel nostro animo. Ci faremo vivi quanto prima, con un modesto
«ricordo» degli alpini e degli «amici degli alpini» liguri. Un abbraccio.
Mario Sossi
In vista del 60 anniversario di fondazione della Sezione
Per esaminare per tempo e responsabilmente il programma di manifestazioni che verrà indetto per celebrare - alla fine di
maggio del 1985 - il 60° anniversario della fondazione della Sezione, il consiglio direttivo ha recentemente nominato un
apposito Comitato del quale fanno parte il cav. Giobatta Bozzoli, il cav. Renato Brunello, Giovanni Carlet, Domenico
Cusin, e il cav. Paolo Gai. Buon lavoro.
La Preghiera dell’Alpino
Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai, su ogni balza delle Alpi ove la Provvidenza ci ha posto a baluardo fedele delle
nostre contrade, noi, purificati dal dovere pericolosamente compiuto, eleviamo l’animo a Te, o Signore, che proteggi le
nostre mamme, le nostre spose, i nostri figli e fratelli lontani, e ci aiuti ad essere degni delle glorie dei nostri
avi.
Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi, salva noi, armati come siamo di fede e di amore. Salvaci dal gelo
implacabile, dai vortici della tormenta, dall’impeto della valanga, fa che il nostro piede posi sicuro su le creste
vertiginose, su le diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi, rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la
nostra patria, la nostra bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana.
E tu, Madre di Dio, candida più della neve, tu che hai conosciuto e raccolto ogni sofferenza e ogni sacrificio di tutti
gli alpini caduti, tu che conosci e accogli ogni anelito e ogni speranza di tutti gli alpini vivi ed in armi. Tu
benedici e sorridi ai nostri battaglioni e ai nostri gruppi.
Così sia.
• Gruppo Colfosco
Il 19 settembre dello scorso anno è decaduto il socio Luigi Sossai classe 1914, combattente sul fronte
greco-albanese e in quello russo.
Altro grave lutto, il 10 aprile, con la scomparsa del cav. Virginio Trentin, che per un ventennio è stato attivo
e saggio capogruppo. Anche alle esequie del buon Virginio, che era pure stato consigliere della sezione, sono
intervenuti tanti alpini con gagliardetti e il vessillo della sezione.
• Gruppo Collalbrigo
A causa di incidente stradale ha perduto la vita il socio Attilio Casagrande, cl. 1912, guardia giurata in
servizio quale bidello presso l’azienda agraria annessa alla Fondazione per l’insegnamento enologico ed agrario di
Conegliano, presso la quale aveva prima prestato la sua opera in qualità di meccanico-conduttore. Alpino combattente,
aveva poi fatto parte della divisione partigiana «Nannetti».
• Gruppo di Conegliano-Città
Dopo lunghe sofferenze è decaduto il socio Gino Rui, della classe 1913. Con il Gruppo «Conegliano» partecipò alla
campagna in A.A. dal 1935 al 1937; nell’ ultimo conflitto combatté sul fronte greco-albanese, venne fatto prigioniero e
poi, liberato, venne destinato al Gruppo «Val Tagliamento» e inviato di presidio in Jugoslavia dove venne ferito ad un
braccio.
• Gruppo di Falzè
E’ deceduto Antonio Paset, classe 1909, artigliere del gruppo «Conegliano», e padre del consigliere Amelio.
• Gruppo di Godega-Bibano
Il gruppo ha perduto i soci: Mario Granzotto deceduto il 9-4-’82, il socio Agostino Sommariva morto
l’11-11-82 e Luigi Biagio Perudi deceduto il 4 marzo scorso.
• Gruppo di Mareno di Piave
E’ deceduto ad appena 52 anni il socio Giovanni Polese, assiduo componente dei consiglio direttivo dei gruppo.
• Gruppo di Ogliano
A soli 58 anni è deceduto il 31 gennaio il socio Angelo Perinot; era stato alpino al battaglione «Cadore» ed era
iscritto al gruppo dal 1947. Rinnoviamo le nostre condoglianze alla signora Zaira, alla figlia Daniele, e al figlio
Ettore nostro socio.
• Gruppo Conegliano-Città
Il socio Ivangiorgio Raccanello è diventato nonno della nipotina Sara.
• Gruppo di Collalto
Il socio Paolo Chiesurin ha avuto in dono dalla sua sposa, signora Mirella, un bel alpinetto di nome Mirco, nato in
novembre.
• Gruppo di Solighetto
Festa anche per il consigliera Giuseppe Mazzero che, proprio il giorno di Natale, ha avuto in dono dalla sua sposa
Rosanna il maschietto Riccardo.
E più precisamente il 25° di matrimonio di tre care coppie di sposi:
il consigliere sezionale Antonio Cais con la sua sposa Maria, il 12 aprile;
il segretario Steno Balletto con la sposa Gabriella, il 18 maggio;
e le nozze d’argento anche del socio Adriano Moretti festeggiate con la sposa Adriana il 31 maggio.