CAPITELLO A SOFFRATTA |
Dicembre 1983 |
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Ai primi di novembre del 1917, durante la ritirata di Caporetto, le nostre truppe dovettero ripiegare sulla destra
del Piave per arginare l’avanzata del nemico - che fu fatale anche a molte Penne nere trevigiane - e poi riordinarsi per
affrontarlo.
Le compagnie comandate dai capitani Arnaldo Botteri di Parma e Luigi Polacco di Mareno di Piave giunsero a Soffratta e
prima di attraversare il Piave, stremati ed affamati, decisero di sostare e rifocillarsi un po’. Constatata la naturale
posizione logistica favorevole, in quanto esistevano arbusti alti e lunghe file di piante di acacia, sufficienti a
riparare uomini, animali ed armi e con la possibilità di non esser avvistati dagli aeroplani nemici, non esitarono a
fermarsi. Le truppe ripararono all’esterno, mentre gli ufficiali si riunirono nell’abitazione, poco distante del
capitano Polacco.
Certamente sono state ore di ansia e tremenda paura per l’incalzare del nemico. Prima di intraprendere il cammino ed
attraversare il Piave, i coraggiosi ufficiali vollero assistere alla S. Messa celebrata davanti ad una immagine di S.
Antonio, che la pia fede degli abitanti aveva posto su di un albero. Durante il Divino Sacrificio Botteri e Polacco
pregarono il Santo taumaturgo affinché fosse loro concessa la grazia di uscirne sani e salvi da quella immane tragedia,
promettendo fermamente, con voto, una più degna dimora di quell’immagine con la costruzione di un capitello.
Fanti e alpini combatterono con leggendario coraggio, sacrificandosi a migliaia; i nostri due ufficiali Botteri e
Polacco ebbero prodigiosamente salva la vita.
Il voto fatto dagli ufficiali alpini fu sciolto nell’agosto del 1922, con la costruzione del sacello: fu un atto di fede
che fa onore ai leali e coraggiosi ufficiali.
A quei tempi Girolamo Campo dall’Orto - dal quale abbiamo raccolte alcune notizie e che forse più di ogni altro ha
vissuto da vicino e sino dalle origine questa storia - abitava nelle vicinanze dell’avvenimento, e a soli 5 anni
(infatti egli è nato nel 1917) si prese l’incombenza di curare il capitello, fino a quando, e cioè dopo una decina
d’anni - si trasferì altrove.
L’opera religiosa, l’attestato di fede, dopo molti anni - durante i quali altro conflitto mondiale ci coinvolse - e per
motivi particolari sopravvenuti, il tempietto si è venuto a trovare in una situazione di grande abbandono: trascurato,
insudiciato ed addirittura divenuto discarico di rifiuti. Ma ecco che la coscienza retta, il cruccio di un tale
abbandono, hanno mosso gli animi dei cittadini di Soffratta, ed è allora partita l’iniziativa per un rifacimento ed
abbellimento di quel Capitello. Un anno fa, Girolamo Campo dall’Orto e molti altri, specialmente coloro che portano il
nome del grande Santo taumaturgo, hanno preso l’iniziativa e con un generoso contributo, sotto varie forme, hanno
realizzato ciò che era giusto e doveroso, anche in memoria degli ideatori ufficiali alpini Botteri e Polacco. E a
proposito di quegli ufficiali possiamo dire che sono stati dei grandi e valorosi soldati. Mentre non siamo in grado di
sapere i riconoscimenti del capitano Botteri di Parma, conosciamo invece quanto è stato scritto dal capitano Luigi
Casimiro Polacco su «Penne Nere trevigiane» dal direttore del nostro giornale prof. Mario Altarui: «Promosso
maresciallo capo al merito di guerra per le azioni condotte alla guida del suo plotone nel maggio del 1913 in Cirenaica
- (sottotenente con anzianità 31 dicembre 1914) si distinse più volte sulla contesa posizione del Monte Pal Piccolo dove
meritò la medaglia di bronzo il 14 giugno 1915, un encomio solenne il 30 luglio dello stesso anno (commutato in croce al
valore militare), ed altra medaglia di bronzo nei giorni 26 e 27 marzo 1916. Un encomio gli venne conferito per il
valoroso contegno a Cima Pal Grande il 27 giugno 1916. Fu successivamente in Albania fino al 1920 - venne collocato a
riposo nel 1940 col grado di tenente colonnello; tra le altre sue decorazioni, vanno ricordate due croci di guerra al
merito, la croce d’oro per anzianità di servizio (1924) quella con Corona Reale (1938), le insegne di Cavaliere (1933) e
di Cavaliere Ufficiale alla cessazione del servizio».
Concludendo vogliamo ricordare che il 13 giugno si è svolta a Soffratta, di fronte al Capitello, una suggestiva
cerimonia con la celebrazione della S. Messa e la rievocazione dei fatti che hanno coinvolto gli ufficiali protagonisti
e la popolazione. Erano presenti anche gli alpini di Mare- no di Piave con il gagliardetto, ed altre rappresentanze con
bandiere.
R. B.