ASSEMBLEA DEI DELEGATI


Giugno 1984

Domenica 4 marzo nella sala riunioni della parrocchia Pio X — divenuta oramai sede consuetudinaria — ha avuto luogo l’Assemblea sezionale dei Delegati. Hanno partecipato o si sono fatti rappresentare 134 Delegati dei gruppi su 146 aventi diritto.
Verificati i poteri degli intervenuti, il presidente della sezione prof. Vallomy dopo aver rivolto il saluto ai presenti, li ha invitati a nominare il presidente dell’assemblea, e a tale compito è stato chiamato li prof. Raimondo Piaia.
Piaia dopo aver ringraziato l'assemblea per l’onore e la fiducia, accordatagli, ha dato inizio ai lavori previa designazione di Steno Bellotto per le funzioni di segretario e di Carlo Breda, Giovanni Grosso e Vincenzo Signorotto quali scrutatori. I Delegati invitati ad ascoltare la lettura del verbale del 1983, lo danno per letto ed unanimemente lo approvano.
Il presidente dell’ assemblea quindi ha ceduto la parola al prof. Vallomy, che ha esposto la seguente sua relazione morale sull’attività svolta nel 1983:

« Alpini, signori Delegati giudico doveroso segno di venerazione e di dignità iniziare questa assemblea richiamando alla memoria gli alpini, che sono deceduti durante l’anno sociale 1983/84, anche se per alcuni di essi è stato dato ampio risvolto sul nostro periodico sezionate.
Poco dopo l’avvio dell’anno sociale testé trascorso, la nostra sezione veniva colpita da un grave lutto. Il 17 aprile decedeva il cav. Virgilio Trentin, fondatore del gruppo di Colfosco e da vari anni capogruppo. Ai suoi funerali la partecipazione è stata davvero notevole sia da parte della sezione che da parte dei gruppi. La partecipazione di tanta gente alle esequie è stata la testimonianza sincera della stima di cui godeva il cav. Trentin, detto « padre dei poveri » lavoratore instancabile, generoso e buono. Giovedì 12 maggio, si sono svolti nella chiesa Pio X i funerali di Attilio Casagrande, un alpino che ha dato alla Patria sette anni di servizio, e che si è fatto onore anche nella vita civile, che lo ha visto per ben 40 anni quale aiuto tecnico, e capo operaio dell’ Istituto Enologico. Ho voluto inserire questo nome perché personalmente gli devo gratitudine: da alpino ad alpino, in momenti tristi di persecuzioni, egli mi ha salvato la vita; senza il suo aiuto sarei finito nei campi di concentramento tedeschi.
Il 14 agosto, profondo cordoglio ha destato la morte del maestro Francesco Gugel, maggiore degli alpini, educatore esemplare, cittadino probo e stimato, decorato della guerra d’Africa. Lascia un grande vuoto nelle file dei « veci » della nostra sezione, di cui per molti anni è stato consigliere. Credo che un accenno ad un altro grande Alpino sia doveroso, anche se apparteneva ad un’altra sezione, intendo dire il presidente della sezione di Vittorio Veneto, dott. Giulio Salvadoretti, deceduto il 30 ottobre.
Parimenti il nostro pensiero riverente va alla memoria di tutti gli Alpini dei nostri gruppi passati ad un mondo migliore: a Loro dedichiamo un minuto di raccoglimento.
Come ho avuto modo più volte affermare in questa sede, ed è convinzione generale, la vita della sezione e della nostra Associazione è sorretta dalla efficienza dei gruppi. E’ pertanto naturale che si parli dei gruppi per segnalare le iniziative, i meriti dei capigruppo per la loro buona volontà, per la loro costanza e per gli impegni nell’organizzare le manifestazioni. A loro vada il mio grazie e quello di tutto il Direttivo. A proposito di gruppi, ho il piacere di annunciarvi la nascita di un nuovo gruppo, il 28° della sezione, che sarà intitolato alla memoria della M.O. Pietro Maset.
Il patrocinatore ed animatore di questa iniziativa è l’alpino Giovanni Carlet, già sempre molto impegnato per la sezione nel settore « musicale », per cui lo ringraziamo vivamente. Il neonato gruppo ha già fatto una prima sortita il 4 febbraio nella Chiesa della Madonna di Lourdes, ma il battesimo ufficiale avverrà in data da stabilirsi e noi saremo lieti di presenziare numerosi all’avvenimento.
Quest’ anno le manifestazioni sezionali sono state ben quattro, una in più di quanto stabilito dal nostro programma. Penso sia doveroso ricordare queste manifestazioni sia pure in maniera sommaria.
— Domenica 27 aprile il gruppo di Mareno ha celebrato dignitosamente il 25° anniversario della sua fondazione. La manifestazione è stata organizzata molto bene, ed è riuscita altrettanto bene anche perché favorita dal tempo, vi hanno preso parte diversi gruppi e larga è stata la rappresentanza dei gagliardetti, modesta la presenza della popolazione.
— Domenica 29 maggio il gruppo di Pieve di Soligo ha festeggiato il 55° della fondazione e il 20° della sua ricostituzione. Tutto si è svolto con la massima regolarità: il corteo, la Messa al campo, i discorsi e la benedizione del Sacello. Nel sacello venne collocato un gruppo scultoreo raffigurante la Madonna degli Alpini, dono del defunto ufficiale degli alpini dott. Sammartini, il Sacello è dono della munificenza del comm. Alfredo Battistella. Successivamente è stata inaugurata la nuova sede del gruppo. Numerosa la presenza di rappresentanti di gruppi anche di altre sezioni. Entusiastica la partecipazione della cittadinanza. Rinnoviamo quindi le felicitazioni ai rappresentanti che si sono prodigati con generosità d’impegno ed in modo particolare al capo gruppo cav. Gai.
— Il 10 luglio il gruppo di S. Lucia di Piave celebrava il 25° di fondazione. In quella data ho dovuto assentarmi per motivi di famiglia ed ho devoluto il compito di rappresentarmi al vice presidente Brunello, che ha degnamente rappresentato la sezione. La manifestazione ha avuto il suo epilogo con l’inaugurazione di un cippo ricordo e la dedica di una via agli Alpini. Non mi dilungo nel rievocare i particolari di questa manifestazione, già ampiamente illustrati su « Fiamme Verdi » dove è stato riportato anche un sunto del nobilissimo discorso pronunciato dal cav. Brunello, al quale mi associo per complimentarmi col capo gruppo Davide Bernardi e con i suoi collaboratori per il successo della manifestazione.
— Domenica 18 settembre si è svolta a Parè una suggestiva celebrazione anche questa ampiamente illustrata sulle pagine del nostro periodico, con l’articolo « In memoria dei Caduti splende una croce sulla chiesa di Parè ». La croce donata dagli alpini del gruppo si intona perfettamente alla facciata della chiesa parrocchiale, sempre in quella occasione, gli alpini hanno donato la bandiera alla scuola elementare di via Ortigara. Favorito da una magnifica giornata di sole il corteo si è spiegato trionfale e ordinato in mezzo un’ala di folla plaudente. Felicitazioni ancora al capo gruppo cav. Zanella ed ai suoi collaboratori.
Non posso chiudere questa rassegna di feste alpine senza ricordare che parte di merito della loro riuscita è da attribuire all’ alpino Maset, perfetto maestro di cerimonie.
Molte altre manifestazioni dovrei segnalare, che rivelano la vitalità e la serietà dei gruppi, ma per mancanza di tempo non le posso enumerare tutte. Tuttavia un plauso particolare devo rivolgere ai gruppi di Orsago e Gaiarine, che unitamente al gruppo di Zoppola hanno, a Pontebba, onorato i Caduti con una corona di alloro in occasione di un loro incontro con le forze alpine in armi. Il contatto con gli alpini in armi è un legame di altissimo valore patriottico ed umano che dovrebbe essere curato e sentito da tutti i gruppi. Complimenti a Orsago e Gaiarine.
— Il 15 ottobre, alla chiesetta di S. Maria delle Grazie, in occasione del 111° anniversario della fondazione del Corpo Alpino, è stata celebrata una S. Messa in suffragio di tutti gli alpini della sezione, caduti in pace e in guerra. I gagliardetti dei gruppi, invero, non erano molti. Presenti però molti rappresentanti dei gruppi, i due vice presidenti, il consiglio e molti altri. Il Corocastel ha eseguito con mirabile maestria canti appropriati alla cerimonia. Io ringrazio in questa sede tutti i cortesissimi inviti che ho ricevuto dai gruppi, molti ne ho dovuti rifiutare, ad altri ho potuto partecipare notando dappertutto una perfetta armonia.
Squisita, ed è un’abitudine ormai diffusa, anche quella di invitare le signore: penso che questo allargamento familiare sia una cosa bella e che serve tanto a tenerci uniti. Puntuale la commemorazione di Nikolajewka avvenuta quest’anno il 22 gennaio a Solighetto. Il capo gruppo Pansolin mantiene alta la tradizione di questa manifestazione, che è sorta per sua generosa iniziativa. Numerosi gli interventi alla Messa e al corteo.
Altra nobilissima tradizione è quella coltivata dal Gruppo di Conegliano-città con offerta di doni e trattenimenti ai ricoverati di Casa Fenzi. Mi felicito col Capogruppo cav. Tullio De Vido e con tutti gli alpini del gruppo che lo aiutano. Non posso chiudere l’elenco delle attività dei gruppi senza segnalare, con molto compiacimento, un aspetto che per il passato non avevo messo in evidenza: parecchi gruppi si sono organizzati in modo di avere una sede propria.
Primo in ordine di tempo penso sia il Gruppo di Collalbrigo; Pieve di Soligo poi ha una sede invidiabile per disposizione di locali. Quella di San Fior, molto dignitosa ed arredata con vero buon gusto. La sede di Orsago graziosa e comoda, lo stesso dicasi per la sede di S. Lucia. So che Pianzano ha in gestazione la sua sede, lo stesso dicasi anche di Soligo e Susegana.
Devo dire a questi gruppi che avere una sede propria è un fatto molto positivo che comprova l’attaccamento tenace all’Associazione Alpini. Avere una sede propria è sentirsi in famiglia, ed è più utile avere una sede che spendere tanto denaro in manifestazioni anche belle ma di utilità effimera.
E giacché siamo in argomento parliamo anche della sede della Sezione, dove quotidianamente alla sera e alla domenica mattina si ritrovano «veci» e «bocie», amici degli alpini per bere l’ «ombra» e fare una partita a carte, a discorrere tranquillamente.
La sede nostra, la taverna in modo particolare, è il regno di Mario, che non è qui presente perché ha la mamma che sta molto male.
E’ da anni che Mario De Marchi la dirige con molto impegno, con tanta passione, coadiuvato anche da Giuliano Casagrande, anche lui volenteroso e gentile con tutti. Io, a nome di tutti, ringrazio Mario De Marchi, e il suo collaboratore, per tutta la dedizione che profonde per il buon andamento della taverna.
La Sede sezionale oltre che essere il luogo idoneo per le nostre riunioni, ci viene spesso richiesta per ospitare le riunioni di associazioni d’arma, di ex combattenti, del corpo bandistico ecc. L’Ass. Alpini si rende utile in Conegliano ed ha un rapporto umano e civile con tutte le altre associazioni d’arma.
La nostra sede è anche luogo d’incontri con rappresentanze di autorità cittadine, che rispondono ai nostri inviti e li apprezzano. In questi incontri con rappresentanze è l’alpino Piero De Zan che fa gli onori di casa, compito ed avveduto maestro di casa.
E’ importante, cari alpini della Sezione, avere una sede disponibile come la nostra.
L’anno scorso, alla vigilia dell’Adunata di Udine, abbiamo ospitato la Staffetta Alpina di Genova, di cui farà cenno più avanti il 19 febbraio scorso, in occasione della riunione del Triveneto, abbiamo potuto preparare il pranzo ai rappresentanti delle Sezioni alpine del Veneto, che sono rimasti soddisfatti dell’ottimo servizio. Il pranzo è stato magistralmente preparato dall’equipe di cuochi del Gruppo di San Fior, guidati da Chies, il «rosso». Un bravo anche ai consiglieri che hanno appoggiato e guidato questa iniziativa.
Lusinghiera, poi, è stata la gratitudine dimostrata dagli ufficiali che hanno partecipato alla cena della Sezione di dicembre, che nella nostra sede hanno concluso lietamente la serata, bevendo e discorrendo sino a notte inoltrata.
Il 15 aprile 1983 si è provveduto a deliberare, tra le altre, una cosa importante: si è provveduto alla nomina di un comitato che ha il compito di studiare il programma per i festeggiamenti del nostro 60° di fondazione.
E’ un impegno pesante e delicato che incombe su questo Comitato e il Consiglio ne ha affidato la presidenza al cav. Bozzoli, che attraverso le mansioni per molto tempo esercitate di segretario e tesoriere ha rivelato sempre precisione, capacità ed iniziativa; per cui possiamo essere certi che il Comitato è ben guidato e rin graziamo il cav. Battista Bozzoli di aver accettato questa responsabilità.
In occasione dell’Adunata Nazionale ho affidato l’incarico di rappresentarmi, il sabato, nella manifestazione che si è svolta a Pianzano, al V. Presidente Brunello, mentre per la cerimonia ufficiale a Udine sono stato rappresentato dell’altro Vice, Luigino Basso.
Il sottoscritto è rimasto a Conegliano dove alle ore 15 sono arrivati i rappresentanti della Staffetta Alpina di Genova, che aveva come presidente niente meno che il simpaticissimo dott. Mario Sossi, il magistrato che è stato una delle prime vittime delle Brigate Rosse.
Si sono generosamente prestati ad accogliere gli alpini in quella circostanza: Cais, Bellotto, Daccò, Mario Basso, ed altri che dopo il ricevimento ed un breve rinfresco in sede, li hanno guidati nella visita al Castello, intrattenendosi con loro sino alla sera.
Nonostante la pioggia perfida, la partecipazione all’Adunata di Udine è stata numerosa e memorabile è stato l’entusiasmo della popolazione friulana.
Possiamo dire che è stata una giornata di ossigenazione patriottica; ricordo la impressionante ricchezza di «tricolore» e l’accurata organizzazione della nostra Sezione. Un particolare ringraziamento al Gruppo Collalto, che ha portato ottimamente gli striscioni, e anche un particolare rin graziamento alla nostra brava Banda musicale. Un augurio ed un desiderio esprimo in questo momento, la nostra partecipazione all’Adunata di Trieste sia una festa di Tricolore e di patriottismo.
L’assemblea dei Delegati a Milano ha avuto per noi un’importanza particolare: nella sua relazione il Presidente nazionale Vittorio Trentini che ha riscosso ampio consenso dall’Assemblea, ha avuto espressioni di elogio e di ringraziamento per il nostro consigliere nazionale geom. Lino Chies, per le sue generose prestazioni di aiuto alle popolazioni del sud colpite dal terremoto.
A questi ringraziamenti e a questa lode aggiungiamo la nostra affettuosa adesione. Al socio alpino Chies, che quest’anno lascia l’incarico di Consigliere nazionale, noi esprimiamo la nostra sincera e affettuosa gratitudine per aver degnamente rappresentato anche con personali sacrifici la nostra Sezione, e quelle di Treviso e Vittorio Veneto, in sede Nazionale; ed al sincero grazie aggiungiamo la speranza e l’augurio che voglia continuare, sia pure con altro incarico, la sua fattiva collaborazione per il bene dell’Associazione Nazionale Alpini.
Termino la mia relazione con una dolente nota, ma lo devo pur comunicare anche se con molto rammarico. Il nostro attivo, solerte e brillante segretario Steno Bellotto ha inviato una lettera di dimissioni, che ho portato in consiglio il 3 febbraio scorso. Il consiglio unanime conferma la sua fiducia al segretario Bellotto e ha respinto le sue dimissioni. Sembra tuttavia che l’amico nostro non voglia mutare la sua decisione.
Io lo ringrazio, a nome mio e vostro, per l’opera sua svolta a favore della Sezione, rispettando i motivi che l’hanno indotto in questa decisione, mi lusingo tuttavia che anche in avvenire non ci lascerà mancare la sua amicizia e la sua preziosa collaborazione; dichiarando gli in presenza vostra i sensi della mia alta stima e sincera gratitudine anche per l’impegno dedicato, insieme col cav. Brunello, alla redazione di «Fiamme Verdi».
Riconosco che ci vuole tanta pazienza e tanto impegno per redigere «Fiamme Verdi» e tale apporto ha veramente migliorato questo nostro giornale.
Un grazie dunque al cav. Brunello e a Bellotto che vi ha collaborato e un grazie particolare al prof. Altarui, che ne ha la rappresentanza legale, che ci guida e ci aiuta, quale valente esperto Direttore del nostro «Fiamme Verdi».
A tutti i Consiglieri, e a tutti quegli alpini che, con incarico ufficiale o volontariamente, hanno operato e operano per il buon andamento della nostra Sezione, rinnovo il mio commosso ed affettuoso ringraziamento.
Nutro tanta fiducia negli Alpini che oggi come sempre rappresentano e sono una sicura ancora di salvezza per difendere dal naufragio i purissimi ideali della famiglia e della Patria.
«Viva l’Italia».

Il presidente dell’ Assemblea ha ringraziato il prof. Vallomy per la accorta e dettagliata relazione, ed ha ringraziato tutti coloro che sono alla guida della sezione e dei gruppi per il lavoro svolto nell’arco dell’anno sociale, ed ha percepito attraverso la relazione morale del presidente della sezione la grande vitalità e l’operosità di tutti gli Alpini.
Sono seguite le relazioni economiche: della sezione da parte del cav. Bozzoli e quella del periodico «Fiamme Verdi» dal cav. Brunello; il quale ha pure chiarito la posizione della sezione per quanto riguarda le Stele da porre al Bosco delle Penne Mozze. Prima di procedere alle approvazioni delle varie relazioni si è dato spazio alle discussioni.
Per primo ha preso la parola Carlet, che ha voluto mettere in evidenza la contenuta spesa della Banda Musicale intervenuta all’ Adunata Nazionale, per il generoso apporto dato dai soci cav. Vittorio Padovan, cav. Ernesto Visentin, cav. Gino Citron e cav. Mario Maset, ai quali va il nostro ringraziamento.
Bellotto ha ritenuto opportuno nuovamente chiarire che le sue non sono state «dimissioni», ma semplicemente una rinuncia ad una sua eventuale riconferma alla segreteria, motivata, come tutti sappiamo, da impegni di lavoro e dalle condizioni di salute. Ha assicurato il suo apporto sino all’espletamento sia del tesseramento che delle pratiche inerenti alla chiusura dell’anno sociale.
Citron ha chiesto un «tipo» di manifesto eguale per tutti i gruppi, da utilizzare per le varie cerimonie a livello sezionale. Ha sollecitato i gruppi a promuovere incontri con gli alpini in armi.
Il consigliere nazionale Chies ha ritenuto quella sede la più indicata per ringraziare calorosamente tutta la sezione per avergli dato la possibilità di far parte del Consiglio nazionale, onore e onere protrattisi per ben sei anni, durante i quali ha cercato di dare quanto più gli era possibile, compatibilmente con gli impegni e doveri di famiglia e di lavoro, e per esprimere il suo apprezzamento al cav. G.B. Bozzoli per la sua dedizione quale presidente dell’apposito comitato — per l’organizzazione delle celebrazioni del vicino 60° di fondazione della Sezione.
Ha concluso, rivolgendo ai presenti un caloroso invito a volerci bene e lavorare per il bene della nostra sezione che è il bene della nostra Associazione. Dobbiamo dimostrare a tutti che noi siamo quelli che diciamo di essere, un’occasione che deve creare i presupposti per l’avvicinamento degli animi, data la necessità profondamente umana di completamento e distensione di cui ne ha bisogno la vita quotidiana e che deve essere il corredo morale di ogni alpino benpensante.
Il capogruppo di Solighetto cav. Pansolin prendendo lo spunto dal giornale «l’Alpino» sull’articolo «Un tricolore in ogni casa» riferisce che il consiglio del suo gruppo ha deliberato di donare nello spazio di due o tre anni, un tricolore alle famiglie di Solighetto, con l’impegno di esporlo in occasione della «Festa del Tricolore», che il suo consiglio ha proposto per la data del 16 o 23 settembre, invitando tutti i gruppi a fare altrettanto.
Zanin ricorda al presidente di non aver menzionato nella sua relazione l’incontro avvenuto al Rifugio Contrin, manifestazione che sarà ripetuta ogni anno.
Esauriti gli interventi il presidente dell’assemblea ha chiesto l’approvazione delle varie relazioni: esse hanno ottenuto unanime consenso. Si è proceduto poi alla nomina dei delégati all’Assemblea Nazionale e successivamente alle votazioni per il rinnovo parziale del Consiglio Direttivo. Dopo lo scrutinio delle schede e l’annuncio dei risultati il prof. Raimondo Piaia ha dichiarato conclusa la riunione.


Il Consiglio Direttivo si è riunito il 10 marzo, e dopo la lettura del verbale delle votazioni il presidente Vallomy ha ringraziato i Consiglieri per il contributo dato e che vorranno dare per le ulteriori fortune della nostra sezione.
Quest’anno oltre alla rinuncia alla segreteria di Bellotto anche Basso ha voluto rinunciare ad un eventuale suo incarico quale vice presidente; pertanto nel Consiglio direttivo gli incarichi sono stati così distribuiti.
Presidente: cav. uff. prof. Giacomo Vallomy;
Vice presidenti cav. Giobattista Bozzoli e cav. Renato Brunello;
Segretario rag. Michele Pilla;
Tesoriere cav. Battista Bozzoli;
Consiglieri: enot. Luigino Basso, cav. Olindo Battistuzzi, Ezio Berlese, Antonio Cais, arch. Gianfranco Calderari, ing. Antonio Cancian, Domenico Cusin, Antonio Dal Pos, enot. Pietro De Zan, Lionello Frare, cav. Paolo Gai, Domenico Gava, Fabrizio Gava, geom. Gilberto Loschi, cav. Mario Maset e Tarcisio Stella. Revisori dei conti: comm. Alfredo Battistella, Giovanni Carlet e cav. Vittorio Padovan.
Delegati all’Assemblea Nazionale di Milano: prof. Giacomo Vallomy, avv. Francesco Travaini, cav. Renato Brunello, cav. Giovanni Zanella, Luigi Battistuzzi, Gildo Trivellato, Eugenio Pizzol.
Giornale «Fiamme Verdi»: direttore responsabile comm. prof. Mario Altarui; redattore, amministratore corrispondente de «L’ Alpino» e addetto al rapporto col Comitato «Bosco delle Penne Mozze» cav. Renato Brunello;
addetto alla taverna Mario De Marchi;
addetto ai lavori e manutenzione della sede cav. Paolo Gai;
incaricato alla manutenzione del Museo Giuliano Zanin;
assegnato alla manutenzione della chiesetta «Madonna della Neve» cav. Olindo Battistuzzi;
incaricato alle pubbliche relazioni enot. Pietro De Zan;
addetti attività culturali e ricreative Antonio Cais e prof. Raimondo Piaia;
addetto ai rapporti con i gruppi cav. Mario Maset;
collegamenti con la Fanfara Giovanni Carlet;
comitato per il 60°: presidente Bozzoli; membri Brunello e Carlet;
comitato gruppi sportivi Ezio Berlese e Pierantonio Zaccariotto.
Ai componenti gli organi sezionali auguriamo buon lavoro.