ANNUALE INCONTRO CONVIVIALE |
Giugno 1986 |
Lo spirito di collaborazione tanto spontaneo quanto generoso e produttivo degli alpini in congedo ed in armi, delle
autorità locali, manifestato nella ricorrenza delle celebrazioni del 60° anniversario della fondazione della sezione,
realizzate un anno fa, si è rafforzato nell’annuale cena sezionale, e ancora una volta è emersa la straordinaria
vitalità e disponibilità di ognuno.
In quella occasione sono stati richiamati gli ideali che ci accumulano e che vogliono essere la sorgente e la forza che
ci ispirano al perseguimento del bene comune.
Ai giovani noi vogliamo tendere la mano per procedere uniti sulla via del progresso morale e umanitario, un quadro di
armonica integrazione delle generazioni.
La buona presenza di ospiti, gli ufficiali della «Julia» e della «Cadore»; il neo sindaco di Conegliano rag. Flavio
Silvestrin - alpino del «Tolmezzo»; - il consigliere nazionale geom. Luigi Casagrande; il comandante la stazione CC mar.
magg. Giuseppe Castorina; il rappresentante della stampa Sergio Dugone, amico degli alpini, - che in diverse circostanze
ha dimostrato sensibilità ai problemi del nostro sodalizio -, ha soddisfatto le nostre aspettative; anche se si sono
notate le assenze - dovute a motivi di forza maggiore - dei generali Del Piero e Mocchi, rispettivamente comandanti
della «Julia» e della «Cadore».
Diversi sono stati gli interventi - senza dubbio di breve durata - durante i quali sono avvenuti lo scambio dei doni. In
particolare al sindaco Silvestrin sono stati rivolti calorosi applausi e lusinghieri apprezzamenti di sincera simpatia,
per aver egli posto le premesse, quale primo cittadino ed alpino, di un incondizionato sostegno alle iniziative
dell’ANA, iniziative che manifestano, ovunque e sempre, esemplari finalità.
Inizialmente il presidente della sezione Vallomy ha invitato tutti i presenti ad un minuto di raccoglimento, per
ricordare e rendere omaggio alla memoria dell’ultimo dei soci fondatori il cap. Giacomo Soravia, scomparso pochi giorni
prima dell’incontro conviviale, e del quale è ancora vivo in noi la sua figura bonaria e semplice.
Nella circostanza, in segno di gratitudine per essersi maggiormente dedicati con solidale e generosa partecipazione alla
realizzazione delle celebrazioni del 600 di fondazione della sezione, sono stati consegnati, ad una ventina di soci
alpini, il libro «60 anni di vita alpina a Conegliano» ed una pergamena, con dedica, su entrambi, del presidente
Vallomy.
E’ auspicabile che, anche in questi nostri incontri, si badi più alla sostanza, alla concretezza dei fatti, che a
preoccuparci degli scambi verbali, poiché ci sono già coloro che si agitano verbalmente, con una assiduità sconcertante,
ubriacando e senza concludere alcunché, mettendo in difficoltà gli «uomini di buona volontà», che lavorano per il
miglioramento della vita umana, in un clima di fraternità, in una gara reciproca per essere il più possibile degni di
tale essenza.
Mi piace terminare con una frase di Hans Arner: « Lacontemplazione del bello (tutto ciò che è magnifico, che è bene, che
è giusto) non deve soltanto influire sul nostro sentimento estetico, ma anche sul nostro senso etico. Ci deve fare
migliori, raffinare la nostra sensibilità e la nostra volontà e allargare la nostra ricettività per alte idee morali».
R. B.