GLI AUGURI DEL PRESIDENTE |
Dicembre 1985 |
Cari Alpini,
anche il 1985, sessantesimo della fondazione della nostra Sezione, volge al termine. Ma l'eco delle celebrazioni del 31
maggio, dell'uno e due giugno non si spenta ancora a Conegliano ed a Mareno dove sono rimasti segni indelebili della
vostra salda compattezza, della vostra esemplare unione nel bene, della vostra generosità nella costruzione della Scuola
guidata.
Mi sono commosso leggendo su «l’Alpino» di ottobre l’articolo del nostro Presidente nazionale Caprioli intitolato «Le
nostre armi improprie». Rileggete attentamente quell’ «Isola verde», stampate nella vostra mente le parole nobilissime
che trascrivo: «Le mani, se guidate da un cuore generoso, possono impugnare un badile, un martello, una cazzuola, ed
aggiustare, ristrutturare, costruire, raccogliere fondi, nel se t’no dell’amicizia e della solidarietà verso altre mani
di uomini che abbiano bisogno di aiuto».
Siamo stati in linea con questo nobilissimo programma, e lo saremo ancora per l'avvenire.
Le nostre «armi» saranno ancora le nostre mani e il nostro cuore per il prossimo bisognoso. La celebrazione del nostro
sessantesimo pertanto non deve essere occasione di sosta, ma punto di partenza verso altri traguardi, altre imprese
generose, lungo i sentieri che l’amore della Patria e il nostro senso civico cristiano ci tracceranno.
Nel porgere a voi ed alle vostre famiglie i miei migliori auguri di Natale e di felice 1986 vi dico: avanti Alpini di
Conegliano, in cammino per un altro sessantesimo oltre il 2000 !
Giacomo Vallomy