Penne Nere della Sezione di ieri e di oggi


Maggio 1985


Le Penne Nere Coneglianesi con gli Amici ritratti di fronte alla Fontana di Nettuno nel 1925.

Quando pochi ardimentosi alpini nel lontano 1925 diedero vita alla sezione di Conegliano della Associazione Nazionale Alpini, pochi erano in grado di immaginare lo sviluppo di tale sodalizio fino ai giorni nostri.
Dei pionieri di allora è ancora vivente il noto e simpatico cap. Giacomo Soravia, tutti gli altri non ci sono più. Di essi vive nitido il ricordo nei veci e nei bocia di oggi.
Della prima assemblea ufficiale dei soci riportiamo quanto fu scritto su «L’Alpino» n. 8 - VIII dal titolo:
«Salute alla nuova Sezione di Conegliano». A Conegliano ridente città del Veneto, posta tra il Piave e Vittorio della Vittoria, e in vista del Grappa Sacro, si è costituita una nuova Sezione della nostra Associazione. Domenica 28 aprile, ha avuto luogo la prima assemblea che costituì una simpaticissima e numerosa adunata di scarponi «Veci» e «Bocia» della Regione per la nomina delle cariche.
Ecco il primo direttivo e i soci fondatori: Gen. Bortolo Gambi presidente; Giovanni Piovesana vice presidente; Giacomo Soravia segretario- cassiere; Antonio Biffis, Giuseppe Del Favero, Rinaldo Nardi, Aldo Sartori, Tiziano Serafin, Michele Terlazzi e Gerolamo Zava consiglieri; Serafino Albanese, Giovanni Baldan, Gio Battista Bidasio degli Imberti, Giovanni Borga, Nini Carraro, Ruggero Casellato, Luigi Chies, Gotardo Da Gai, Pietro Dall’Anese, Giulio Del Giudice, Emilio Del Giudice, Albino De Grignis, Romeo Gaiotti, Giovanni Gelera, Bernardino Ghetti, Otello Marin, Domenico Modolo, Gino Piccoli, Giovanni Pol, don Francesco Sartor, Giuseppe Serafin, Lino Steccati, soci fondatori.
Il Gagliardetto della Sezione fu benedetto dal leggendario Cappellano Alpino don Pietro Zangrando di Perarolo (Cappellano del «Val Piave» nella guerra 1915/18) in quell’ epoca parroco di Sospirolo.
Oggi la Sezione annovera quasi quattromila soci con 28 gruppi, molti con proprie sedi. Decine di manifestazioni all’anno, alle quali i soci partecipano con entusiasmo.
La «famiglia alpina», come amiamo definirla, è una realtà pulsante, che attraversa, tutte le stratificazioni sociali, ci affratella e ci dà la carica e I’ entusiasmo ad affrontare I’ affannosa vita della civiltà contemporanea e del consumismo, con finalità, i cui valori sono i nostri ideali.
R. B.