Il primo raduno organizzato dalla nostra sezione in collaborazione con la consorella
di Belluno ebbe luogo il 24 ottobre 1948, subito dopo la prima Adunata Nazionale di Bassano del Grappa.
In quell’occasione non solo si ritrovarono le Fiamme Verdi del 7° Alpini che da cinque anni era
sciolto, ma si posero le basi per la
sua ricostituzione, che fu definita cinque anni dopo.
Molte furono le autorità presenti, tra cui il sottosegretario
alla Difesa on. Meda e alti ufficiali dell’Esercito.
Conegliano che tenne a Battesimo il 7° (oltre al 6°), fu quindi
la sede più naturale per ospitare la celebrazione che prevedeva la consegna delle decorazioni conferite per l’eroico
comportamento in Grecia ai quattro Battaglioni del disciolto Reggimento.
La manifestazione si svolse in una giornata
splendida, più primaverile che autunnale.
La sfilata lungo i corsi principali della città fu aperta dal Gonfalone
del Comune e dalla Bandiera di Pieve di Cadore, decorata della Medaglia d’Oro al valor militare. Seguivano la
Bandiera dell’8° Alpini decorata di 4 Medaglie di cui una d’Oro, il picchetto armato formato da Alpini del
Battaglione “Feltre”, allora aggregato all’8° e la fanfara dell’8° Reggimento; quindi un reparto in armi della
“Folgore”, il Labaro Nazionale, i Vessilli delle sezioni di Conegliano e di Belluno con il Presidente avv. Zava per
Conegliano e il sen. D’Incà per Belluno.
I Reduci sfilarono per Battaglioni e per Sezioni.
Numerose le Bandiere in
rappresentanza delle Associazioni combattentistiche con in testa i decorati.
Presenziarono il sen. Grava, l’on. Lombardi, il Prefetto di Treviso dott. Brancati, il Capo di Gabinetto
dott. Albarella, il Questore dott. Strino, il sindaco di Conegliano dott. Manzoni; i generali Pierozzi, Cantalupi,
Ghe; il comandante dell’8° Alpini col. Sono; il comandante del Battaglione “Folgore” magg. Scrascia; il magg.
Ferrara dei CC.; il capitano dei CC. Messina; il Pretore dott. Lonza; il magg. Aloi; il tenente Ponzi della Guardia
di Finanza; il col. Pegoraro direttore della Postbellica.
Il Comune di Belluno, la presidenza e il consiglio
direttivo dell’A.N.A. erano rappresentati dal gen. Zaglio.
Per Bassano era presente il ten. col. Solagna,
l’animatore della rinascita del famoso Ponte.
Fatti segno a particolare deferenza la medaglia d’Oro ten. col.
Arduino Polla, i padri delle medaglie d’Oro ten. Silvano Buffa di Trieste, il cap. magg. Solideo d’lncau, la madre
del magg. Giovanni Piovesana, la presidente delle vedove di guerra signora Passerelli, e l’Arciprete del duomo di
Conegliano mons. Antoniazzi.
La Messa fu officiata dall’ex cappellano militare alpino don Francesco Sartor, che
concluse la sua omelia esprimendo la volontà di rinascita che animava tutti i combattenti del 7° Alpini e del 5° di
Artiglieria di Montagna
Intervennero successivamente il sindaco prof. Manzoni e il col. Frati - che aveva comandato il 7° Alpini in Albania -, egli
illustrò il medagliere del 7° Alpini; le 7 medaglie d’oro, le 78 d’argento, le 154 di bronzo, e le 276 croci di
Guerra. Il gen. Pialorsi lesse le motivazioni delle decorazioni dei battaglioni “Cadore”, “Belluno”, "Feltre" e "Val
Cismon".
L'on. Meda - che aveva fatto parte dei 7° Alpini nella prima
guerra mondiale - riconfermò l’impegno del Governo d’intensificare
l’azione per conoscere le sorti dei dispersi in Russia. Il buon vino di Conegliano fu sostituito all’acqua della
Fontana del Nettuno, per dissetare i “Veci” e i Bocia” scarponi. Ancora oggi i vecchi Alpini, e i giovani
coneglianesi di allora, ricordano quella entusiasmante giornata.
Alpini del "Feltre" aggregati alla "Julia", ritratti di fronte al Monumento ai Caduti