60 ANNI DI VITA ALPINA A CONEGLIANO

... IL 60° DELLA SEZIONE: PROGRAMMA

Venerdì 31 Maggio 1985
Ore 1830: A Mareno di Piave in via Ungaresca Inaugurazione e consegna a “La Nostra Famiglia” del fabbricato da adibire a laboratorio di lavoro guidato per giovani handicappati. Benedirà la costruzione il Vescovo Mons. Eugenio Ravignani.
Ore 21: A Conegliano, Cinema San Martino presentazione del libro «60 anni di vita alpina a Conegliano» realizzato a cura della Sezione e premiazione degli alunni che hanno partecipato al concorso sul tema: «Gli alpini, la montagna».
Sabato 1 Giugno
Ore 10: Apertura esposizione lavori delle scolaresche presso la Scuola “S. Francesco” in Conegliano.
Ore 16: Formazione corteo sulla Gradinata degli Alpini. Alzabandiera e deposizione corona al monumento ai Caduti in Piazza IV Novembre, alla lapide del 7°Alpini, al monumento alla Resistenza.
Ore 17: Allo stadio comunale: Giuramento solenne delle reclute del Btg. Vicenza e conferimento della «Cittadinanza Onoraria» al Gruppo Arì. Mont. “Conegliano”. Ore 19: Carosello della Fanfara Brigata dulia in Piazza Cima.
Ore 21: Al Teatro Accademia: Serata con il Coro della Brigata Julia; il Coro A.N.A. di Vittorio Veneto; il Corocastel di Conegliano.
Domenica 2 Giugno
Ore 9: Zona ammassamento: Santa Messa al campo sul Piazzale della Chiesa Madonna delle Grazie.
Ore 10,30: Sfilata con reparto in armi Gruppo Artiglieria Montagna “Conegliano”, dei Reduci Gruppo Artiglieria Montagna “Conegliano” ed i Radunisti Triveneto. Itinerario della sfilata: viale Trento-Trieste, via Madonna, via Xl Febbraio, corso Mazzini, corso Vittorio Emanuele, via Cavour, via Garibaldi, via Colombo, viale Carducci.
Ore 11,30: Dalla Gradinata degli Alpini: discorso del Presidente Nazionale. Ore 13: Pranzo.
Ore 16: Caroselli Fanfara Brigata Julia per Conegliano.

IL COMITATO ORGANIZZATORE

Le iniziative prese e le manifestazioni indette per celebrare il 60° di costituzione della Sezione Alpini di Conegliano, sono state curate dal Comitato organizzatore
così composto: Giovanni Battista Bozzoli presidente; Giuliano Casagrande segretario; Mario Basso, Renato Brunello, Antonio Cais, Giovanni Carlet, Lino Chies, Antonio Dall’Anese, Nino Geronazzo, Mario Longhino, Gilberto Loschi, Diego Tomè, Luigi Zaccaron: membri.


UN’OPERA ALPINA: IL LABORATORIO DEL CENTRO Dl LAVORO GUIDATO DELLA NOSTRA FAMIGLIA

Per onorare degnamente le sue nozze di diamante, a sezione ANA di Conegliano, sensibile ai problemi di carattere umanitario e sociale, ha voluto scrivere una pagina a caratteri cubitali: la realizzazione di un fabbricato di 125 mq. da adibire a laboratorio guidato per giovani handicappati, con annesso forno per la ceramica, costruito su di un terreno offerto generosamente dai coniugi Vendrame in località Bocca di Strada di Mareno di Piave, che sarà consegnato venerdì 31 maggio 1985 a “La nostra Famiglia”
Per il realizzo di quest’opera si sono mobilitati gratuitamente molti Alpini della sezione, i quali rubando ore di riposo settimanale e sacrificando ogni festività si sono adoperati, in migliaia di ore lavorative, guidati dai geometri Lino Chies e Gilberto Loschi e dagli esperti Remigio Chies, Attilio Manzato e Lino Dalla Coletta.
Del diverso materiale necessario alla costruzione, dell’uso di automezzi e delle forniture di impianti si sono fatti carico altri soci e amici benefattori. A tutti va assegnato un encomio solenne e grande riconoscenza per il gesto compiuto, silenzioso ed umano.
A questi Alpini e alla presentazione del progetto, una signora ha scritto: “Grazie perla vostra intenzione che è per noi promessa di speranza, come fiore che presto darà frutto... Forza Alpini, il bene della società si costruisce anche e soprattutto in tempo di pace”.


FIAMME VERDI IL PERIODICO DELLA NOSTRA SEZIONE COMPIE 25 ANNI


Il primo numero di “Fiamme Verdi”>

Nella primavera del 1959 la mia professione mi portò a Conegliano, e l’ottimo presidente della sezione di Treviso Bruno Manfren avvertì prontamente Guido Curto  del mio arrivo e dei risultati delle mie prove di selezione attitudinale (sa far di conto e scrivere). Col nuovo anno la mia partecipazione alla sezione di Conegliano divenne effettiva; feci il tesoriere, e un po' di tutto come è richiesto ai componenti del consiglio; mentre si facevano i conti anche per l’istituzione del giornale sezionale, la cui nascita venne registrata al Tribunale di Treviso il 9 maggio1961, col nome di “Fiamme Verdi”. Lo stesso mese uscì il primo numero, con il mio editoriale (“Penna Nera col pennino”) e il seguente saluto del Presidente:
“Cari, baldi Alpini della mia sezione, in occasione della nascita di “Fiamme Verdi” desidero anzittutto porgervi il più sincero e cordiale saluto del Consiglio Direttivo sezionale, nella certezza che il dono che vi viene oggi fatto costituirà per voi tutti, oltre che una piacevole sorpresa, anche la convinzione che qui, dal comando della sezione, il pensiero è costantemente rivolto ai Gruppi e ai bravi soci che li compongono.
“Fiamme Verdi” rappresenta infatti un mezzo di collegamento moderno ed efficace tra tutte le unità della Sezione, messaggero di notizie di carattere organizzativo e formativo, rammentatore di ricordi della passata ed indimenticabile «naja» scarpona, portavoce delle nostre idee tanto semplici quanto sublimi, difensore degli insostituibili ideali di patria, fraternità, amore e comprensione nazionali ed internazionali. Il titolo della pubblicazione e la testata così mirabilmente composta da quel grande e generoso amico degli Alpini che è l’artista G. Ainardi, sintetizzano sono le mostrine che abbiamo portato per tanti anni e sono i gagliardetti che i nostri gruppi hanno voluto benedetti e che fiammeggiano nelle nostre adunate pervase di equilibrata gagliardia scarpona; Fiamme Verdi siamo noi tutti, Alpini di tante fatiche di guerra, di molte imprese civili, sportive, umane. Alpini rimasti e trascorsi; perché in noi rivivono anche i Caduti ed è soprattutto per Loro che I’A.N.A. ha motivo di esistere, per non rendere vano il sacrificio delle Penne Mozze e di tutti gli altri Soldati d’Italia. Salute a voi tutti, Alpini di Conegliano alpina, di ogni ordine sociale e di ogni grado, ricchi e poveri come ripeteva lo squillo della «naja», ma uguali tutti nelle fiamme verdi che fregiarono la nostra divisa e nella fiamma fraterna che inestinguibile arde nei nostri cuori».
Largo spazio venne riservato alla cronaca delle solenni onoranze tributate il mese precedente ai resti mortali di Giovanni Piovesana giunti dall’Albania; abbiamo illustrato la cerimonia svoltasi alla Gradinata degli Alpini, e riportato il saluto della cittadinanza espresso dal vice sindaco (e ottimo vice presidente della sezione) avv. Francesco Travaini, a funzione funebre celebrata in S. Rocco da mons. Francesco Sartor, le parole del presidente Curto. In certo senso Giovanni Piovesana - che fu tra i fondatori della sezione, e che ebbe a guidarla quale presidente - ha collaborato alla redazione di quel primo numero del nostro giornale, quasi un augurio a nome degli Alpini coneglianesi scomparsi e particolarmente delle oltre 400 “Penne Mozze” della sezione.
Nello stesso anno di avvio di Fiamme Verdi il lavoro mi portò altrove.
A Conegliano rimasi ancora per lungo tempo legato ad istituzioni diverse (l’Istituto Professionale “Cima” da me presieduto, e l’lstituto Autonomo Case Popolari con il benemerito comm. Vazzoler) e alla sezione continuai ad essere iscritto fino al 1971 (passando a quella di Vittorio Veneto), sentendomene anche in seguito partecipe attraverso Fiamme Verdi che è giunto ora al suo 25° anno di vita, In questo periodo il giornale ha rappresentato il diario delle varie attività della sezione, dell’incremento dei Gruppi, di ogni fondamentale avvenimento associativo. E' stato anche lo strumento per proporre (n. di settembre-ottobre 1968) l’iniziativa del Bosco delle Penne Mozze che si avvia alla conclusione nonostante l’indifferenza (se non ostilità) della maggioranza degli Alpini della provincia di Treviso.
Alla periodica realizzazione di Fiamme Verdi (che mi è assai caro tra i cinque ...figli giornalistici che ho messo al mondo) provvede da lungo tempo - dopo l’apporto che il vice presidente sezionale ten. col. Alberto Piasenti diede per parecchi anni e in modo determinante, fino al suo trasferimento a Verona, - il Comitato Redazione presieduto dal fraterno amico e collega cav. Renato Brunello, e mi è pertanto consentito di fare tranquillamente il lavativo.
Anche a me - come scrissi nell’accennato primo articolo - Fiamme Verdi continua a rappresentare i colloqui stampati del presente nostro vivere alpino; colloqui col passato attraverso la rievocazione dell’opera dei primi veci; colloquio con le future Penne Nere, alle quali lanciamo col giornale il nostro messaggio di sollecitazione al buon vivere civile. Lunga vita quindi a “Fiamme Verdi”, a noi “fiamme verdi”.
Mario Altarui.

Anche il nostro periodico ha partecipato al concorso nazionale “Stampa Alpina” organizzato nel 1984 daI gruppo Alpini di Rodengo Saiano con il patrocinio del “Giornale di Brescia”. A riconoscimento del nostro modesto contributo, nel contesto della formazione e divulgazione dei periodici Alpini, abbiamo ricevuto un attestato significativo e simpatico: una penna nera di metallo posta su di una piccola roccia e una gradita pergamena.
Ringraziamo gli Alpini di Rodengo Saiano per la magnifica e generosa iniziativa, che ha costretto inevitabilmente gli organizzatori a dei grandi sacrifici.


continua....