IN BREVE - LETTERE |
Dicembre 1986 |
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Con una breve cerimonia svoltasi alla presenza del comandante del 40 Corpo d’Armata Alpine gen. Benito Gavazza,
presso la Caserma Salsa di Belluno è avvenuto, in settembre, il cambio della guardia della Brigata Alpina “Cadore”, tra
il gen. Eugenio Mocchi e il generale Italico Cauteruccio.
Il gen. Eugenio Mocchi, proviene dai corsi regolari di Accademia. Egli ha prestato servizio alla Brigata “Julia”, ai
gruppi “Lanzo” e “Belluno” di artiglieria da montagna, e ultimamente prima di assumere il comando della “Cadore” è
stato all’Ufficio del Segretario Generale del Ministero della Difesa..
Il gen. Italico Cauteruccio, nato a Gorizia 52 anni fa, ha frequentato l’Accademia Militare di Modena. Prima di arrivare
alla “Cadore” è stato comandante di plotone e di compagnia al 7° Reggimento di Belluno, quindi vice comandante della
Brigata “Orobica” e aveva guidato il battaglione Morbegno. Ha svolto inoltre la funzione di addetto alla sezione di
Stato Maggiore del comando del 4° Corpo d’Armata, capo di Stato maggiore della “Julia” e sottocapo del 4° Corpo
d’Armata.
Gli Alpini della Sezione di Conegliano esprimono ai generali i loro più cordiali e sentiti auguri di buon lavoro per i
delicati nuovi incarichi.
GRADITO COMPIACIMENTO
Con piacere riportiamo la lettera inviata da Rasero (Ras) da Roma al nostro presidente prof. Vallomy.
“Caro Vallomy, ricevo sempre “Fiamme Verdi” e lo leggo con vivo interesse. Grazie a te e al direttore che cortesemente
continua ad inviarmelo.
Che io legga il giornale lo dimostra il fatto che ho letto tutta la tua relazione all’Assemblea Sezionale e l’ho trovata
molto interessante. E così ho avuto mo do di leggere le tue belle espressioni nei riguardi del mio ultimo volume “L
‘eroica Cuneense”.
Mi fa piacere che tu attinga notizie sugli Alpini. Tutti i miei volumi (“Julia” - 6 edizioni, “Tridentina” - 2
edizioni;), forse in qualche momento non concedono molto al piacere della lettura, per effetto degli argomenti trattati.
Però sono libri di consultazione e di scrupolosa obiettività storica per i quali non ho avuto alcuna segnalazione di
errori o notizie poco attendibili.
Grazie per la tua segnalazione. Complimenti per il giornale.
Mi riesce gradita l’espressione di compiacimento del generale Rasero, e sono felice ch’egli riceva “Fiamme Verdi”;
ciò significa che l’indirizzo ch’io ho, è esatto. Ciò è una conferma che - con la libertà concessami dal prof. M.
Altarui - “Fiamme Verdi” ha subito una gradevole piccola metamorfosi, e che i miei sforzi per migliorarlo è una realtà,
confermata da lettori notoriamente valenti scrittori.
Renato Brunello
A Giovanni Bozzoli, nostro consigliere e tesoriere sezionale, è stata conferita, tramite l’ANA, la Onorificenza di
Cavaliere Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana; mentre a Giobatta Zorgno, consigliere del gruppo M. O. Maset e
direttore della Banda di S. Pietro di Feletto, quella del Cavalierato.
Ai benemeriti nostri dirigenti, rinnoviamo le nostre più fraterne e cordiali felicitazioni.
Siamo felici di informare che abbiamo largamente superato la quota di 4000 soci, e precisamente, nel 1986, i soci Alpini
sono 4078, mentre i soci amici raggiungono quasi le 200 unità.
Pertanto abbiamo avuto un incremento di circa 150 nuovi iscritti, vanno quindi elogiati i gruppi per la loro preziosa
sensibilizzazione e attenzione.
Sabato 18 ottobre ci siamo raccolti nel magnifico Duomo (sec. XIV e XV) di Conegliano per assistere alla S. Messa -
celebrata da mons. Felice Sacilotto - per ricordare e pregare per i nostri Alpini morti in guerra e in pace, e come dice
la preghiera dei Caduti: “Signore, rendi sensibili i cuori dei pipi affinché la nostra morte sia per essi fecondo seme
di concordia; concedi, conforto alle nostre famiglie terrene, perdono a noi che nati per Tua volontà siamo morti per
volontà degli uomini, e ammetti tutti noi ritornati fratelli per il sangue versato su questa terra creata per la
felicità e non per l’odio - alla pace eterna.”
La corale alpina di Sernaglia della Battaglia, diretta dall’alpino prof. Pillonetto, (che ringraziamo vivamente) ci ha
offerto un repertorio di canti degno della circostanza.
La nostra sede ci ha poi ospitati per una mescita servita dal nostro taverniere Mario.
Pur essendo nata in Valcellina (PN), per non so quali strani motivi, non mi ero mai recata a visitare Andreis.
Un ameno paese che si raggiunge percorrendo la bellissima strada che costeggia il Cellina, incuneandosi poi per pochi
chilometri tra due pareti di roccia, prima di arrivare al grazioso lago di Barcis.
Un giorno dello scorso agosto, decidemmo perciò, mio marito, io ed i ragazzi di riempire questa lacuna.
Dopo aver visitato il paese ed ammirato i suoi dintorni, salimmo con la macchina una strada asfaltata e tortuosa. Dopo
pochi tornanti proseguimmo a piedi per gustare di più il panorama e l’aria fresca e certo non inquinata del luogo.
Eravamo curiosi di vedere dove saremmo arrivati e rimandavamo la fermata per lo spuntino a dopo la curva seguente, come
mio marito prometteva.
Dopo circa un’ora di cammino “passo di città” finalmente la sorpresa. La strada si distendeva per un breve tratto nella
forcella detta di Pala Barzana a mt. 840 e qui, solitario ma ben curato trovammo un monumento agli Alpini di Conegliano
al Gruppo di Frisanco, (paese che si trova sull’altro versante della forcella) collocato nel 1980. La gioia di vedere
come la nostra Sezione si fa presente nel ricordo delle Penne Mozze, nelle celebrazioni di altri gruppi anche se
lontani, ci ha dato ancora una volta la misura della fraternità che unisce gli iscritti dell’associazione Alpini ed è
stato esempio per noi e per i nostri figli.
Regina Mutieri