I GIOVANISSIMI SCRIVONO |
Dicembre 1987 |
Nel numero di dicembre del 1985, nel riportare una mia ampia ed illustrata cronaca delle celebrazioni, che hanno
ricordato i settant’anni di vita della nostra sezione, ho parlato anche degli alunni delle scuole elementari e delle
scuole medie del comprensorio coneglianese, i quali hanno presentato, gli uni lavoro di disegno, gli altri elaborati
scritti sul tema suggerito: “Gli alpini ieri a difesa della Patria, oggi a tutela della bellezza e della purezza
dell’ambiente della montagna”. Ho scritto che i compiti palesano un senso di ricerca storica nello spirito e
nell’attuazione, con contenuti lusinghieri nei nostri confronti.
Avrei voluto riportare nel periodico “Fiamme Verdi” di allora, qualche frammento di questi compiti — che ho qui
sottomano — per alcuni motivi.
Primo, per diffondere il contenuto e svelare la sensibilità di questi giovanissimi, indirizzata nel contesto generale della difesa e salvaguardia
dell’ambiente naturale, in particolare della flora e della fauna; secondo, per l’ammirazione rivolta all’operato degli
alpini, in guerra e in pace, anzi, riconoscendo in loro
maggiori artefici del bene, i veri mecenati della società: terzo, per dare soddisfazione a questi giovani che, con tanta
“passione”, in una ricerca storica e culturale — dalla quale hanno tratto certi valori morali e che essi dichiarano di
indubbia utilità per la sopravvivenza dell’uomo — hanno colpito il nostro animo, sempre sensibile e rivolto ad operare
in questa direzione e con questo spirito.
Orbene, eccoli qua, come, curiosamente e simpaticamente, hanno
scritto.
Santa Lucia
PAOLO, ANDREA, ELIO, MANUELE:
... Gli alpini rappresentano una parte significativa della nostra società. Essi difendono la montagna, l’amano, la
rispettano e invitano gli altri a fare altrettanto... Sono uomini che possono dire di aver saputo che cos'è la fame, il
freddo, la paura, la guerra e l’amicizia; sono uomini che hanno avuto anche momenti di felicità e di soddisfazioni...
Partendo dalla considerazione che la “historia est magistra vitae“, ben possiamo prevedere e chiarire il ruolo
dell’alpino nella società odierna.
Conegliano
MARCO e RAUL:
... nella montagna hanno trovato un’alleata e una compagna, ma anche una impervia sfida... E qui che nasce questo loro
immenso ed incomparabile amore per il paesaggio alpino, che li spinge a proteggerlo e curarlo ancor oggi, come una parte
di se stessi... Vedere sorgere limpido e perenne un torrente, scorazzare a pieni salti i camosci e i caprioli e
respirare a pieni polmoni l’umido profumo di un bosco, è appunto uno dei loro maggiori desideri che insieme al profondo
senso di fratellanza, fa perdurare forse all’infinito il corpo degli alpini, che trova nell’annuale adunata con forza
nuova per non spegnersi.
Falzè
SARA e ALESSANDRA:
... Le Penne Nere oggi non solo sono fedeli ai loro ideali: alla Patria, alle tradizioni, ma vogliono difendere
l’integrità della montagna.., sono persone che non si limitano a discutere, ma agiscono, e di questi tempi è una cosa
piuttosto rara.., possiamo dire che gli alpini pur non facendo molta propaganda delle loro opere, rendono un utile
servizio ad ogni uomo.
Falzè
BARBARA:
...Durante il periodo di guerra gli alpini erano impegnati nel combattimento, oggi continuano la loro opera, anche in
periodo di pace, difendendo la natura e operando per il bene della società.., e dei meno fortunati.., si stanno
occupando della restaurazione e della costruzione di nuovi ambienti e di nuove case per ospitare gli handicappati.
L’alpino da soldato, diventa oggi ”L’alpino ecologico”... Gli alpini godono di fama internazionale, gli alpini sono un
corpo solidale, amici di tutti.
Segusino
MANUELA, IRIS, BARBARA:
... Anche oggi l’A.N.A. è la più attiva fra le associazioni simili che ci sono in Italia. Tutto ciò favorì il grande
spirito di corpo... questo spirito è così grande che continua anche oggi, anche se entrano giovani che non sono
montanari e che provengono da altre regioni. Questo spirito riesce a contagiare anche i giovani d’oggi, così diversi dai
giovani di una volta, come mentalità, modo di vivere ecc... esiste una letteratura alpina per le sue epiche gesta.
S. Fior
MICHELA:
... Fino dagli albori del popolamento umano sulla terra, gli uomini che si insediarono in località montuose, dovettero
far fronte alle aspre condizioni climatiche, morfologiche ed oro grafiche che ostacolavano una coltura sedentaria
conforme a tutte le primarie necessità umane. Per questo motivo; tenacia, spirito di sacrificio, capacità di
adattamento, sono le qualità che contraddistinguono tutt’ora la gente di montagna, abituati ad affrontare prontamente
qualsiasi avversità o insidia che la montagna “matrigna” può offrire.
Questa gente dalla “scorza” dura ma dall’animo aperto e generoso, armò le file delle truppe alpine utilizzate, con
risultati più evidenti, nei conflitti mondiali. I valori degli alpini, sia riguardo l’ambiente naturale, sia riguardo la
salvaguardia delle istituzioni e dell’indipendenza nazionale, sono oggi come ieri, sinceri, gratuiti, sani, solidi. Per
questi valori, tanti sono morti, tanti hanno sofferto... La loro coerenza è stata premiata? Si, per noi essi sono un
punto di riferimento a cui guardare e da cui attingere tenacia e coraggio.
S. Vendemiano
FEDERICA:
... preferisco quindi parlare di quello che sono ora gli alpini, della loro bontà che si esprime oggi, in tempo di pace,
sotto forma di solidarietà ed amicizia, che lavora per la comunità, superando molte strutture pubbliche; che non
funzionano o soccorsi che arrivano tardi... Concludo augurandomi che l’associazione alpini si mantenga nel tempo, per
salvaguardare la difesa dei valori umani e dell’ambiente della montagna, anziché per impieghi di guerra e distruzione.
Pieve di Soligo
ANDREA:
... L’alpino non è solo un valoroso combattente, egli è un uomo, sotto la sua divisa batte un cuore che vuole il bene
del suo Paese... Gli alpini hanno un grande coraggio, li ammiro. Hanno offerto la loro vita per la Patria, hanno fatto
di tutto per servirla. Gli alpini sistemano sentieri, salva guardano la natura, la montagna. Per me è importante che
esistano delle persone così... La parola alpino mi fa pensare ad un uomo forte, severo, giusto, con chi merita di essere
punito: ma è anche leale, sincero, che ama.
Pieve di Soligo
GIOVANNI:
... Negli anni ‘80 l’Italia si è ribaltata completamente e per fortuna non deve badare a guerre. Per questo motivo viene
spontaneo farsi una domanda: ma a che servono allora gli alpini oggi? Questo corpo, per la nostra società è molto
importante. Infatti dobbiamo a loro la bellezza, i molti luoghi ancora incontaminati delle nostre bellissime montagne...
sono venuto a sapere che alcuni alpini sotto leva sono qualche volta senza occupazione. Penso che farebbero bene a
venire per le scuole medie e superiori a far conoscere il loro corpo e a spingere i ragazzi, finita la scuola media, ad
aggregarsi a loro.
Pieve di Soligo
CLAUDIA:
... Oggi gli alpini collaborano, in modo particolare, alla salvaguardia dell’ambiente naturale: infatti da essi partono
sempre iniziative di opere pubbliche, sociali... Vorrei dare un suggerimento per le loro scelte future:
se vogliono continuare la loro attività in modo più completo, sarebbe opportuno che si unissero all’Associazione per la
difesa dell’ambiente (WWF). Agli alpini mando un pensiero alfine di continuare la loro attività. “Non abbiamo
ereditato la terra dalle generazioni passate, l’abbiamo presa in prestito per quelle future”.
Pieve di Soligo
ANONIMO:
... Gli alpini combatterono sempre molto valorosamente, dimostrando coraggio, senso del dovere, “esasperata” obbedienza,
a cui si sommano la solidarietà, umana pietà e tanta generosità... Furono sempre ben voluti ed accettati, anche dai
Russi che, pur essendo loro nemici, li accoglievano nelle loro case, se erano feriti od affamati... Si può dire che il
corpo degli alpini sia uno dei più significativi “simboli” della nostra storia... Il nostro grido di ringraziamento sale
unanime sino a raggiungere i monti, dove perenne- mente i valorosi alpini prestano la loro opera.
Pieve di Soligo
ALESSANDRO
Gli alpini sono assegnati alla difesa della Patria, non solo dai nemici esterni, ma dai nemici della natura,
dell’ambiente montano, dal quotidiano degrado prodotto dall’attuale maleducata società... siamo sicuri che essi daranno
il buon esempio... Ringrazio quindi gli alpini per quel loro desiderio di non stare mai fermi, ma di voler fare a tutti
i costi, qualcosa di bello e di umano.
Orsago
SAMUELA
Già dai tempi dei Romani, quando governava Augusto, si erano create tre speciali legioni a difesa dei valichi principali
delle Alpi Occidentali: la “Lagioprima alpina”, la “Seconda India alpina” la “Terza Julia alpina”. Milizie che
comprendevano gli abitanti delle regioni alpine, furono costituite anche dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente,
durante il Medioevo e durante l’età moderna... Gli alpini ebbero il battesimo di fuoco nella battaglia di Adua nel 1896.
Gaiarine
PAOLA:
... Le unità alpine sia di frontiera che di artiglieria, dimostrarono fin dagli inizi, di essere all’altezza delle
aspettative... Dobbiamo ricordare soprattutto il valore dimostrato dagli alpini nella prima e seconda guerra mondiale...
In Grecia, in Albania e poi in Russia subirono gravi perdite, ma dimostrarono sempre di saper tenere alto l’onore della
Bandiera e di ogni singolo reparto... vengono addestrati ed intervenire con prontezza e tempestività nelle catastrofi
naturali.., vedi Vajont, Friuli e meridione.
BARBARA, DANIELA, ROBERTO, MONIA
... La fama degli alpini è pienamente meritata. “Sobri”, “seri” poco o niente “proclivi al gesto personale” così
lontano dal carattere severo della guerra moderna, essi sentivano fortemente il valore collettivo della disciplina. I
reparti alpini possiedono una coesione e un comportamento non riconoscibile in altri reparti... Dell’ARMIR facevano
parte anche tre divisioni alpine: la “Tridentina”, la “Julia”, la “Cuneense “. Poiché in Grecia, e in Albania il
coraggio di queste tre divisioni aveva supplito spesso l’inefficienza dell’armi e dell’equipaggiamento, si decise di
chiedere agli alpini un altro sacrificio. Mussolini volle che il nerbo dell’armata italiana fosse formata da truppe
alpine. Essendo l’ARMIR non dotato di mezzi motorizzati, perciò era assolutamente sconsigliabile inviare divisioni,
totalmente appiedate, a combattere nella sconfinata distesa steppa... inviare truppe alpine a combattere nelle steppe
tra il Don e il Donez fu un grosso errore, perchè questi grossi reparti erano esclusivamente preparati per combattere in
montagna... Pensiamo si debba elogiare ed essere riconoscenti al corpo degli alpini, non solo per il sacrificio di
sangue offerto alla patria, in passato, ma anche per questo loro indispensabile ruolo civile che, in molti casi, ha
supplito a carenze organizzative e a mancanza di strutture ad esclusivo beneficio della popolazione.
Gaiarine
SILVIA, LAURA, MARILENA:
... Gli alpini hanno combattuto valorosamente sulle Alpi, tra montagne e ghiacciai, che molti ritenevano inaccessibili,
tra neve, gelo e altre insidie naturali, che pochi potevano superare... Ora gli alpini vengono impiegati per difendere
la natura. Essi partecipano attivamente in caso di calamità naturali (alluvioni, terremoti), controllano le aree
boschive (incendi, smottamenti, pulizia dei boschi, controllo inquinamento ambiente). L’Italia necessita di un ambiente
pulito e sicuro, di organizzazioni e strutture in grado i affrontare situazioni impreviste e di emergenza. Appunto, in
questo campo vengono impiegati gli alpini, chiamati anche a risolvere problemi che dovrebbero essere di competenza
governativa, a rimediare errori commessi dagli altri... Soprattutto per questo gli alpini sono da lodare e ringraziare a
nome di tutti.
Godega di S. Urbano
EDDA:
... Gli alpini sono molto affezionati ai monti, forse perchè sono stati unpò ?a loro casa. E queste montagne vengono
ricordate in ogni canto delle Penne Nere, assieme ai fiori primaverili, ai pini, a tutta le natura, sono canti molto
belli, perchè vengono dal cuore:
sono spontanei come l’animo di un alpino...
Educare l’uomo all’amore per la natura risulta un’impresa molto difficile per la superficialità e la stupidità umana..,
mettere accanto all’uomo l’angelo custode... è questo dunque il ruolo nuovo dell’alpino, oggi ieri infatti salvava
l’Italia dagli stranieri, oggi salva l’italia dagli italiani.
Conegliano
RAFFAELLA:
...La maggior gloria degli alpini fu aver contribuito più di ogni altro corpo alla vittoria italiana nella Grande
Guerra... I vecchi alpini che hanno imparato a conoscere ed amare la montagna nei tristi anni di guerra, continuano ad
essere legati da un sentimento nobile e profondo, che va ben oltre alla simpatia, — che notoriamente provano per un
bicchiere di buon vino ol ‘inseparabile fiaschetta di grappa — la amano, la rispettano, la proteggono e cercano che essa
non sia oggetto di speculazioni e fonti di ingiuste ricchezze edilizie... Il nostro augurio è che la loro opera sia di
esempio ai giovani e a tutte quelle persone desiderose di impegnarsi per un fine così grande, così bello e così umano,
che è la salvaguardia della natura.
PAOLO:
... Gli alpini stanno difendendo un importantissimo patrimonio naturale, poiché le piante con la loro fotosintesi
clorofilliana producono l’ossigeno, elemento base che ci permette la respirazione. L ‘alpino oggi è visto anche sotto
un’altra veste: come pronto soccorritore... ultimamente l’alpino si dedica anche ad opere sociali... Anche se le
maggiori manifestazioni di alpini ricordano il corpo in veste militare, io lo vedo impegnato soprattutto nella natura,
nella montagna, che ogni alpino sinceramente ama.
Mareno
FRANCESCA:
...questi soldati con la “penna nera” difendono il confine settentrionale, combatterono contro i nemici per parecchi
anni, dimostrando il loro valore, la loro forza e il loro coraggio... ed ora, che la costituzione italiana ripudia la
guerra come strumento di offesa e si affida alla solidarietà internazionale, la principale funzione per cui erano stati
istituiti è venuto a cadere o almeno ha perso importanza, e quindi il compito che è passato in prim’ordine per l’alpino
è quello di tutelare la montagna ed operare per la conservazione e la salvaguardia dell’ambiente alpino e della sua
bellezza. Si può pertanto riconoscere nell’alpino l’angelo custode della natura. Secondo me ogni singolo individuo della
terra deve immaginare di portare in testa un cappello con la penna nera...
Chiudo questa rassegna riportando alcuni sentimentali, gratuiti passi di un monologo, così è stato definito, nella introduzione scritta di questa ragazzina:
PAOLA
Alpino... Ascoltaci! Il tuo nome riecheggia dentro di noi, nel profondo del nostro cuore ogni qualvolta pensiamo in modo
positivo ai monti e alla Patria, che in te sono inseriti come una morsa che si stringe, pian piano, con forza sempre più
decisiva, e che per noi ragazzi di oggi sono ideali apparentemente irraggiungibili, “troppo sublimi”, per una mente
piccola piccola come la nostra, ma che tu, nel vigore delle tue forze, sei riuscito a conquistarti! Ascolta le nostre
parole ed accoglile dunque come delle fanciullesche lodi, che solo a te sono e possono essere rivolte... insegnaci
l’alfabeto della tua umanità, il linguaggio della volontà e della lotta, che tu hai imparato lettera per lettera, in
ogni passo del tuo cammino, per comporre insieme agli altri, tessere per tessere, il mosaico della libertà. Noi non ti
conosciamo, eppure ti sentiamo amico, vicino a noi, artefice del nostro benessere. Il Padre del cielo, al cui cospetto
dobbiamo un giorno tutti comparire, ha contato tutti i tuoi passi ed ora te li sta ripagando con le nostre umili parole.
Vorremmo imitarti nelle tue imprese, ma non ne siamo capaci, perchè privi della spinta adatta. Alpino, ascoltaci! Noi
giovani d’oggi ti amiamo sinceramente, perchè in te s’incarna il dolce simbolo della vita... E si! Ogni singolo filo
d’erba nel tuo cuore si unisce agli altri per formare un ordito meraviglioso, in cui sono trascritte a caratteri d’oro
le parole dell’umanità.
Che ne pensate di tanta generosità “ordita” da cuori e menti tanto “verdi”? Rispecchia effettivamente il nostro operato? Certamente non di tutti, se si escludono le nostre “Penne Mozze”, e coloro ai quali le guerre hanno lasciato un profondo segno nella carne e nello spirito. E se abbiamo fatto qualche cosa di buono e meritevole, in tempo di pace, cerchiamo di non pavoneggiarci, ma guardare avanti con sempre maggiore impegno. Dobbiamo essere riconoscenti a coloro che hanno onorato la nostra immagine e cercano di tenerla pulita; e a quelli che, come questi giovani, — forse senza nostri grandi meriti — bramano rispecchiarsi. Il nostro specchio non si appanni mai!
RENATO BRUNELLO