IN BREVE |
Giugno 1988 |
L’alpino Basso Angelo appartenente al 7° Reggimento Alpini del Battaglione Cadore 67a Compagnia ex combattente partecipò
al fronte occidentale greco albanese — Montenegro Jugoslavia e infine fu catturato dalle truppe tedesche e internato in
Germania ad Essen.
Invia questa foto scattata nell’anno 1912 in rastrellamento a Brodavero Jugoslavia.
Chi si riconosce si metta in contatto con Basso Angelo - ORSAGO (TV) che è indicato con una freccia.
Il 9 aprile, presso l’Auditorium di Casa “Fenzi” di Conegliano, si è tenuto un concerto di complessi corali, con la
partecipazione del coro “Monte Cimon” di Miane e il coro della Brigata Alpina “Julia”
La serata è stata organizzata dal “Leo Club” di Conegliano in collaborazione con la Sezione Alpini.
Il pubblico prevalentemente formato da giovani, è stato assai numeroso ed eterogeneo tanto da superare le più rosee
previsioni.
L’organizzazione è stata ineccepibile, e quindi, i giovani promotori meritano il plauso più sincero e cordiale.
I cori si sono guadagnati i più calorosi applausi.
La commozione ha coinvolto tutti i presenti al canto del “33”, eseguito dagli Alpini della “Julia”, unendo più
generazioni nella stessa passione, e dimostrando che la cultura dell’Alpino fa parte delle tradizioni della nostra
terra.
Il ricavato della manifestazione è stato devoluto in favore di “MANI TESE”, associazione che da anni si occupa di
problemi dei paesi in via di sviluppo.
Riportiamo a titolo di cronaca e soprattutto per significare la gran de disponibilità dei nostri alpini, le
manifestazioni programmate dalla sede nazionale e dalle altre consorelle, a cui la sezione è adeguata mente
rappresentata.
E' questo un anno molto impegnativo, ma che ci ha dato delle soddisfazioni. Ci limitiamo a segnalare i nostri principali
interventi succedutisi quasi esclusivamente nella seconda metà dell’anno 1987.
16 e 17 maggio ADUNATA NAZIONALE A TRENTO: come riportato sul nostro periodico di giugno, la nostra partecipazione è
stata massiccia.
28 giugno al RIFUGIO CONTRIN 50° raduno nazionale.
CADORE: cerimonia 200 dell’attentato di Cima Vallona presso la chiesetta in Val Digon.
PIAN CAVALLO Baracca del Sauc: ricordato il 42° del sacrificio del nostro concittadino M.O. Piero Maset. Alla cerimonia
hanno presenziato anche i sindaci di Conegliano, Pordenone, Sacile, Valcellina e Vivaro, con gonfaloni comunali, oltre,
naturalmente, al nostro
vessillo portato dall’alfiere Mario Longhino, il consigliere sezionale Nino Geronazzo, e alcuni gagliardetti.
Al PASSO PRAMOLLO: sopra Pontebba, incontro tra gli alpini, OKB Hermagor, soldati della Montagna austriaci.
12 luglio esercitazioni di roccia della Brigata Alpina “CADORE”:
Sasso di Stria - Tre Cime di Lavare do Tofane Lagazuoi. Tra gli altri han ben partecipato il vice presidente Chies e
Toni Cais.
12 luglio sull’Ortigara; Pellegrinaggio nazionale. La sezione è stata rappresentata dai vice presidente Chies con
numerosi soci. hanno, tra gli altri presenziato il Presidente nazionale Caprioli, il gen. Meozzi comandante il 40 Corpo
d’Armata alpina il gen. Rocca e il gen. Cauteruccio comandante la Brigata “CADORE”.
26 luglio a VAL DOGNA PIAN DEI SPADOVAI: festeggiato il 100” anniversario della costituzione del Battaglione “Gemona”.
Ha presenziato il gen. Zaro comandante la Brigata “JULIA”.
1-2 agosto a S. GIOVANNI AL NATISONE: 45° anniversario della partenza per il fronte russo della 3° Divisione Alpina
“Julia”. Giuramento solenne delle reclute del Battaglione “Vicenza”.
Su COL DI LANA : cerimonia per ricordare i Caduti del 19t5/18 la nostra sezione è stata rappresentata da Chies e Cais.
23 agosto a PIEVE DI CADORE: vedi cronaca a parte (numero precedente).
5 settembre a BELLUNO: vedi cronaca a parte (numero precedente).
6 settembre al BOSCO DELLE PENNE MOZZE di Cison: vedi cronaca a parte (numero precedente).
13 settembre a GORIZIA: 6° adunata nazionale della “Julia” e il 45° anniversario della restituzione della Città
all’Italia. Su questa manifestazione ci sarebbe da scrivere molto, ma ci limitiamo a sottolineare la numerosa
partecipazione di nostri soci — duecento circa — con vessillo scortato dal vice presidente Brunello, e la nostra banda.
Ciò è stato possibile per interessamento soprattutto del capogruppo Carlet e del consigliere sezionale Citron. Sono
state due celebrazioni profondamente sentite dalle penne nere e dalla popolazione, infatti, l’entusiasmo manifestato
dalle migliaia e migliaia di persone assiepate lungo le transenne è stato l’espressione genuina (li un animo ben
disposto verso le penne nere; sembrava di assistere ad una Adunata nazionale.
17 e 18 Ottobre a Bari: I° Pellegrinaggio nazionale al Sacrario dei Caduti di Oltremare. Siamo stati ad onorare i
Caduti del secondo conflitto mondiale e in particolare le Penne Mozze che colà riposano. E stata una manifestazione che ha
visto la partecipazione di molti alpini, convenuti da ogni parte d’Italia; e l’accoglienza della città di Bari è stata
calorosa, infatti, lungo il percorso dello sfilamento, abbiamo assistito ad un eloquente, anche se pacato sentimento di
chi ci ha seguiti. La nostra sezione è stata presente con il vessillo, i vice presidenti, Brunello e Chies e diversi
soci; giunti nella città pugliese, chi in aereo, chi in treno e chi in automobile.
Alcuni dirigenti sezionali, con due reclute alpine di Conegliano, davanti al Sacrario di Bari.
Giuramento reclute del 11/5/86 a Bassano del Grappa.
Il nostro vessillo a Trento... ben scortato.
Una rappresentanza della sezione a Bari, nel 1° Raduno nazionale al sacrario dei Caduti d’Oltremare.
Belluno, 9 dicembre 1987
Preg.mo sig. Renato BRUNELLO,
ho ricevuto il graditissimo libro “60 anni di vita alpina a Conegliano” e la ringrazio molto del pensiero gentile.
Desidero esprimere il più sincero apprezzamento, esteso a quanti vi hanno collaborato, per l’impegno profuso nella
realizzazione dell’opera.
La ricchezza fotografica e la semplicità del linguaggio, che ne rendo no piacevole la lettura, sono indubbiamente il
frutto di un’accurata e approfondita ricerca. E davvero una bellissima opera!
Con rinnovati ringraziamenti mi è gradita l’occasione per formulare a Lei e alla Sezione A.N.A. di Conegliano fervidi
voti augurali per le prossime festività.
FRANCESCO CERVONI
Ringrazio vivamente, anche a nome della Sezione, il Gen. Francesco Cervoni per le gratificanti espressioni di sincero
apprezza- mento.
Lo accompagni il nostro più schietto augurio per sempre maggiori soddisfazioni.
Comunicato della Sezione
Durante la riunione del Consiglio direttivo sezionale del 19 aprile, alla quale hanno partecipato tutti i capogruppo, è
stato preso atto della volontà di istituire il “Gruppo Sportivo Alpini” anche nella nostra sezione. A tale scopo, dalla
fine del mese di Maggio ha iniziato a funzionare una segreteria presso la sede, in grado di assolvere le funzioni del
tessei-a- mento e di informazioni.
A questo proposito ricordiamo che sono aperte le iscrizioni al G.S.A. nucleo di Conegliano per l’anno in corso, Possono
iscriversi tutti i soci dell’ANA e i loro familiari intenzionati a partecipare alle manifestazioni sportive indette da
tutte le sezioni e gruppi sul territorio nazionale.
I soci sono liberi di interessarsi o meno alle varie federazioni sportive, secondo le discipline praticate. Le
specialità, in cui già da anni esiste un campionato nazionale riservato ai soci A.N.A. - G.S.A., sono: fondo, slalom
gigante, sci alpino, tiro a segno, carabine epistola, corsa in montagna individuale e a staffetta, marcia di regolarità.
Con l’auspicio di vedere interessati numerosi giovani e anziani, ricordiamo nuovamente che sono aperte le iscrizioni.
“Chissa che non sia la volta buona”.
La segreteria e aperta tutti i martedì dalle ore 20.30 alle ore 22.30
NARCISO PICCIN capogruppo di San Pietro di Feletto, stato insignito, meritatamente, dell’onorificenza
di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
“Ei vecio” Narciso figura carismatica degli alpini del capoluogo del felettano, un personaggio dalle poche parole, un
saggio che sa anche ascoltare, e i suoi interventi, — in un linguaggio prettamente locale e dalla voce profondamente
baritonale, non svelano alcuna flessione.
Egli ha voluto festeggiare l’evento con una grande
festa, attorniato da familiari, amici e da numerose autorità, tra cui una rappresentanza degli alpini.
Al neo cavaliere le nostre più sentite e cordiali felicitazioni.
Mio nonno Luigi, canuto, tenace e secco secco, aveva all’occhiello della giacca grigia uno scudetto scuro, con
coroncine e scritte, che non capivo bene.
Fu soltanto mio padre, richiesto della cosa, a dirmi che mio nonno Luigi, Ufficiale del Regno, mutilato di guerra,
portava quel pezzetto di metallo un po’ grigio, perchè un Ta-Pum tedesco gli aveva sul Pasubio tranciato il polso
destro, e che un chirurgo bravo, — la nonna ne conserva il nome, — gli aveva trapiantato una vena di cane al posto
dell’arteria.
Avevo otto anni quando capii per certo perchè mio nonno Gigi non riuscisse ad alzare la destra, la mano del Pasubio con
tendine reciso.
Per questo andai da mio nonno e gli chiesi di raccontarmi tutto.
Egli era magistrato, si esprimeva con antica, gentile e talora ai miei occhi un po’ buffa perizia verbale; mi parlò di
Amor Patria, e di quel Sacrificio con la “S” maiuscola per la “P” di Patria, delle donne e dei figli che attendevano a
casa.
Crebbi e capii che l’amore non cambia, mettilo per la Patria, per la nostra famiglia, per vivere in civiltà; è comunque
pur sempre da unire al Sacrificio, alla sopportazione, oggi tanto ma tanto più piccoli di un tempo.
Feci l’alpino anch’io, capii che sul maiuscolo della “P” non si scherza e crebbi in consapevolezza, di avere la fortuna
di un polso funzionante e la pace di tempi meno duri.
Ma ora ci ripenso.
Alcune navi son partite per difendere noi, la mia bimba rosa ed il suo asilo, il beneficio di vivere nel benessere,
perchè così ha voluto.
Ripenso al polso rotto per migliorarci tutti, e sento il risuonare di novecento svegliette che suonano al mattino per
dire ai giovani dei nostri dragamine che è ancora e sempre tempo di impegnarsi.
Forse anche di schiantarsi.
Ma per la Patria vera, l’unica che ancor conti, senza partiti né demagogie, quella fatta di noi, del nostro lavorare
molte ore, di bimbi nell’asilo, coi grembiuli lindi.
RENZO