E' SEMPRE JULIA |
Giugno 1990 |
Dalla redazione de “Il Gazzettino”
“PORDENONE” - “Siamo la più bella Fameja”. Alle 12 in punto lo striscione con questa scritta portato dagli alpini della
Val Colvera ha inizio l’8° adunata nazionale della “Julia
Diecimila — secondo il confronto dei dati tra sede Ana e Questura
— le “penne nere” che a passo di “Trentatrè” hanno percorso due chilometri, dalla zona dell’ammassamento alla centrale
piazza XX settembre, tra ali di folla.
C’erano il generale Rizzo comandante del 4° Corpo d’armata alpino e il generale Forgiovini attuale comandante della
“Julia’ ma si notava l’assenza di un rappresentante di Governo inviato da Roma. Problemi di elezioni troppo vicine?
Forse. Tra gli alpini friulani, tuttavia, si parla anche di una polemica sull’opportunità di aver organizzato questa 8°
adunata della “Julia” a ridosso delle elezioni amministrative e a un paio di settimane dalla grande adunata nazionale di
Verona.
Comunque sia, dopo due giorni di intensi preparativi e arrivi, dopo una notte all’insegna della tradizione “scarpona”,
l’afflusso è cominciato ieri verso le 9 nelle zone di via Montereale e via del Traverso.
Messa al campo e poi gli alpini si sono schierati per la sfilata.
Partenza, in perfetto orario, alle 10.30. Venticinque minuti per arrivare davanti alla tribuna.
E alle 10.55 la fanfara della “Julia”, seguita da due reparti di alpini di leva, apre con il suo “Trentatrè“ il momento centrale della manifestazione. Dietro gli alpini di leva c’è una delegazione dei “Landesberg”, gli alpini tedeschi.
Quindi arriva il gonfalone della città di Pordenone, scortato dal solitario sindaco Alvaro Cardin, alpino anche lui.
Passa il labaro nazionale dell'ANA carico di medaglie, accompagnato dal vicepresidente nazionale Moreschi di Aosta e la
sfilata entra nel vivo.
Passano gli scudetti della 3° Divisione alpina “Julia ‘ e sfilano, applauditissimi, i reduci. Poi è la volta di decine
di bande e anche di una delegazione ANA che viene dall'Australia. Sfilano Gorizia, Trieste, Trento, emiliani e
romagnoli, toscani, piemontesi e lombardi.