PROTEZIONE CIVILE |
Dicembre 1990 |
Ogni mese sul giornale della nostra Associazione, il lettore, tra i vari articoli trova una pagina dedicata a un tema
che ci coinvolge e ci rende solidali, un tema che in vari momenti della vita del nostro paese ci ha toccato da vicino.
Tutti si ricordano il terremoto del Friuli e dell’Irpinia e la catastrofe della Valtellina. Tanti Alpini sono
intervenuti con il loro lavoro per aiutare le popolazioni colpite dai vari disastri, gente che aveva perso i propri
cari, la casa, tutti i propri averi, che non nutriva speranze e si sentiva abbattuta e persa. Molti di noi, con il
lavoro e
con la “presenza”, hanno aiutato, con le braccia e con un sorriso, uomini ad avere una speranza.
Alcuni sono partiti disorganizzati altri organizzati dai vari gruppi altri sotto la bandiera, quella del volontariato
della protezione civile.
stato in quel momento che si è sentita la necessità di coordinare delle squadre di intervento contro le calamità
naturali.
Da allora di squadre o gruppi ne sono nati tanti in tutto il nucleo di volontari della protezione civile dell’A.N.A.
La nostra associazione ora conta centinaia di uomini divise in squadre di cinofili (la realtà più grande in Europa), di
radiofonisti, di medici (chi non si ricorda l’ospedale da campo donato agli amici Armeni colpiti dal terremoto), di
sommozzatori, di cucinieri, di muratori, di carpentieri, di generici e di altre specialità con una grossa fetta di
sezioni coinvolte in questa “Gara di solidarietà”.
Anche la sezione di Conegliano ha sentito la necessità di contribuire a questa iniziativa e quest’anno è nato
ufficialmente il nucleo di volontari della Protezione civile dell’ANA di Conegliano.
Un nucleo che ha già avviato la costituzione di 4 squadre di intervento così composte:
una squadra medica, una squadra di radiofonisti, una squadra di intervento e soccorso su terreno accidentato, una squadra
di cucinieri, che ha già dato prova di funzionalità, partecipando alla esercitazione nazionale a Trento denominata ANA 5
dove ha raccolto simpatia e consenso da parte delle altre sezioni partecipanti, e di fattiva operatività organizzando.
un piccolo intervento al bosco delle Penne Mozze presso Cison avvalendosi di una squadra medica, di una squadra di
radiofonisti e di una decina di Alpini per il montaggio di tende-ricovero.
La fattibilità di queste iniziative ha dimostrato, anche a quelli che tra noi, erano scettici, che è possibile agire
anche senza imponenti strutture avendo risultati, magari piccoli, ma concreti e soprattutto tempestivi.
Importante però è soprattutto lo spirito che ha segnato queste due esercitazioni e tutte le riunioni fatte nella sede
della sezione, quello spirito di amicizia e di stima che ogni Alpino ha sentito e ha dato.
Siamo un piccolo nucleo che però è partito con il piede giusto, piano, con umiltà e con uno spirito, che assieme a
qualche finanziamento ci può portare lontano o almeno a livello delle altre sezioni.
Non vogliamo però, pur mantenendo la nostra identità di volontari della protezione civile, essere slegati dai nostri
gruppi e dalla sezione di Conegliano, vogliamo, anzi, esserne parte integrante e speriamo che con il nostro lavoro si
possano coinvolgere, ancora, altri Alpini per far sentire ai giovani, che si sentono un po’“lontani”, Alpini della
sezione di Conegliano.
Sandro Rui