LA NOSTRA SEDE |
Dicembre 1990 |
Non ci sono dubbi, le penne nere della sezione di Conegliano, hanno una sede che fa invidia non solo a qualsiasi
associazione, ma a tutte le “Case Alpine”.
Ora, oltre ad essere una residenza ampia e funzionale, si presenta alla vista in una veste nuova, in una struttura
accurata e più calda, e quindi più accogliente, con un arredamento anch’esso rinnovato con praticità e con gusto.
Sia chiaro che, per la particolare costituzione delle infrastrutture in legno e in ferro battuto, e di alcune altre
componenti di aggregazione omogenea, non è solo l’immagine di una piacevole abitazione, ma la sorprendente realtà di una
“Casa Alpina”.
Il 21 Aprile, a festeggiare l’avvenimento, sono state invitate le autorità civili di Conegliano, i sindaci dei Comuni in
cui sono insediati i nostri gruppi, i dirigenti sezionali, i capigruppo e coloro che hanno generosamente contributo alla
ristrutturazione della sede.
L’arciprete del Duomo di Conegliano mons. Sacilotto, prima di impartire la benedizione pasquale, ha rivolto agli alpini
il suo plauso, ha espresso la gratitudine della comunità religiosa, per le innumerevoli esemplari iniziative di carità e
di solidarietà ed umanità. Si è dichiarato felice di poter presenziare ad un incontro nella casa, dove nel XV secolo
nacque il pittore Francesco Beccaruzzi — sita nel cuore dell’antica Città e a pochi passi dalla casa dove ebbe i natali
l’altro più famoso pittore coneglianese Giovanni Battista Cima - e che oggi non poteva andare in mani migliori, nelle
mani degli alpini, di coloro che hanno saputo voler bene alla loro Patria in tempo di guerra con il sacrificio e
l’abnegazione, e che oggi, in tempo di pace, sanno confermare quei valori che è loro patrimonio, e che deve essere
patrimonio dei giovani. La solidarietà delle penne nere coneglianesi — egli ha detto — è manifesta a tutti, gli
interventi agli handicappati, agli anziani, ai drogati, ed ancora oggi impegnati alla ristrutturazione e salvaguardia
della famosa quattrocentesca chiesetta della “Madonna della Neve”, che sarà un altro grande stupendo fiore all’occhiello
della associazione alpini.
Prima di dar inizio al rinfresco, è intervenuto il presidente della sezione prof. Giacomo Vallomy, il quale ha detto:
«Ringrazio i maggiori autori ed operatori di questa bella realizzazione: Giovanni Daccò, Adriano
Moretti e Vittorio Dal Bo e tutti coloro che in qualche modo hanno reso possibile la ristrutturazione e l’abbellimento
della nostra sede -. i cui nomi saranno riportati nel prossimo numero di “FIAMME VERDI”-; io sono stato la famosa “mosca
cocchiera” però sempre vigile e riconoscente. La “nostra casa alpina” — ha aggiunto — deve essere la sede dell’amicizia,
dell’incontro degli alpini giovani ed anziani. Ma soprattutto deve essere una scuola di civismo, di buoni costumi e di
patriottismo. Ne abbiamo bisogno, In questi giorni — ha continuato — ho letto un grave, un mortificante fatto: alcuni
cittadini italiani hanno avuto l’ignominioso coraggio di paragonare i Martiri del nostro Risorgimento alle “brigate
rosse". In questo momento noi facciamo atto di riparazione per questo insulto e promettiamo che, insieme a tutte le
manifestazioni della nostra civiltà cristiana, saremo dei difensori in questa scuola della Patria italiana».
A questo punto il col. Alberto Piasenti ha restituito al presidente Vallomy le vecchie chiavi della sede, che le
aveva custodite per diversi anni e che le erano state date in segno di fiducia e di stima.
Quindi il sindaco di Conegliano rag. Flavio Silvestrin ha parlato a nome dei sindaci del comprensorio, dicendo di esser
felice dell’invito ricevuto dal presidente, dichiarandosi di esser orgoglioso di essere alpino — come lo sono molti
altri sindaci — «Questa mia presenza — ha soggiunto — non vuole essere un atto ufficiale del
sindaco, ma un gesto di testimonianza nei confronti della nostra associazione che molto ha operato nella città e per la
popolazione, e che appresta a realizzare una stupenda opera di ristrutturazione della chiesetta della Madonna della
Neve. Noi stiamo assistendo ad una grande moltiplicazione delle associazioni — infatti nel nostro Comune ne esistono ben
200. — Ed io credo che il merito di questo proliferare di associazionismo sia degli alpini perchè credo che gli alpini
ne siano stati i precursori. Avete dimostrato — egli ha concluso — che lo stare insieme, che condividere insieme, che
simpatizzare insieme si salvano e si possono fare crescere quei valori di solidarietà e di amicizia che sono
indispensabili per un vivere civile in una scuola di vera etica.»
Infine Raimondo Piaia - assessore alla Pubblica Istruzione — ha dato lettura del testo scritto dal socio Giovanni Daccò
— che è stato l’ideatore, il “propulsore” e il factotum dei lavori — il quale per la evidente commozione non era in
grado di leggere:
Signor Presidente, il restauro di questo edificio “CASA DEL BECCARUZZI”, pittore nostro
concittadino del XV secolo — divenuta per volere del Presidente suo predecessore comm. Guido Curto sede della sezione
A.N.A. di Conegliano, è finito. Quando due anni fa diedi inizio ai lavori certamente non avrei mai immaginato che sarei
arrivato fino in fondo e in così breve tempo, tante e tali si presentarono subito le difficoltà strutturali di questa
antica casa. Senza tener conto degli imprevisti che continuamente abbiamo dovuto affrontare lungo il cammino. Ma ho
avuto la fortuna, caro presidente, di trovare subito la disponibilità, la volontà e l’incitamento di fare, da parte di
alcuni nostri amici alpini. In modo del tutto particolare voglio ricordare l’opera instancabile di Adriano Moretti, di
Vittorio Dal Bo, di Fausto Soldan. Tanti altri soci della sezione generosamente hanno prestato la loro preziosa opera. I
nomi dei quali in questo momento mi esonero di elencare ma che mi sono premurato di segnalare al consiglio sezionale
perchè siano degnamente ringraziati. Ed ancora, amici che offrirono il loro contributo in denaro, materiali da
costruzione, manufatti vari ed infine il generoso contributo datoci dalla Amministrazione comunale cui va il nostro vivo
ringraziamento. Testimonianze di simpatia verso gli alpini che risultano da un elenco che allegherò al resto della
documentazione di spesa di quanto è stato fatto.
Va sottolineato che siamo riusciti a farcela, per nostra fortuna, senza ricorrere al finanziamento della Sezione.
Doverosamente devo ricordare che molti gruppi mi hanno fatto pervenire la loro oblazione.
Questo lavoro per il rinnovo della sede abbiamo voluto compierlo, caro presidente, perchè rimanga nella storia della
nostra Sezione, il ricordo del compianto Giacomo Soravia, capitano degli Alpini, socio fondatore della Sezione che per
oltre 60 anni fu sempre in prima fila nelle nostre riunioni e manifestazioni.
Ed ancora perchè rimanga vivo nella nostra Sezione, il ricordo di lei, signor presidente, che da lunghi anni regge con
particolari carismi questa nostra grande famiglia alpina. Io la sentirò sempre vicino come mi è stato in quel lontano
1940, quando mi ha consegnato da recluta la gloriosa penna nera, unitamente al caro amico Avv. Francesco Travaini. Ma
soprattutto la ricorderemo noi alpini di questa bella Sezione di Conegliano che abbiamo avuto la fortuna e l’onore di
averla come presidente. La ricorderà la città per le sue doti civiche così come non dimenticheranno mai il loro “nonno“
i mille e mille suoi allevi che l’hanno vista maestro ed educatore.
Rinnovati nella sede ed orgogliosi di essere alpini, grazie signor presidente.
Abbiamo notato con piacere la presenza — oltre del sopraccennato sindaco di Conegliano, - i sindaci dott. Costantino
Cavarzerani di Gaiarine, maestro Angelo Visentin di Godega, lng. Antonio Cancian di Mareno di Piave, rag. Gianni Pagotto
di S. Vendemiano, arch. Gianni Montesel di Susegana, p.e. Francesco Bianchi di Vazzola inoltre il presidente della
sezione di Treviso comm. Francesco Cattai, il vice presidente della sezione di Vittorio Veneto Ennio Da Re e l’amico
col. Alberto Piasenti — già vice presidente della nostra sezione e attualmente consigliere della sezione di Verona — e
della sua gentile Signora, che è stata la madrina alla inaugurazione della sede, avvenuta nel 1972.
R.B.
SCOPRIAMO LA NOSTRA SEDE |
Dicembre 1990 |
1 - La facciata dell’ingresso: dove si scorge la lapide che ricorda la nascita del pittore Francesco Beccaruzzi.
2 - La sala di rappresentanza.
3 - La frequentatissima taverna.
4 - Il pianerottolo del primo piano con le scale per accedere al secondo piano e alla mansarda.
5 - La spaziosa sala del Consiglio.
6 - La sala “G. Soravia”: Presidenza, Fiamme Verdi e Biblioteca.
7 - La segreteria.
8 - La sala del Gruppo G.S.A., della Protezione Civile e del Gruppo Città.
9 - Il sottotetto adibito a museo ed archivio.
10 - Il porticato.
11 - Il giardinetto occasione di tanti felici incontri estivi.
12 — Le mura di cinta del giardino.
13 — Le autorità durante la cerimonia inaugurale dopo la ristrutturazione; in primo piano da sinistra: il presidente
sezionale prof. Vallomy, il sindaco di Conegliano (alpino) rag. Silvestrin, l’arciprete del Duomo mons. Sacilotto e il
comm. Daccò l’animatore dei lavori e responsabile della sede