CORDIALE SIMPOSIO SEZIONALE |
Dicembre 1990 |
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Lo spirito schietto di collaborazione tra gli alpini in congedo con gli alpini in armi e con le autorità civili e
militari locali, si rafforza ogni qualvolta nasce l'opportunità di un incontro, durante il quale emerge la straordinaria
vitalità e disponibilità di ognuno, per manifestare quella che si potrebbe chiamare “strategia della vera attenzione”
come segno di sensibilità umana, cui, soggettivamente e oggettivamente, ne siamo inevitabilmente testimoni. Tale
sensibilità è stata palese nel cordiale simposio della sezione.
Siamo ormai passati dalla “strategia dell’attenzione” a quella della “tensione”, che ci toglie il piacere di vivere
insieme con lo spirito di solidarietà che abbiamo appreso una volta nell’ora di religione e tra i banchi della scuola.
Noi alpini vogliamo che la chiara “predica” sia una coerente “pratica”, senza alcuna deviazione. Non vogliamo restare
indifferenti dinanzi a fatti che ieri facevano scandalo, clamore, e che adesso a molti non crea che indifferenza. C’è un
modo di vivere sempre più egoistico, che allarga i confini della permissività nel campo della morale, dei rapporti
economici, dell’intrico politico.
L’impegno degli alpini - in congedo e in armi - è quello di non lasciarsi coinvolgere dall’apatia, dal “menefreghismo”
che impoveriscono i valori sociali e l'attenzione verso il prossimo, e disgregano le associazioni, quindi anche la
nostra Associazione. Viceversa dobbiamo reagire e cercare di incrementare lo spirito di comunanza con chi ha il
“desiderio della solidarietà.
Ai giovani vogliamo tendere la mano per procedere uniti sulla via del progresso morale ed umanitario, nel quadro di un
concetto integrativo.
Questi sono gli argomenti che approdano nei nostri incontri, e che anche nella circostanza dell’ultimo simposio sociale
della sezione sono stati evidenziati nei loro brevissimi discorsi del sindaco rag. Flavio Silvestrin, dal vice
comandante della Brigata Alpina “Cadore” col. Giovanni Folegnani, dal comandante il Gruppo di A.M. “Conegliano” ten.
col. Marino Tabiani (in rappresentanza anche del comandante della “Julia” gen. Forgiarini), e del presidente della
sezione di Vittorio Veneto dr. Lorenzo Daniele, che ha concluso con queste parole: “Noi alpini siamo una forza morale
che potrà lenire il travaglio della nostra Patria”.
Dopo lo scambio di doni, hanno voluto ringraziare le penne nere della sezione il ten. col. Bruno Piscitelli comandante
il BTG. Logistico della Brigata “Juha” e il ten. col. Francesco Genovese comandante di quello della “Cadore”.
Il prof. Giacomo Vallomy è intervenuto prima dell’inizio del pranzo, scusandosi con i presenti del suo allontanamento
dovuto agli impegni inderogabili, lasciando a rappresentarlo i vicepresidenti Paolo Gai e Nino Geronazzo.
Sono stati ospiti graditissimi, - oltre ai già soprannominati, il gen. Bruno La Bruna del comando Brigata “Julia”, il
ten. col. Sergio Cartini del Distretto Militare di Udine, il ten. col. Rosario Calvo, il magg. Pierino Rolandi, il magg.
Piergiorgio Cecchini vice comandante del Gruppo “Conegliano” e il ten. Enrico Pizzileo della “Julia”; il ten. col.
Roberto Ridolfi comandante delle “Trasmissioni” della Brigata “Cadore”. Inoltre il comandante la compagnia C.C. cap. Ugo
Carlino, il comandante la Tenenza di Finanza ten. Roberto Maghi, il nostro consigliere nazionale Lino Chies, il
presidente dei Combattenti e Reduci ing. Paolo Stivai, il vice presidente della sezione di Vittorio Veneto Enino Da Rè e
l'ispettore della Questura Attilio Moretto.
L’assemblea “straordinaria”
è conclusa - come è iniziata - nella nostra bella sede con le “caldarroste” e il bicchiere della “staffa”. Specie se si
tiene a mente che il tempo a nostra disposizione passerà comunque, e che soltanto se avremo fatto le scelte giuste,
potremo dire di averlo vissuto sul serio.
R.B.