CIAFA GALINA


Giugno 1991

CIAFA GALINA

50 ANNI DOPO


Il Cap. Alfredo Molinari ricorda il Col. Renato
Perico dopo la messa


La figlia di Renato Perico nel cimitero
dove è sepolto il padre

Il bollettino di guerra del giorno 10 Dicembre 1940 da noi ascoltato da una radiolina tascabile del Cap. Gherardi, comunicava che: “,.. alla testa dei battaglioni “Feltre” e “Cadore” cade eroicamente il Col. Rodolfo Psaro, comandante del “7° alpini”, alla cui memoria viene conferita la M.O. al v.m. sul campo...
Erano i giorni 8 e 9 Dicembre ed il combattimento durò dalle 13 dell’8 alle 17 del 9.
Ore interminabili ed indescrivibili, sotto una pioggerellina continua, con l’artiglieria greca che ci ricamava, essendosi accorta che la nostra non era ancora arrivata ed i mortai da 81, pur bravissimi, avevano ben presto esaurito la scorta di granate che si erano portati a spalle, oltre a tutto il resto, i pazienti alpini della C.C.
Quella fu la battaglia di Ciafa Galina sul fronte greco-albanese, la prima impegnativa, drammaticamente impegnativa, sostenuta dal battaglione “Cadore”, unitamente ad elementi della C.C. reggimentale e ad un plotone del battaglione “Vai Fella” dell’8° alpini; nella mattinata del 9 ci mandarono in rinforzo la provatissima “66a” Cp. del “Feltre”, così uscita dal combattimento di Koprenska di tre giorni prima.
Per ricordare questo glorioso avvenimento rimasto indimenticato in quanti vi parteciparono, venerdì 7 una rappresentanza del “Cadore” si è recata a Brescia, ove, ricevuta da una rappresentanza significativa della sezione alpini bresciana, ha deposto un ricordo floreale sulla tomba del Col. Psaro, sua nel sacrario d’onore di quel cimitero.
Organizzata dalla sezione di Conegliano il giorno 8 ebbe luogo la giornata commemorativa, voluta dagli alpini coneglianesi, vittoriesi e cadorini.
Relativamente al numero dei possibili superstiti ai combattimenti ed al tempo passato, eravamo tanti e commossi.
Riunione al cimitero e deposizione di una corona sulla tomba del nostro indimenticato comandante di Battaglione, T Col. Renato Perico. Trasferimento al piazzale antistante la chiesa di S. Martino. Incontri, ricordi abbracci fra i “veci’
Raccolta 5. Messa, celebrata dal nostro Don Sandro, cappellano della Brigata “CADORE”, venuto insieme al Col. Zennari per la Brigata “CADORE” ed al T Col. Di Pietro, comandante del nostro Btg. Cadore, con vecchio gagliardetto e rappresentanza di scorta, a provare la continuità di spirito fra i “veci” con la nappina rossa del “7° e le varie generazioni di ‘figli’
Alla fine del rito, dopo la lettura della preghiera delli4lpino il sempre più vecio Ten. Mo/mari, davanti ad una chiesa gremita, ricordò l’avvenimento ed i tanti vecchi compagni coneglianesi, vittoriesi, comeliani, zoldani e cadorini che ci avevano preceduto nel paradiso degli alpini.
Lo fece introducendo una famosa lettera del Ten. Col. Renato Perico scritta pochi giorni dopo la battaglia e concludendola con immutata memoria.
Un caldo e commosso applauso dimostrò il comprensivo affetto dei presenti (forse perchè fu breve!! n.d.r.).
All’uscita, nel piazzale, fu deposta una corona dal T. Col. Di Pietro e dal Prof Vallomy, rispettivamente comandante del Btg CADORE e presidente della sezione alpini di Conegliano, davanti alla lapide che ricorda che ivi fu costituito il “7° Alpini”
Un ottimo rancio, perfettamente organizzato nella bella sede sezionale, aiutò a ricordare i digiuni di quei tempi lontani. Graditissima fu la presenza della signora M. Giovanna,figlia del T. Col. Perico, venuta da Trento accompagnata dal figlio ventenne.
Il giorno 9, domenica, per iniziativa della famiglia del nostro caro Cap. Tarabini, caduto in quel tardo pomeriggio di un lontano 9 Dicembre, e nostra, fu celebrata da mons. Saguì una S. Messa nella chiesa arcidiaconale di Pieve di Cadore, alla presenza di numerosi e commossi familiari di caduti e scomparsi alpini cadorini, del comandante del Btg. Cadore e rappresentanza degli alpini alle armi.
Così, semplicemente ma col cuore, abbiamo ricordato questo primo cinquantenario!! Arrivederci alla prossima ricorrenza.., fra 5 anni.

Il "vecio"... ottimista Alfredo