NOTIZIE DIVERSE |
Dicembre 1994 |
Confucio diceva: “Non è grave se gli uomini non ti conoscono, è grave se tu non conosci gli uomini”. Comunemente gli
uomini che si dichiarano disponibili, sono quelli che sono sempre disponibili. Ci sono però altri che si dichiarano
disponibili, ma che viceversa la loro disponibilità è solo aleatoria.
La disponibilità è la possibilità di disporre liberamente di un bene o anche della propria volontà. Quando questa manca,
la disponibilità cessa, o quantomeno non è affidabile.
Personalmente sono sempre stato coerente con la mia disponibilità, quando questa è stata assicurata, con serio impegno,
eventualmente in eccesso, mai in difetto. Oggi non ripropongo più la mia disponibilità, al di là del promesso.
Sinceramente mi dispiace molto, è stata una decisione sofferta, ma risoluta.
Confesso che in questi diciott’anni mi sono arricchito di nuove esperienze interessanti, in un certo qual modo ho
ampliato la mia cultura alpina, e più modestamente ... quella giornalistica”; sono state tante rose, certo non senza
spine. Questo lo debbo al carissimo amico-papà prof Giacomo Vallomy, allora presidente della sezione, che ha avuto
fiducia in me, e al fraterno amico e collega prof Mario Altarui, che mi è sempre stato vicino, finché non è “andato
avanti”. A loro la mia gratitudine.
Sappiamo che per svolgere bene questo lavoro sono necessari: impegno costante, serietà e responsabilità, e la ricerca
del nuovo. Molti non sono a conoscenza della procedura abituale: dalla stesura degli articoli alla spedizione del
giornale finito.
Ho sempre cercato di migliorare il contenuto ed aumentare le pagine, affinché la sezione facesse bella figura: credo di
esserci riuscito quasi sempre.
Ho fatto trentanove anni di Banca, e quando ho preso l’iniziativa di fare anche “il giornalista”, l’ho fatto per salvare
Fiamme Verdi. Ora lo deve fare qualcun altro.
Mi dispiace per i tanti alpini amici, per i Gruppi della sezione e per coloro che hanno apprezzato il mio lavoro.
Ringrazio profondamente i bravi collaboratori: Steno Bellotto (per anni valido e diligente cronista e correttore di
bozze), Sandro Rui (seriamente impegnato nella Protezione Civile), il rag. Michele Pilla (altrettanto nel G.S.A.), il
dr. Renzo Frusi (per i suoi acuti e significativi articoli), il geom. Luigi Maretto (per quello che ha potuto fare) e
tutti quelli che seriamente hanno collaborato con materiale dei Gruppi e di altre notizie.
A chi mi sostituirà i più sinceri ed affettuosi auguri di buon e fruttuoso lavoro. FIAMME VERDI non deve morire. Sono
orgoglioso di essere alpino e come tale esprimo a tutti gli alpini della sezione - dal presidente all’ultimo iscritto -
i miei sentimenti di amicizia e di affetto fraterno, che estendo di tutto cuore agli alpini d’Italia.
Renato Brunello
Occupo ancora un po' di spazio nel nostro giornale soltanto per dire grazie a tutti coloro che han voluto essermi
vicino nel momento in cui, per molteplici motivi, non mi è consentito di accettare un’eventuale riconferma a far parte
del Comitato di Redazione.
Mi è materialmente impossibile ringraziare il presidente, il consiglio, i capigruppo ed i soci per la fiducia risposta
nella mia modesta persona; ma in questa mia di commiato non posso dimenticare di considerarmi fortunato per essermi
arricchito di tante nuove e care amicizie.
Mi è impossibile dire, anche solo per grandi categorie, da chi mi sono venute testimonianze di stima, di affetto o di
rammarico: considero coloro che le hanno manifestate, e non, tutti ugualmente amici ed a tutti ripeto la mia sentita e
profonda gratitudine.
Un ringraziamento particolare desidero rivolgere al cav. uff. Renato Brune ho, direttore responsabile di questo
periodico, per avermi accettato da parecchi lustri a far parte del Comitato; ai colleghi di redazione ed a chi mi
sostituirà auguro di cuore successo per lui e per Fiamme Verdi.
Steno Bellotto
È il giorno di San Martino. Un tempo i bambini giravano per la città sbattendo coperchi di pentola e cantando “San
Martin, castagne e vin” Un’allegria autunnale per osteggiare l’incedere della stagione fredda con il calore dell’animo.
Oggi 11 novembre 1994 la giornata è di lutto nazionale.
E l’autunno pesa su di noi con tanto dolore in più per le vittime dell’alluvione che ha colpito il Piemonte. Quest’anno
niente feste. Alcuni parroci nostrani, e ci è caro immaginare che l’avrebbe fatto anche il montanaro Albino Luciani se,
oltre che presente, fosse papa, hanno ricordato che San Martino era quel signore che tagliò il suo mantello per
dividerlo con un fratello che aveva freddo.
Oggi noi alpini tentiamo di dividere ancora una volta le nostre forze con chi soffre. I giovani di leva sono già lì con
i Vibram nel fango, noi dell’A.N.A. siamo pronti con rappresentanti in ogni sezione a seguire ciò che il coordinamento
ci chiederà.
Ringraziando il Signore abbiamo tutti un mantello da tagliare di fronte al dolore. Non è di stoffa e non ha colore, è
tessuto soltanto di condivisione, di fratellanza.
Ancora una volta..., ma come fosse la prima volta
Renzo Frusi
Sono convinto che a tutti noi risulti difficile comprendere i tempi in cui stiamo vivendo. La situazione è, a mio
modo di vedere, quella che la storia ci ha da sempre presentato ad ogni cambio di “gestione”.
Non ricordo infatti che nessuna grande o limitata rivoluzione storica sia avvenuta senza che alcuni poteri più o meno
ancorati allo stato di cose precedenti, reagissero in senso conservatore. E così, ora che gli italiani hanno voluto
tentare un taglio con il triste “mangia mangia” a cui si era ridotta la prima repubblica nella maggior parte dei suoi
rappresentanti parlamentari, assistiamo a un poliedrico e confusionario stato di cose nel quale coesistono forze,
interessi e gestioni contrapposte.
Oggettivamente si deve notare che alcuni numeri cominciano piano a muoversi: non solo non si ruba più, ma c’è anche un
po' più di fiducia, anche se le grosse marachelle dei governi passati restano un’eredità economica terrificante.
In tale contesto si notano purtroppo elementi peraltro negativi, uno dei quali è rappresentato dall’informazione che
tende a sfalsarsi in diverse direzioni. Alcuni giornalisti, che dovrebbero scrivere bene e soltanto la cronaca dei
fatti, in -alcuni casi rinnegano fondamentalmente questo principio. A loro un tempo era difficile attribuire chiaramente
un partito o una tendenza. Ora il giornalista, in alcuni tristi casi appare spesso solo ed esclusivamente un pensiero
etichettato politicamente, con ampia discrezionalità e adattabilità nei confronti del vero e del logico. La
tendenziosità nei paladini di alcune redazioni particolarmente rabbiose non viene più celata in alcun modo e la notizia
finisce con l’essere dilaniata tra le varie testate. E pensare che l’informazione sarebbe un fatto di intelligenza e di
chiarezza, non di idee politiche , o di partito, o di opposizione, o di maggioranza. Noi alpini speriamo molto nella
verità, quella da raccontare ai nostri “bocia” perchè sappiano che noi padri abbiamo operato in buona fede.
Perchè anche loro sulle basi dell’onestà e della comprensione sappiano giudicare i tempi al di là delle
strumentalizzazioni degli squallidi interessi di parte.
Saranno loro così a intravvedere, nel grigiore del cielo, quello spiraglio di azzurro che noi padri abbiamo tanto
sperato di vedere ma è purtroppo lento a comparire.
Renzo
Annunciamo con piacere la notizia dell’avvenuto conferimento dell’attestato di “MAESTRO DEL LAVORO” con medaglia
d’oro al nostro alfiere BRUNO DANIELI del gruppo di Susegana; e il conferimento dell’ onorificenza di CAVALIERE
dell’Ordine della Repubblica Italiana ai soci del gruppo di
Refrontolo: Dott. PIETRO LORENZON - attualmente sindaco - e all’ex capogruppo ANTONIO LORENZON. A loro le più sentite
felicitazioni, ed aggiungiamo "ad niajora!”.
Organizzata dal Comitato del Bosco delle Penne Mozze, domenica 31 luglio, ai piedi del monumentale di Cison di
Valmarino, è stata celebrata da padre Diego una S. Messa in suffragio di Marino Dal Moro (ad un anno dalla sua
scomparsa) e degli altri artefici del memoriale, Mario Altarui, Guido Salvadoretti; ed inoltre è stato ricordato il
maestro Efrem Casagrande, autore della musica “Penne Mozze”.
Tutte le quattro sezioni della provincia erano rappresentate, con i vessilli.
In ottobre la sezione ha voluto ricordare il 122° anniversario della costituzione del Corpo degli Alpini con una S.
Messa, celebrata da don Antonio Zuliani, nella quattrocentesca chiesetta della “Madonna della Neve”, a due anni dai
festeggiamenti del suo prezioso restauro, avvenuto ad opera delle penne nere coneglianesi.
Buona la rappresentanza sezionale.
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In settembre la sezione, con il vessillo, rappresentata dal presidente Luigi Basso e alcuni dirigenti, è stata
presente alla cerimonia del cambio del comandante del Btg. “Vicenza” (centro addestramento reclute), presso la caserma
di Codroipo. La sostituzione è avvenuta alla presenza del generale comandante la Brigata “Julia” Roberto Scaranari, di autorità e numerosi alpini. Il ten. col. Vittorio De Nart ha ricevuto dal ten. col. Giuseppe Zotto la Bandiera del battaglione e... il testimone. E stata una simpatica manifestazione, che presenta sempre attimi di commozione... successivamente innaffiata. Al ten. col. Zotto (trasferito a Viterbo quale istruttore di elicotteri) e al ten. col. De Nart facciamo gli auguri di buon lavoro e ad majora”. |
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