LA TORRE TRIESTE DOMATA DA CASSIN


Dicembre 1995

UNA GRANDE IMPRESA RIEVOCATA DAL CLUB ALPINO ITALIANO E DAL GRUPPO CITTA’

La Torre Trieste si erge maestosa, quasi a guardia del pianoro su cui sorge il Rifugio alpino "Vazzoler" della sezione di Conegliano del Club Alpino Italiano, sul lato sud-ovest del gruppo montuoso della Civetta.
Con la sorella Torre Venezia, situata appena un po' a sinistra, salendo per il facile percorso che da Taibon Agordino, sale fino al Col Negro di Pelsa, ci ha dato il suo benvenuto in questa domenica dedicata al ricordo.
Sembrava attendere i numerosi appassionati della montagna, accorsi a frotte per rievocare le gesta del famoso scalatore Riccardo Cassin, ormai più che ottantenne, il primo a salire, in cordata con l'amico Vittorio Ratti, su per lo spigolo Sud-Est di quella torre che nessuno aveva ancora violato.
Il "Libro delle Ascensioni" del Rifugio Vazzoler racconta di una nuova via di salita, di 27 ore effettive di arrampicata, di due bivacchi in parete, di difficoltà superiori al 6' grado.
Nel suo scarno resoconto non narra delle speranze e di ciò che quei due piccoli uomini, che osavano azzardare tanto, pensavano in quel momento, della fatica, della fame e della sete.
Dietro ogni grande impresa si nascondono tante piccole cose, che forse da sole sarebbero insignificanti e che forse citare toglierebbe un po' di lustro a tanto impegno.
Al di là della facile retorica, la prima ascensione alla Torre Trieste rappresenta un capitolo fondamentale della storia dell'alpinismo moderno, e il nome di Cassin, famoso tra tutti gli appassionati di montagna, evoca ovunque ammirazione e rispetto.
Così, in questa domenica di metà luglio, ci siamo trovati in tanti, quassù, a tributare il doveroso omaggio ad un personaggio così illustre; a ricordare il pittore-scrittore Domenico Rudatis, il "cantore della Civetta" che è scomparso lo scorso anno, lasciandoci in eredità disegni, mappe, pitture e racconti delle nostre belle montagne, abbiamo ricordato anche i molti amici che non sono ritornati dalla loro ascensione e che sicuramente ora ci sorridono di lassù.
In questa circostanza, che la sezione di Conegliano del Club Alpino Italiano, ha voluto così bene organizzare, gli alpini di Conegliano sono intervenuti numerosi, con il gagliardetto del gruppo "Città", scortato da numerosi consiglieri del gruppo e dal consigliere sezionale geom. Silvano Armellin.
L'essere arrivati fin lassù, in modo ufficiale, è stata la nostra testimonianza della fraternità che unisce due modi diversi di vivere la montagna e il piacere di partecipare alle attività che il C.A.I. di Conegliano sta mettendo in atto per festeggiare il'70' anniversario della fondazione della locale sezione.
Ulteriore coincidenza è il fatto che anche la sezione coneglianese della Associazione Nazionale Alpini ha celebrato il suo 70° quest'anno.
Se andiamo a vedere fra l’elenco dei soci molti si può notare come molti dei fondatoti di questi due sodalizi siano gli stessi, quasi a voler ancora puntualizzare che apparteniamo tutti alla montagna e che essa ci appartiene.
Anche per questo siamo saliti fin lassù.

Fabio Bulfoni