ANNUALE SIMPOSIO SEZIONALE |
Aprile 1997 |
Il tradizionale incontro
conviviale, opportunamente indetto dalla Sezione,
da decenni durante il mese di dicembre, lo possiamo definire,
per antonomasia, uno dei più interessanti, dei più significativi convegni
alpini della Sezione, poiché , a prescindere da una deduzione eno-gastronomica,
naturalmente gradita, esso ha il merito di riunire autorità
Civili e Militari, lo staff dirigenziale della Sezione e dei Gruppi, e una
nutrita rappresentanza degli stessi in una maniera ed in un tempo più consono
per lo scambio degli auguri delle Feste Natalizie e per l’anno nuovo.
Inoltre permette la
raccolta di notizie, di opinioni sui problemi generali della nostra vita
sociale, economica e politica; e in particolare sull’attività della nostra
associazione ed, oggi, sul “processo” delle Truppe Alpine.
Quindi si consolida quel
rapporto di amicizia e di collaborazione che da sempre si è instaurato tra
gli ufficiali in servizio, le autorità cittadine e gli alpini in congedo.
Da un paio d’anni il
direttivo ha ritenuto opportuno interessare i gruppi - quelli naturalmente che
lo possono fare - di organizzare e curare la cena sezionale. Lo scorso anno è
stato preparato e gestito dal gruppo di Santa Lucia di Piave - nella propria
sede -, quest’anno dal gruppo di San Vendemiano - in un grande stand,
adeguatamente riscaldato e bisogna riconoscere che nelle due circostanze gli
alpini e le loro gentili signore hanno confermato la loro abilità culinaria,
accompagnata da un servizio magistrale e celere.
Erano presenti: della
Brigata “Cadore” (quando uscirà questa cronaca, dovremo dire, purtroppo
amaramente, EX “Cadore” ) il comandante gen. Primo Gadia, il ten.col.
Emilio Morettin, il cappellano magg. don Sandro Capraro; della Brigata
“Julia” il comandante del Gruppo di A.M. “Conegliano” ten.col Claudio
Vercellotti, il comandante del Btg “Tolmezzo” ten.col. Vittorio De Nart;
il col. Umberto Baldelli della Regione Nord-Est; il comandante la Tenenza di
Finanza ten. Francesco Gatto. Inoltre il nostro cappellano don Domenico Perin,
il parroco di San Vendemiano don Pier Franz, il capogruppo di Mestre
Franco Munarini; i sindaci di S. Vendemiano arch. Guido Dussin, di S. Fior
ing. Fiorenzo Carniel, l’assessore del Comune di Conegliano ing. Mario
Camerin (il sindaco ing. Achille Ghizzo è giunto alla fine - perché
impegnato altrove - per portare i suoi saluti e quelli dell’Amministrazione
Comunale, accompagnati dagli auguri di buone feste). E’ stata ospite anche
la Fanfara Alpina, la quale si è esibita con alcuni pezzi divertenti.
Verso la fine sono
intervenuti per esprimere gli auguri di Natale e Capodanno il presidente comm.
Paolo Gai, il gen. Primo Gadia e il ten.col. Claudio Vercellotti.
Gli oratori, pur manifestando la loro preoccupazione per il futuro delle Truppe Alpine, in relazione a quello che,
purtroppo, è stato deciso a livello governativo, si sono dimostrati sereni e tranquilli, anche se molto amareggiati,
decisi a sostenere una campagna di sensibilizzazione, affinché il Corpo degli Alpini rimanga quella Truppa
specializzata e correttamente addestrata ed attrezzata, che ha dato all’Italia onore, gloria e sicurezza; e ancor
oggi pronta ed efficiente in campo nazionale ed internazionale, con quello spirito che da sempre l’accompagna.
L’Alpino sa di aver
ereditato un’anima particolare, e quindi di possedere quella facoltà
mentale e vitale che lo porta ad essere utile a chi ha maggiormente bisogno.
Il col. Pierino Rolandi
della “Julia” (da molti gradito ospite) non potendo essere presente per
impegni improvvisi, ha indirizzato un telegramma augurale.
Mentre il presidente
onorario prof. Giacomo Vallomy ha inviato al presidente Gai la seguente
lettera:
“Caro Presidente. ti ringrazio del gentile invito alla cena della Sezione di questa
sera. Avrei partecipato tanto volentieri, ma un doloroso disturbo di artrosi
mi impedisce di camminare liberamente. Ti prego di giustificare la mia assenza
e di porgere i miei più cordiali saluti a tutti gli Alpini presenti. In modo
particolare ringrazia, anche a nome mio, le autorità presenti, esprimendo a
tutti fervidi auguri per il prossimo Natale. Fervidi voti a te ed ai tuoi
cari.
Con stima e cordialità”.
Arrivederci il prossimo anno, più uniti, più forti.
Renato Brunello