A CONEGLIANO IL 77° RANCIO DI LAVORO DEL TRIVENETO


Aprile 1998

ADUNATA NAZIONALE DEL 2000
Trieste la spunta di misura su Belluno


Il segretario del Triveneto Antonio Marin, il presidente
della Sezione di Conegliano Paolo gai, il vice Nicola Srefani

Le Sezioni ANA del Triveneto, riunite a Conegliano il 7 febbraio scorso, nel “Settantasettesimo rancio di lavoro”, hanno deciso che proporranno la città di Trieste quale candidata ad ospitare l’Adunata Nazionale degli Alpini nel duemila. Sarà comunque il prossimo Consiglio Nazionale a Milano che deciderà l’assegnazione dell’Adunata (sono in corsa anche Brescia e una città del centro-sud).
Trieste si è imposta di un soffio su Belluno, dopo che un primo scrutinio aveva visto esclusa Trento. Si è trattato di una disputa vera e propria, anche se condotta con spirito alpino, in un clima di cordialità, di serenità e di consapevolezza, senza antagonismi di sorta, senza campanilismi.
Alla presenza dei rappresentanti delle 25 Sezioni Trivenete (assenti Gemona e Gorizia) e del vice presidente nazionale Massimo Bonomo, il presidente della sezione di Conegliano Paolo Gai ha presieduto i lavori, assistito dal vice presidente Nicola Stefani e dal segretario del Triveneto Antonio Marin. Dopo il saluto portato, a nome della Città di Conegliano, dal sub-Commissario Prefettizio dr. Pietro Sinoriello, ed alcuni punti di “routine” all’ordine del giorno (tra cui le candidature del vicentino Roberto Cherobin e del trentino Armando Poli per il consiglio nazionale), i lavori si sono concentrati sulle prestazioni delle tre città che si erano proposte per ospitare l’Adunata Nazionale degli Alpini nel 2000.
Carlo Margonari, presidente della sezione di Trento, ha parlato dell’esperienza della sua sezione  (Trento ha ospitato quattro volte l’appuntamento nazionale), della significativa vicinanza con Bolzano ed altre peculiarità locali. E’ un intervento anche Armando Poli a sostegno della tesi del presidente Margonari.
Mario Dall’Eva, presidente della sezione di Belluno, ha sottolineato la tradizione alpina di Belluno, una zona di montagna, sede del 6° e del 7° Reggimento Alpini, una città che non ha mai ospitato l’avvenimento tricolore e che può candidarsi perché collegata alla grande viabilità e con una ricettività in grado - coinvolgendo tutta la provincia – di ospitare le centinaia di migliaia di alpini e familiari di un raduno nazionale.
La delegazione della sezione di Belluno – ha detto Dall’Eva – è tornata a casa con animo sereno per aver adempiuto al meglio a quel mandato che le era stato affidato.
Mentre Aldo Innocente, presidente della sezione di Trieste – ha detto, tra l’altro – che a Trieste cinque volte si sono radunati gli Alpini per difendere e ribadire l’italianità di queste terre, alla sesta devono anche rivolgere uno sguardo al futuro: nasce il terzo millennio. Esso dovrà essere dei giovani. Ha affermato che, se il programma prosegue, nel 2000 tutti i ragazzi di Trieste accoglieranno gli Alpini con un tricolore in mano. L’Adunata del 2000, come richiesta, vuole concludere il secolo nel quale la città di Trieste è stata quant’altre mai martoriata soprattutto perché italiana, e nel quale per ben due volte è stata ricongiunta all’Italia. Nella città – egli ha concluso – hanno sede ben 36 consolati e pochi lo sanno. Quale opportunità per una operazione di respiro internazionale. L’ANA troverà a Trieste una Farnesina in miniatura.
Si sono succeduti alcuni brevi interventi da parte dei presenti. Più a lungo si sono soffermati sul G.S.A. il consigliere Stefano Stefani della sezione di Conegliano, e sul progetto C.A.I.- A.N.A. Armando Poli.
Naturalmente soddisfatto il presidente Paolo Gai, per essere riuscito ad ospitare l’importante riunione a Conegliano, con un risultato positivo e per l’ordine con cui si sono svolti i lavori. Gli ospiti sono stati accolti anche nella nostra sede per un “rinfresco” preparato dal nostro taverniere Mario De Marchi.
Un grazie all’arciprete del Duomo mons. Romano Nardin per averci concesso la sala “Papa Luciani”.

R.Z-R.B.