CENA SEZIONALE |
Maggio 2000 |
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4 DICEMBRE 1999
La pur capiente sala
dell’hotel Cima di Conegliano sembra insufficiente ad accogliere i convenuti
alla tradizionale cena sezionale, con grande soddisfazione degli
organizzatori, per i quali questo non deve rappresentare un incontro di
routine ma deve tornare ad essere un importante appuntamento annuale per le
massime cariche sezionali.
A ricevere gli ospiti il
cerimoniere Nino Geronazzo è coadiuvato da Lino Chies. Sono numerosi gli
amici (militari, religiosi, civili) che hanno accolto il nostro invito, e tra
questi il gen. Primo Gadia, Capo di S.M. della Regione Militare Nord-Est
Padova; Floriano Zambon, Sindaco di Conegliano; Riccardo Possamai, Segreteria
del Sindaco, Don Domenico Perin, Cappellano Sezionale; Don Paolo Gardenal, già
alpino ed ora canonico della Cattedrale di Vittorio Veneto; Don Adriano
Bellotto, alpino ed ora cappellano nella Parrocchia della Madonna delle
Grazie; il Ten. Col. Matteo Paesano, Com.te del Gruppo Conegliano a Tolmezzo,
intervenuto anche in rappresentanza del Gen. Ivan Resce, Com.te della Julia;
il S.Ten. Grosso, in rappresentanza del Com.te Rep. Comando Julia, Udine;
l’Aiutante Martines, Decano SU Comando Brigata Julia; il Ten. Andrea
Barzotto, del Gruppo Conegliano; il Cap. Ciucci, in rappresentanza del Col.
Silvestri che si trova in missione ONU in Indonesia, Com.te 6° Rgt Alpini San
Candido (BZ); il Col. Luigi Epifanio, Com.te 7° Rgt Alpini di Feltre (BL); l’Aiutante Sanfilippo, Decano SU 7° Rgt Alpini di Feltre; il
Gen. Vittorio Vettorazzo, amico della Sezione; il Ten. Col. Italo De Candido, Decano delle “Penne bianche” di
Conegliano; il M.llo Capo Tucci, in
rappresentanza del Com.te Stazione Carabinieri Conegliano; Giovanni Carlet,
Presidente della Fanfara Alpina, accompagnato dall’Alfiere; il Ten.Col.
Biasiol, Com.te 1° Comando Forze di Difesa di Vittorio Veneto.
Assente il Presidente Gai,
colpito da influenza, i saluti agli ospiti viene rivolto dal Vicepresidente
Maretto, che coglie l’occasione per un bilancio informale dell’attività
svolta dalla Sezione nel corrente anno. «L’anno che si chiude ha visto
tanti Gruppi della nostra Sezione impegnarsi o in interventi di spessore
notevole o in iniziative che hanno rivitalizzato la loro presenza nelle
comunità in cui operano. Ma sappiamo anche del lavoro di tutti gli altri
Gruppi, impegnati in iniziative di ogni genere, ed il cui elenco, vi assicuro,
è lunghissimo. Ed è mia personale opinione che i principali artefici di
tutto sono i capigruppo, che sono le colonne portanti dell’Associazione
Alpini. Quest’anno abbiamo visto particolarmente attiva anche La Sezione.
Stupenda la cornice in cui a maggio si è svolta la cerimonia del giuramento
solenne delle reclute della Julia nella nostra città, a rinsaldare il legame
che ci lega da sempre ai reparti alpini. Numerose le iniziative programmate ed
organizzate dal Gruppo Sportivo sezionale (Camminaitalia, orienteering e gare
varie). Molto attiva la nostra Protezione Civile, che ha aderito
all’Operazione Sorriso inviando quattro nostri volontari in Albania.
Quest’anno, inoltre, in collaborazione con gli amici di Vittorio Veneto, è
stata completato il restauro nel monastero di San Quirico in Assisi. Alla
cerimonia di riconsegna dell’opera è intervenuto anche il Presidente
Nazionale. Si è trattato di uno di quei momenti che difficilmente si potranno
dimenticare, e l’incontro tra Alpini e Clarisse rappresenta una delle pagine
più belle nella storia delle nostre due Sezioni. Ora sappiamo che nel
silenzio della clausura di San Quirico, ad Assisi, c’è sempre qualcuno che
prega per noi. Con tali iniziative, siano esse dei Gruppi o della Sezione, le
Penne Nere vogliono dare testimonianza di senso civico e di impegno civile, o
se volete, di alpinità. Ma nel DNA dell’Alpino c’è anche il gusto di
finire ogni attività con le gambe sotto un tavolo. Nulla di più naturale,
quindi, che l’anno sociale della nostra Associazione si chiuda con la cena
Sezionale... E così ci troviamo qui, in questo incontro che reputo non meno
importante degli altri, a testimoniare in questa difficile epoca, dominata
dalle inquietudini e dalle paure di fine millennio, il nostro attaccamento
anche a valori semplici ed antichi, quali la convivialità, lo stare assieme,
l’amicizia. E a proposito di amicizia, saluto, anche a nome del nostro
Presidente Paolo Gai, assente perché indisposto, tutti i presenti, ed in
particolar modo le autorità civili e religiose, ed i rappresentanti delle
Forze Armate, graditissimi ospiti che hanno accettato in nostro invito.
Auspichiamo che non venga mai meno quella collaborazione che contraddistingue
i nostri rapporti nel segno dell’armonia che deve legare chi sa di
collaborare per il bene altrui. Concludo ringraziando, sempre a nome del
Presidente, tutti coloro che in qualsiasi danno il loro generoso contributo
nei Gruppi e nella Sezione. Auguro Buone Feste e un Buon 2000 a tutti. W gli
alpini.»
“Un incontro non meno
importante degli altri” e “nel DNA dell’Alpino c’è anche il gusto di
finire ogni attività con le gambe sotto un tavolo”…
Per noi Alpini, in effetti, il
rito della cena, del bicchiere di vino condiviso non è baccanale: è il
suggello di una relazione maschia, il segno conclusivo di un avvenimento, di
un ciclo, oltre che il richiamo della libera appartenenza.
Il convivio ha una sua dignità
culturale fatta di tradizione, di cura quotidiana e di appassionata
ripetizione di gesti.
Nel porgere il suo saluto ai
presenti, il Gen. Primo Gadia, coglie l’occasione per esternare la sua
amarezza per le sempre maggiori difficoltà che incontra il reclutamento
alpino.
Il Col. Epifanio incentra il
suo intervento sulla nuova figura del “volontario a ferma annuale”,
fornendo, a riguardo, tutte le informazioni di primissima mano.
Dello stesso tono
l’intervento da parte del Comandante del Gruppo Conegliano, che riconferma
la massima disponibilità per un più stretto contatto con la Sezione e la
Città di Conegliano.
Nel suo intervento, il Sindaco
Zambon, sottolinea il costruttivo spirito di collaborazione tra gli Alpini e
l’Amministrazione comunale; ricorda il conferimento della cittadinanza
onoraria ai reparti nati in Conegliano, a riprova dello stretto ed
indissolubile legame tra la Città e gli stessi; auspica che i contatti siano
costanti e duraturi e ringrazia gli Alpini anche per la collaborazione offerta
in occasione del disinnesco dell’ordigno bellico in città; ricorda la bella
giornata passata in San Quirico, ospite, con i sindaci di Vittorio Veneto ed
Assisi, della Sezione e delle Clarisse.
Battista Bozzoli, di ritorno
da un viaggio in Sud America, presenta il gagliardetto donatoci in segno di
grande amicizia della Sezione ANA argentina.
Colgo nel commensale che mi
sta di fronte una certa insofferenza per la posizione di “passività” cui
è suo malgrado costretto: cuoco di un Gruppo dove gli incontri di questo tipo
si susseguono con frequenza impensabile, e lo vedono protagonista tra fumi di
cucina e crogiolar di spiedi, gli risulta strano essere servito a tavola. Il
tocco delicato e raffinato della cucina del rinomato ristorante che ci ospita
sono ben altra cosa rispetto ai gusti “forti” della cucina tradizionale
alpina. E ci invita al suo prossimo spiedo. Si vedrà.
I particolari addobbi ed i
festoni colorati dell’hotel Cima dicono che questo dicembre ha già ceduto
alle suggestioni del Natale. Ed in questa particolare atmosfera le note di
un’armonica, che partono dal centro della sala, sembrano quelle di una
pastorella natalizia. Poi scopri che si tratta di quel ritornello cui gli
alpini sembrano non poter rinunciare in nessuna occasione: è il “passo
33”, semplice melodia che racchiude tutta la storia e la passione degli
Alpini che, nell’esecuzione di un “vecio” che alla musica è legato
almeno quanto alle Penne Nere, sembrano velate da un tocco di nostalgica
poesia.
dlmgfr