IL TABACCO |
Settembre 1999 |
Molti si chiedono perché il “vizio” del tabacco sia così difficile da
sradicare e la risposta è molto più semplice di quanto si pensi. Infatti,
questa pianta ha origine da una svista divina e, si sa, con le divinità non
si scherza. Un’antica leggenda indaiana narra che agli albori del mondo, il
Grande Spirito inviò sulla terra, durante una grandissima carestia, una donna
per salvare l’umanità. Dovunque toccasse il suolo con la mano destra
cresceva il grano e dovunque toccasse con la mano sinistra le patate. Compiuta
l’opera, si riposò. Al suo risveglio si avvide che era nata,
inaspettatamente, la pianta del tabacco. E’ chiaro che si tratta di una
leggenda, ma io ho il ragionevole dubbio che sia vera (o quasi) se pensiamo
che la pianta del tabacco, come oggi la conosciamo, era già presente 6000
anni prima di Cristo. Da quell’epoca in poi, soprattutto nelle Americhe, le
segnalazioni del tabacco in diverse forme, sono numerosissime. Ricordiamo per
esempio che quando Colombo approdò nel 1942 a quell’isola che poi fu
chiamata “San Salvador”, gli Indiani gli portarono molti doni della terra
ed in particolare delle “foglie secche” di tabacco dall’odore e dal
sapore pungente, che furono gettate via sdegnosamente. Il primo fumatore
europeo fu Rodrigo de Jerez. Con il suo amico Luis de Torres imparò a fumare
a Cuba (non è quindi un caso che i sigari di quel paese siano i migliori del
mondo) e , una volta tornato in Spagna, insegnò a fumare ai suoi compatrioti.
Non tutti tollerarono una tale pratica tanto che, prendendo l’avvio un
proibizionismo che avrebbe fatto impallidire quello americano per i liquori,
lo misero in galera per 7 anni! La prima legislazione proibizionistica fu
emanata in Messico nel 1575 a cura della Chiesa Cattolica ed undici anno dopo
in Germani fu pubblicato il libro nel quale per la prima volta si indica il
tabacco come una “erba violenta”. Nel ‘600 Papa Urbano VIII minacciò la
scomunica ai fumatori con l’esito che voi potete facilmente immaginare. E,
sempre per parlare di Papi, Giovanni Paolo II concede “l’indulgenza
plenaria giubilare” a chi si astiene, almeno un giorno dal fumare, come
riportato nella Bolla Incarnationis Mysterium.
Le sue foglie, com’è noto, contengono la nicotina, Il primo a descrivere
questo principio fu l’ambasciatore francese in Portogallo, Jean Nicot de
Villemain, ch lo considerò come un rimedio universale, ottenendo quel
successo che arride solo a coloro che sanno promettere i miracoli. A cascarci
fu anche un’illustre italiana, Caterina de Medici, alla quale venne
consigliata da Nicot in persona come rimedio per l’emicrania. Non sono noti
i risultati, sappiamo solo che da quel momento in poi la pianta fu anche
chiamata “erba regina” e non fu più impiegata con una tale indicazione.
La storia, come già detto, è molto lunga e s’intreccia drammaticamente con
quella del tumore polmonare.
Questa malattia oggi è molto diffusa: prima causa di morte fra i maschi e seconda
fra le donne, dopo il tumore alò seno. E la tendenza è in aumento, quello
che bisogna sapere è che questo tumore prima dell’introduzione delle
sigarette era rarissimo.
Fino all’inizio del ‘900 erano descritti nella letteratura medica mondiale non
più di 100 casi. Adler in Germania, fino al 1920, ne aveva descritti 374 ed
il patologo di Dresden, esaminando la casistica delle autopsie di 100 anni,
trovò che nel 1852 l’incidenza dei tumori polmonari era dell0 0,3% e nel
1952 era del 5,66%. Cosa era successo? Nel secolo scorso fumavano solo i
ricchi e solo con i sigari. Il grande balzo in avanti si è registrato con le
due guerre mondiali durante le quali furono distribuite ai soldati milioni di
sigarette.
Benché occorrano circa 20-30 anni perché si sviluppi il tumore polmonare da tabacco,
le ricerche epidemiologiche di Doll in Inghilterra degli anni ’50, hanno
chiaramente dimostrato il rapporto tabacco-tumore, tanto da far considerare la
sigaretta come il killer numero uno
del nostro secolo. Forse, si dirà, vi sono molti altri killer
oggi e forse è vero, ma questa considerazione non attenua, siatene certi, le
gravi responsabilità del tabacco, con buona pace dei fumatori e dei venditori
di fumo.
Franco Pannuti
Direttore Generale
ANT - Associazione Nazionale Tumori