LETTERE AL DIRETTORE |
Dicembre 1999 |
Carissimo Sig. Brunello,
solo ora mi riesce di leggere su "Fiamme Verdi" il
commosso addio che, anche a nome di tutti gli Alpini lei ha portato a mio
marito, e solo ora ho la forza di scriverle per dirle tutta la mia riconoscenza
e quella della mia famiglia per il bene che tutti voi gli avete voluto, per
averlo capito nel suo intimo, per averne apprezzato la saggezza, la generosità,
la modestia e l’onestà, per avere infine sempre meritato l’antico, profondo
affetto che lo legava a voi tutti.
Non dimenticheremo mai di essere anche noi una vera famiglia alpina.
Con tutta la nostra simpatia
Ester Bernasconi Vallomy
Asiago 10.6.99
Caro Brunello,
Ho visto FIAMME VERDI n. 1-maggio 99 e mi complimento ancora con te e redazione per la
veste editoriale e di sostanza che mettete nel Vs. pregiato periodico.
In merito a Russia e Nikolajewka
vorrei però puntualizzare qualcosa dopo quanto letto di Teofilo
Bonanni a pag. 38 e di Daniele Dal Borgo a pag. 23.
Bonanni, che conosco e saluto, rifà in breve e con estrema pacatezza interessanti considerazioni sul fronte Russo: vi ha partecipato con la 14^ batteria del Gruppo "Conegliano" 3° art. alp. JULIA e quanto scrive corrisponde in pieno a quanto anch’io in merito potrei ricordare. Infatti senza saperlo fummo insieme davanti a Nova Kalitva e vivemmo le stesse peripezie, poiché con il mio plotone mortai 81 io stavo poco avanti ai pezzi da 75/13 del Gr. "Conegliano", 13^ batteria (di Bedeschi e Giovanni Bortolotto Med. Oro al V.M.).
Quanto invece scrive Daniele
Dal Borgo, pur lodevolmente e con diligenza, non corrisponde in qualche punto
alla realtà da noi vissuta e riferita.
1.- La citazione del fasullo "bollettino russo 630 – 8.2.43" ribatte lo
stesso errore più volte corretto invano anche su L’ALPINO da autorevoli
testimonianze (v. foglio). Non è pensabile infatti, né sostenibile che i russi
ci abbiano regalato tanto apprezzamento da dichiaraci "l’unico corpo
imbattuto in terra sovietica, ecc.".
Del resto non posso criticare Dal Borgo poiché è in buona compagnia, dopo che a
Rossosch, all’inaugurazione del ns. Asilo "Sorriso" il 19.9.93, lo
stesso rappresentante del Governo italiano Ministro Fabbri nel suo discorso,
preparato di certo da alti responsabili del Ministero della Difesa, cadde nello
stesso errore citando bellamente come vero il boll. 630 quale riconoscimento
russo al nostro valore...
2. – Scrive Dal Borgo: "Il Paese di Nikolajevka – oggi Malenka Aleksandrovka
–" mentre anche altri poco informati dicono o scrivono "... oggi
chiamata Livenka".
Nella carta topografica che ti invio in copia da originale tedesco dell’epoca, il
famoso paesone reca i nomi di Nikolajevka al rione nord lungo la
ferrovia, di Palamovka al rione sud presso la stazione e di Livenka
al rione ovest, oltre la ferrovia e il Valui.
Dunque Nikolajevka e Livenka si chiamava già allora a seconda del rione e Palamovka è
scritto anche oggi sulla stazione.
Di Malenka Alexandrovka non c’è traccia alcuna e probabilmente si tratta di
malinteso. Anche nella targa bronzea posta dai veterani russi nel 1988 sulla
Stazione appare Livenka.
3. – La divisione JULIA fu sì sacrificata, ma nel senso che prima, fra il 17 dic. 42
e il 17 gen. 43, fu impegnata a sud (non di Nikolajevka, ma rispetto al primo
schieramento) a tamponare la falla operata dai russi con l’offensiva
"Piccolo Saturno" contro le Divisioni COSSERIA e RAVENNA, dopo il
gomito che il Don fa a Nova Kalitva verso est. Iniziata la ritirata poi, la
JULIA assieme alla CUNEENSE, per le tappe Popovka-Nova Postojolovka-Nova
Karkovka, dovette sostenere quasi tutta la pressione che i russi operavano da
sud, in tal modo favorendo al massimo lo sganciamento e la più diretta ritirata
della TRIDENTINA.
La battaglia Kopanki-Nova Postojalovka durata invano 30 e più ore fra il 20 ed il
21 gennaio 1943 dice qualcosa, mentre più a nord, a Postojali, la TRIDENTINA
riusciva a sfondare un varco.
Per giunta JULIA e CUNEENSE, non avvertite del contr’ordine di puntare su
Nikolajevka anziché su Valuiki, andarono quasi al completo in bocca ai T.34 e
ai cosacchi a cavallo che a Valuiki aspettavano la preda.
Tralascio le inesattezze (... la JULIA stava combattendo a sud di Nikolajevka per chiudere
la falla... Chiusa la falla andò verso Valuiki, ecc.).
Per maggior chiarezza e comodità ti invio una mia nota riassuntiva in merito (da
L’ALPINO feb. 93).
Di quanto qui scrivo e delle pagine allegate de L’ALPINO feb. 93 potresti fornire
fotocopia al bravo giovane Dal Borgo, che saluto ed incoraggio a studiare e
scrivere ancora.
A te e redazione il mio migliore saluto e augurio di buon lavoro
Guido Vettorazzo
Carissimo Brunello,
la stupenda scalata che sta facendo il periodico "Fiamme Verdi", da te
diretto, mi ha suggerito di abbinare ai miei sinceri complimenti un doveroso
contributo per proseguire con maggiore tranquillità il lungo cammino che vi
aspetta nel ... terzo millennio.
Con i migliori auguri per il futuro del vostro giornale e per la prosperità della
bella sezione ANA di Conegliano, porgo a te, al presidente Gai, al direttivo e a
tutti i baldi alpini il mio più cordiale saluto.
Francesco Cattai