NATALE 2000


Dicembre 2000

GLI AUGURI DEL PRESIDENTE - NATALE 2000

Qualche decennio fa, quando mi parlavano dell’anno 2000, mi pareva che fosse tanto lontano da sembrare quasi irraggiungibile e che potesse segnare un limite, un confine, varcato il quale, tutto avrebbe subito un cambiamento radicale, una svolta epocale.
Con stupore mi accorgo che il tanto atteso 2000 è quasi alle spalle e, se mi fermo a pensare agli anni trascorsi, mi balzano agli occhi tutti i cambiamenti intervenuti, soprattutto, in quest’ultimo quarto di secolo.
La mia terra, il Quartier del Piave, zona depressa, serbatoio di esperienze di migrazione vissute da generazioni e anche in prima persona, è diventata, grazie allo spirito di imprenditorialità dei miei paesani, fulcro di iniziative artigianali e produttive che la caratterizzano e contraddistinguono come una delle più significative zone della laboriosa Marca Trevigiana.
Parallelamente grazie allo spirito di iniziativa e di organizzazione, è nata una nutrita schiera di associazioni di volontariato che si occupano, con costanza e tenacia, dei problemi sociali più disparati: dalla valorizzazione del territorio alla fattiva e concreta solidarietà verso le fasce più deboli della popolazione e gli emarginati.
Tra tutte queste associazioni anche gli Alpini con i loro instancabili gruppi, sempre in prima linea, pronti a dare il loro contributo con una disponibilità che mi rende fiero ed orgoglioso.
Quest’anno, di fine secolo e fine Millennio, ha visto una suggestiva celebrazione alpina nella centenaria Abbazia di Follina; il Giubileo degli Alpini che è stato celebrato assieme dalle due Sezione di Conegliano e Vittorio Veneto, per l’amicizia che lega le due Sezioni e che le ha viste in stretta collaborazione nel recupero del Monastero di San Quirico di Assisi.
Una spettacolare staffetta, organizzata dal GSA, attraversando i nostri paesi, ha portato una fiaccola giubilare a Follina, dove si è unita alla fiaccola partita da Vittorio Veneto. Nella straordinaria cornice del Chiostro dell’Abbazia sono echeggiate le note dei brani alpini interpretati dai Cori Col di Lana e Corocastel, mentre i Presidenti delle due Sezioni hanno acceso un lume per ogni gruppo. 49 lumi che rappresentavano i 49 Gruppi delle due Sezioni, a significare l’unità di intenti di tutti gli Alpini a voler lavorare perché valori come l’amicizia, la speranza e la condivisione, non siano persi.
Per un altro valore, il 17 ottobre, quattromila Alpini, provenienti da tutta Italia, sono stati protagonisti ci una manifestazione di protesta (la prima nella storia della nostra associazione) a Roma, Piazza Navona. Tra Gagliardetti, Vessilli e grandi striscioni, abbiamo difeso la nostra speciale identità e la nostra convinzione ferma ed irremovibile che il servizio di leva non deve essere abolito.
Sostituire il servizio di leva con il servizio professionale e volontario porterà ad un impoverimento della formazione dei nostri giovani, a scapito dei valori più importanti della nostra vita di uomini e di cittadini, come la centralità della famiglia, la disponibilità al servizio e alla solidarietà, l’impegno ed il senso del dovere verso la società.
Anche se le Autorità, ci hanno, in parte, un po’ “snobbato” ed il comportamento di alcune pattuglie dell’imponente servizio d’ordine hanno ferito il nostro amor proprio, la manifestazione è stata un successo per i cittadini romani che, festosi, hanno presenziato alla nostra sfilata con entusiasmo, tanto che un cronista di un telegiornale ha esclamato: “ Gli Alpini non sono alla moda, non fanno tendenza, ma la gente li ama!”.
Convinto più che mai che i nostri ideali siano giusti e vadano difesi, perché con essi difendiamo gli aspetti più umani della persona, soprattutto la libertà, invito tutti gli iscritti all’unità, a farsi coinvolgere pienamente nell’attività della nostra Associazione e ad affrontare, con serenità, ma con fermezza il nuovo anno che ci attente.

A voi Alpini e alle Vostre Famiglie, amici e simpatizzanti compresi,
auguri dal Vostro Presidente

Paolo Gai