BUROCRAZIA


Dicembre 2000

Alle prese con burocrazia, doppi servizi, seconda sede e dimostrazione dell'esistenza di Dio... ma sempre alpini

Italia, popolo di santi, poeti e navigatori. Ma cosa sarebbe questo paese senza burocrazia? Ultimamente le iniziative degli Alpini de-vono fare i conti non con la complessità degli interventi ma con le autorizzazioni, le norme e la burocrazia. Nulla da dire sulle recenti sacrosante leggi che riguardano la sicurezza sul lavoro. Sta di fatto, però, che in esse non si fa nessun accenno agli interventi di volon-tariato. Il volontariato è uno dei grandi patrimoni di questa nostra Italia, ma c'è il concreto pericolo che esso venga dissolto dall'impossibilità di esprimersi, mortificando quello spirito di solidarietà da cui nasce e di cui tante associazioni, e tra questa gli Alpi-ni, fanno una loro bandiera. Le Penne Nere si ridurranno quindi ad organizzare le tradizionali feste di Gruppo o Sezione con cerimonia e rancio finale sotto il tendone? No, tranquilli, anche per questo tipo di manifestazioni si preannunciano tempi difficili: il tendone dovrà essere a norma, a norma la cucina, gli scarichi, le fognature, gli scoli, le vie di fuga ecc… . Saranno necessarie le certificazioni dell'USL, i sopralluoghi ed i collaudi dei Pompieri, le assicurazioni, le autorizzazioni del Comune, dell'ufficio di qua, dell'ufficio di là, il tutto preceduto da versamenti e cauzioni. Dovranno essere a norma anche gli Alpini, che smesso il cappello, li vedremo indaffarati in cucina e tra i tavoli con la cuffietta. A norma…

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Proseguono i lavori di ristrutturazione all'interno della nostra sede di Via Beccaruzzi. Ringraziamo i bravi Silvano De Luca, Lionello Frare, Renato Perenzin, Piero Papa e Valerio Montesel che, sotto la guida di Carlo Sala e Luciano Giordan, stanno completando i lavori con perizia e spirito alpino. Nel Consiglio Sezionale di luglio qualcuno ha chiesto che venissero ampliati i servizi, prevedendone sia il reparto maschile che quello femminile. La richiesta è stata motivata come segue: dal momento che la naia è stata aperta anche alle rappresentanti del gentil sesso, tempo verrà in cui potremmo vedere circolare in sede "penne nere femminili" (Della serie: quando la speranza è l'ultima a morire).

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A proposito di lavori, auspichiamo che venga riaperta quanto prima la taverna della sede di Via Beccaruzzi. Sta accadendo, infatti, che ad ogni incontro serale in sede ne segue un secondo nella seconda sede, quella che sta a fianco dell'Accademia (a sinistra guardando l'edificio) e che va sotto il nome di "Caffè Teatro". Nulla di nuovo o di strano, dirà qualcuno. Ciò che preoccupa è che, da un po' di tempo, i tempi di durata degli incontri nella seconda sede stanno diventando molto più lunghi di quelli della prima…

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Nel commentare il programma delle manifestazioni legate al Giubileo da noi celebrato con gli amici di Vittorio Veneto, qualcuno ha ironizzato sul fatto che, dopo l'incontro nel chiosco (dell'abbazia di frati a Follina), c'è stato quello nel chiosco (quello del rancio alpino). Vorremmo ricordare ai nostri amici non alpini che, per noi alpini, tra i due incontri non c'era sostanziale differenza: entrambi sono sacri. A tal proposito vorremmo citare ciò che tempo fa abbiamo letto nell'etichetta di una bottiglia di vino, una bottiglia proveniente da quelle speciali e privilegiate cantine per cui il nettare contenuto si può fregiare del titolo di "vin da messa":

Etiam per sublimem aromam
de calice suavis et iucundis albi nectaris
laetarum collium venetarum
Dei magnitudo et munificentia
fit manifesta

(trad: anche attraverso il sublime aroma che proviene dal bicchiere di un buon vino bianco delle colline venete si può manifestare la grandezza e la magnificenza di Dio).