CAPPELLO ALPINO |
Dicembre 2000 |
Tazza per abbeverarti
alle fontanelle di montagna.
Cuscino per la guancia che sente il duro della pietra durante le notti di
bivacco.
Copritesta per quando sibila il nevischio di tormenta.
Neve, vento, freddo, peso dello zaino, impronta di sassi gli hanno dato la
forma.
Chi lo porta non è come gli altri, gli altri invidiano quelli che lo portano,
ma non sanno che tu alpino lo hai bagnato di sudore, di lacrime e di sangue e
tante volte hai detto per causa sua - naia schifosa -.
Sei distintivo di una aristocrazia montanara: diventi onore e blasone se ti
sanno degnamente portare,
Espressione di coraggio, ardore di vita, furore di bontà, esplosione di
sentimenti.
Polvere di strade, sole di montagna, pioggia e fango di terre balorde ti hanno
dato il colore e quando un alpino muore lo accompagni al camposanto, e se non ha
tomba diventi croce per l'alpino che muore lontano da casa sua.
Feltro grigio-verde inanimato, che diventi essenza di vita.
Bandiera mai ammainata per quelli che hanno combattuto.
Vangelo per Quelli che non son tornati.
Sacrario di affetti, di memorie, di ricordi, per quelli che sono rimasti.