SEMPRE PIU’ SENTITO IL CALORE NATALIZIO CON I DISABILI DE “LA NOSTRA FAMIGLIA”


Giugno 2002

Gli auguri della Sezione espressi dal presidente Paolo Gai


La direttrice Gigliola Casati ricambia gli auguri


Damiano Lorenzi (seduto sulla carrozzella) ringrazia e
contraccambia gli auguri a nome dei giovani

Ci sono momenti nella vita di ognuno in cui fare i conti con se stesso e con la realtà circostante si rivela un fardello grave. In questi momenti rivolgersi a Qualcuno al di sopra di noi, ed operare con lo spirito di umana solidarietà è già motivo di speranza e di sollievo, pur di fronte alla più deprimente solitudine e al più angosciante sentimento di oppressione.

Noi Alpini, anche nei momenti più tragici e crudeli della guerra, abbiamo imparato, sull’esempio di tante Sante Persone, far dono della sofferenza ed essere più buoni, ed indirizzare, in tempo di pace, le nostre opere di bene verso coloro che soffrono, che hanno maggiormente bisogno e che la natura ha riservato degli handicap. Da queste buone azioni, come da innumerevoli altre, ne ricaviamo beneficio ed arricchimento spirituale.

Uno degli esempi, se vogliamo considerarlo umile, semplice, è la visita e l’incontro affettuoso delle Penne Nere della Sezione con i disabili de “La Nostra Famiglia” del centro guidato di Mareno di Piave; è una congiunzione di grande e cordiale amicizia, consolidata anche attraverso una collaborazione tangibile.

Alcuni giorni prima del S. Natale una rappresentanza di Alpini della Sezione, con il presidente Paolo Gai, abbiamo fatto visita ai giovani disabili portando loro, oltre i calorosi auguri di Buone Feste natalizi e del Nuovo Anno, i panettoni, conditi dalle note allegre de nostri tradizionali canti: diretti dal giovane ospite Endriu, personaggio noto per la sua vitalità e simpatia.

Nello scambio di auguri sono intervenuti il presidente Paolo Gai, la direttrice dell’istituto Gigliola Casati e il giovane ospite Damiano Lorenzi.


Un papà e il suo bambino camminavano sotto i portici di una via cittadina su cui si affacciavano negozi e grandi magazzini. Il papà portava una borsa di plastica piena di pacchetti e sbuffò, rivolto al bambino: “Ti ho preso la tuta rossa, ti ho preso il robot trasformabile, ti ho preso la bustina dei calciatori... Che cosa devo ancora prenderti ?”
“Prendimi la mano”
rispose il bambino.

Renato Brunello