GAGLIARDETTI IN QUOTA |
Dicembre 2001 |
Prendi un classico
dell’espressione musicale alpina come “SIGNORE delle CIME”, fallo
eseguire dal coro femminile di Pieve di Livinallongo in un luogo sacro come il
cratere del Col di Lana e avrai l'esecuzione canora più struggente in
assoluto.
Grande commozione quindi hanno provato gli escursionisti che, domenica 5
agosto, si sono avventurati lungo il COSTONE DI SALESEI per portarsi in vetta
al Col di Lana.
Un clima di grande cordialità si è avvertito tra i presenti alla cerimonia;
inevitabile tra chi, per onorare questo appuntamento annuale, si è messo alle
spalle i mille metri di dislivello che intercorrono tra il capoluogo del
Livinallongo e la sua cima più alta.
Grossa novità di quest’anno: il celebrante non era il mitico don Bruno
(storiche le sue omelie) ma don Alfredo che è comunque riuscito a ricreare
con bravura la stessa intensa atmosfera del suo predecessore.
A non concedersi più di tanto sono state piuttosto le guglie dolomitiche che
solo a sprazzi ci hanno fatto intravvedere le loro incredibili verticalità, a
volte velate, ma purtroppo in qualche caso, totalmente tolte alla vista da
nubi inopportune. Non è sfuggita all'attenzione dei numerosi salitori
l'eccezionale fioritura di nigritelle, uno splendido regalo della natura che
in questa occasione ha appagato i più esigenti osservatori di realtà
montanare.
A portare così in alto i gagliardetti di Solighetto, Pieve di Soligo e
Conegliano (quest’ultimo non si è visto tanto bene) sono stati gli ormai
habitués del Col di Lana: Bepi Mazzero, Marsilio Rusalen, Narciso Recchia,
Lino Chies e Toni Cais. A Delfino Dotta (altro salitore abituale), impegnato
quel giorno in una scarpinata sull’Ortigara, è stato dedicato il brindisi
“UN’OMBRA PER IL GRANDE ASSENTE”.
Tra un anno, prima domenica di agosto 2002, aggiungeremo alla tradizione un
altro tassello. Parola di Alpini di parola.