A MALGA LOSA DI OVARO


Giugno 2001

Per ricordare l'amico alpino travolto dalla valanga


Valerio Montesel, a sinistra, 
davanti al cippo che ricorda l'amico travolto dalla valanga.

Montesel Valerio, alpino del Battaglione Cividale, 115 Compagnia Mortai 81 (Julia), il giorno 12 febbraio 1963 era apripista, assieme ad altri nove compagni, in una marcia del campo invernale che prevedeva il trasferimento di settanta uomini da Malga Losa ad Ovaro (UD).
Sugli uomini di testa, guidati dal tenente Guaintini, si abbatté improvvisa la valanga che trascinò nel baratro l'alpino Morgavi Graziano di Brignano Frascata (AL). Il suo corpo fu recuperato dopo cinque giorni.
Si sa che i ricordi a volte pesano come macigni e Valerio Montesel, socio del Gruppo Colfosco, confessa che quell'episodio ha segnato la sua memoria. L'anno scorso, attraverso la rubrica "Alpino chiama alpino" del giornale nazionale dell'ANA, ha inoltrato un appello agli amici coinvolti in quella tragica vicenda. Hanno risposto tutti, i nove compagni, e così è stato concordato un incontro cui ha partecipato anche il comandante che guidava la Compagnia, l'allora Cap. Donda, ed altri alpini della stessa.

A distanza di tanti anni il ricordo di quella marcia, che segnò profonda-mente gli animi dei superstiti, si è mescolato con le marce del dopo naia, percorse da ciascuno per suo conto, rincorrendo qualcosa di più imprevedibile di una meta segnata su una carta militare, e con la tristezza che, per Graziano Morgavi, di marce non ve ne furono altre.
Non è stato facile ricordare, e grande è stata la commozione quando, dopo l'incontro tenutosi ad Ovaro, gli ex commilitoni si sono recati sul luogo della tragedia, ricordata da un cippo. Il fatto che Montesel abbia voluto onorare la memoria dello sfortunato amico ha una sola spiegazione: un amico è amico per sempre.

Gianfranco Dal Mas