“SAN GIROLAMO” - GUBBIO |
Dicembre 2001 |
(a cura di Gianfranco Dal Mas)
Gli Alpini arrivano a piedi Non si poteva certamente parlare
di una operazione complessa. |
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Costruire una recinzione su un terreno con la pendenza del
60-65% è qualcosa che quasi viola le leggi fisiche di gravità. Il primo tratto, in piano ma lunghissimo, è stato realizzato dai volontari della
Sezione di Pordenone, che hanno provveduto poi ad un duro lavoro di
disboscamento.
Uno per uno |
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LE SQUADRE 1^ Squadra
1 Francescutti Giovanni
2^ squadra
1 Speranza Antonio
3^ Squadra
1 Costacurta Celestino
4^ Squadra
1 Speranza Antonio
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L’OPERAZIONE “SAN GIROLAMO”
HA AVUTO UNA APPENDICE…
Nel mese di agosto le “nostre” Clarisse di Gubbio
hanno organizzato nel Monastero di San Girolamo una settimana di “lavoro e di
preghiera” per un gruppo di giovani.
Per gestire il lavoro del gruppo, sono stati chiamati a Gubbio, dalla badessa
suor Cristiana, Celestino Costacurta ed il cugino Luigi Chiaradia, del Gruppo di
Mareno (Conegliano) che, dopo un sopralluogo, hanno organizzato un piccolo
cantiere nel monastero, sostenuti dal solito instancabile impegno e dalla tipica
appassionata determinazione.
L’intervento si è risolto
nella collocazione di un prefabbricato e nella ristrutturazione del pollaio del
convento, ora trasformato in unità abitabile.
Diciamo subito che i giovani del gruppo ricorderanno la loro settimana a Gubbio,
più che per gli incontri di preghiera, per la straordinaria esperienza di
lavoro: lavorare con ritmi così frenetici sotto il torrido sole umbro (e sotto
la guida dei nostri) e con qualche moccolotto che saliva alto prima di
infrangersi tra i rovi delle balze impervie del monte che sovrasta il monastero,
deve essere stato tutta un’altra preghiera. Ricorderanno soprattutto questa
esperienza per aver scoperto che gli alpini, quando sono impegnati con pala,
malta e cazzuola, è sempre come se stessero lavorando sulle mura della loro
casa.
CENA DI CHIUSURA DI SAN GIROLAMO
Gli interventi degli
alpini, lunghi o corti, meno complessi od articolati, si sa che vanno tutti a
finire nello stesso modo: e cioè con le gambe sotto ad un tavolo. Non poteva
essere diversamente a conclusione dell’operazione “San Girolamo”. Essendo
stato tale intervento totalmente autofinanziato e non essendoci né cassa né
tesoriere, ci siamo affidati alla generosità di qualche “gruppo pio”. E ci
ha pensato il buon Luigi Maretto a trovare chi ci ospitasse per una cena. Ci
siamo così riuniti il 13 luglio nella sede del Gruppo Susegana, che, grazie
anche alla collaborazione dei Gruppi Colfosco e Ponte della Priula, ha
organizzato una suntuosissima cena.
Erano presenti tutti i volontari delle tre Sezioni, accompagnati dai rispettivi
presidenti Gai, Carnielli e Gasparet.
Era presente anche Padre Claudio Durighetto, giunto appositamente dall’Umbria
ed accompagnato dai genitori di Zero Branco, che ha donato a tutti i volontari
una pergamena con il Cantico delle
Creature ed ha rinnovato il
ringraziamento delle sorelle clarisse. Ha sottolineato come l’operazione San
Girolamo abbia ulteriormente consolidato il binomio Alpini-Clarisse:
inconsapevolmente anche gli Alpini sono “francescani”, interpretando in
pieno, con il loro spirito di gratuità, il messaggio del Poverello di Assisi.
Toccante il suo racconto di come si è articolata la processione che le Clarisse
hanno compiuto, a piedi e scalze, dal convento della SS. Trinità, in centro a
Gubbio, a quello di San Girolamo.
Durante l’incontro, dopo aver consegnato semplici attestati di riconoscimento,
i tre presidenti hanno ringraziato i volontari, sia per il lavoro svolto che per
aver portato a Gubbio una nota di alpinità. Nei loro interventi abbiamo colto
l’orgoglio per l’impegno dei propri alpini.
La cena si è protratto fino ad ore piccole, complice anche padre Claudio che
non voleva sapere di tornarsene a casa. Ma non dobbiamo dimenticarci che anche
lui è un alpino.
Ringraziamo di cuore i “grandissimi” Gruppi di Susegana, Colfosco e Ponte
della Priula. Un particolare ringraziamento al Capogruppo ed agli alpini di
Susegana che con le consorti si sono prodigati nell’allestimento della cena e
nel ruolo di cuochi e camerieri.