6° CONGRESSO ITINERANTE DELLA STAMPA ALPINA RECOARO TERME 6/7 APRILE 2002


Giugno 2002

L'omaggio ai Caduti

I delegati

I Direttori di cinquanta dei 70 giornali delle Sezioni e dei Gruppi dell’Associazione Nazionale Alpini, hanno partecipato a Recoaro Terme al 6° congresso itinerante della stampa alpina.
Ospite venerato e applauditissimo il past president dell’ANA Nando Caprioli: figura mitica per tutti gli alpini e punto di riferimento per la saggezza, la freschezza dell’intelligenza, la capacità di stupire per la carica di umanità unita alla capacità di rappresentare i sentimenti e i valori dell’alpinità.
Il comandante delle truppe alpine era rappresentato dal Capo di Stato maggiore del Comando Truppe Alpine brigadiere generale Vincenzo Cardo.
Le Poste Italiane hanno inviato il dott. Nicola Vischi a spiegare le modalità per la spedizione dei giornali spediti dalle Sezioni e dai Gruppi ai propri iscritti promettendo garanzie per un più sollecito recapito.
Gian Paolo Nichele direttore del sito internet dell’ANA ha illustrato con dovizia di particolari le caratteristiche e i servizi forniti dal nuovo portale: gli accessi al sito nei 4 giorni interessati dall’adunata, da giovedì a domenica superano i 100.000.
Lo strumento informatico è diventato ormai abituale anche nel dialogo on line tra la sede nazionale, le Sezioni e i Gruppi.
La Sezione di Valdagno con a capo il dinamico Presidente Luigi Cailotto in collaborazione con la Direzione de “L’Alpino”, ha organizzato il Congresso che si è svolto presso il Teatro comunale di Valdagno.
L’organizzazione si è dimostrata efficiente nella logistica, elegante, ospitale e accogliente nell’immagine, gratificante per tutti i partecipanti: l'attenta supervisione del consigliere nazionale com. Dino Danieli ha fatto la differenza. Sabato nel tardo pomeriggio con la presenza di tutti i congressisti, sono state deposte le corone di alloro alla lapide che ricorda la fondazione del Batt. Alpino Monte Berico e al Monumento all’Alpino con la partecipazione del Sindaco di Valdagno. Il coro della sezione ha, con una pregevole performance, elevato la solennità della cerimonia alla quale ha assistito una folta rappresentanza cittadina. La cena ufficiale presso l’Istituto Alberghiero di Stato “P. Artusi” è stata apprezzata per la qualità dei cibi e il qualificato servizio fornito dagli allievi, guidati dai docenti.

L' ordine del giorno compilato dal Direttore dell’Alpino, gen. Cesare Di Dato, è stato consistente per argomenti e contenuti rappresentativi per le situazioni di attualità e le necessità immediate di ricercare e proporre soluzioni innovative e rassicuranti per l’avvenire degli Alpini e della nostra Associazione:
1) Indirizzi di saluto
2) ANA: visibilità e mass media.Documentazione fotografica e televisiva delle attività di protezione civile e delle altre importanti attività delle Sezioni.
3) Proposta di un premio riservato alla stampa alpina. Professionalità della stampa alpina..
4) Evoluzione della stampa alpina in relazione ai cambiamenti della società e dell’ANA.
5) Problemi economici: pubblicità e tariffe agevolate.
6) Informatizzazione (novità relative al nuovo portale ANA)
7) Guardia Nazionale: finalità, strutture, inquadramento.
8) Comportamenti nei confronti degli esponenti politici locali e nazionali.
9) Alpini, oggi: per vocazione?
10) Varie ed eventuali.

Certamente il tema che ha pervaso i lavori è stato quello della visibilità degli Alpini delle loro attività sociali, della loro capacità di rappresentare i valori postivi di umanità, onestà, spirito di sacrificio, abnegazione, solidarietà verso il prossimo verso i meno fortunati, capacità organizzativa, autonomia di gestione operativa, esempio per le nuove generazioni
La stampa, la televisione e la radio nazionali non riservano la meritata attenzione e spazio agli Alpini: questa è la realtà.
Gli interventi si sono susseguiti con ritmo incalzante, partecipazione appassionata e calore.
Per quanto riguarda la visibilità, l'intervento del vicepresidente Perona sintetizza tutti gli interventi sull’argomento: “L’ANA non è mai stata una associazione di arretrati, è sempre stata in linea con i tempi e con le esigenze della società
Non è necessario andare a scavare nelle macerie del passato: non abbiamo e non abbiamo mai avuto scheletri negli armadi.
Però dobbiamo cambiare perché c’è una trasformazione in atto nella Società e nell'Esercito che richiede capacità di adeguamento per restare al passo con le esigenze della Difesa, dell’economia, dell’Europa, dei nuovi equilibri mondiali, delle nuove strategie della difesa.
Abbiamo provato a dialogare con lo Stato Maggiore della difesa ma non siamo stati ascoltati: Noi abbiamo il sacrosanto dove re di non perdere il patrimonio delle tradizioni, dobbiamo trovare la via per dire cose nuove e per farci notare e ascoltare: dobbiamo essere vivaci. Anche quando mancano le adesioni, davanti ai reduci di Nikolajewka, che sono le nostre reliquie e l’anima dell’ANA, dobbiamo tenere duro perché loro ci dicono non mollate. E’ un momento di transizione difficile da superare dal quale dobbiamo assolutamente uscire e la Stampa Alpina deve creare i presupposti per iniziare e portare avanti il cambiamento”

Brunello “Il Centro studi dell'ANA ha costituito la raccolta e la catalogazione dei documenti storici che riguardano le attività e le gesta degli Alpini per salvare e tramandare ai posteri un capitale di informazioni e di valori coinvolgendo le Sezioni e i Gruppi: conserveremo la nostra identità operando con obiettivi concordati e messi in atto con metodologia organica e razionale.”

Di Dato: “Nella trattazione del punto 4 dell'O.d.G. sviscerato adeguatamente, è ricorsa più volte la parola visibilità. Purtroppo noi Alpini rispettiamo il motto del 5° Alpini “Tutto per essere, nulla per apparire” gloriati dalla nostra modestia di non dire mai quello che facciamo.
Un Gruppo rimasto anonimo ha costruito un pozzo in Tanzania per l'acqua potabile utilizzato da una tribù che per 2000 anni ha bevuto acqua infetta: la notizia è stata divulgata solamente da radio scarpa.
Dobbiamo fare in modo che si parli di noi altrimenti resteremo una fortezza eburnea, dobbiamo divulgare la cultura che la nostra Associazione si dà perché i principi e nostri Alpini rimangano sempre uguali.


Pellisetti, direttore de “La più bella fameia” periodico della Sezione di Pordenone, ha trattato il tema “Alpini oggi: per vocazione” tema di attualità che riguarda lo scottante problema della leva.
“Ebbene, la vocazione nei giovani Alpini d’oggi appare ancora forte e radicata, specie dove più alta è la sua espressione. Ovvero, negli Alpini di leva e in quelli in ferma breve annuale. Bisogna ricordare infatti che con l'attuale legislazione basta dichiarare la propria indisponibilità al servizio militare per evitarlo venendo assegnati al servizio civile. Quindi va detto che questi giovani hanno dimostrato una vocazione vera forse più che in passato perché la loro è una scelta fatta in una condizione psicologica decisamente negativa. Segno che la nostra Associazione e molte famiglie hanno ancora la coscienza del proprio impegno costituzionale e della validità educativa del servizio di leva soprattutto in questo momento in cui indifferenza ed egoismo regnano sovrani. E tutto ciò nonostante una quarantennale campagna di disinformazione e svilimento della leva, condotta soprattutto per conquistare consenso politico di migliaia di giovani e delle relative famiglie e tendente a fornire un’immagine sempre più svilita del servizio militare…”

La Sezione di Conegliano è stata rappresentata da Faidutti che ha portato ai convenuti il saluto del nuovo presidente Antonio Daminato e del direttore delle Fiamme Verdi Renato Brunello e illustrato le caratteristiche e la consistenza numerica della nostra testata.
L'intervento, molto applaudito, ha trattato l’argomento della visibilità e del modo essere Alpini: “E' necessario riproporsi in termini di coscienza e di responsabilità nel rispetto delle coscienze e dei diritti di tutti. E' necessario trovare la capacità di supera re le divisioni, riproporre l'arte di stare insieme e il pudore dei sentimenti. E’ necessario ritrovare la fede nei valori tramandati dai reduci di Nikolajewka e il senso della gioia nella vita di ogni giorno”.
L'intervento è stato concluso con la citazione di Padre David Maria Turoldo: “L'ideale di tutta la mia vita fu quello di scrivere e testimoniare tanto da fratello di chi crede quanto da fratello di chi cerca. Consapevole che il Signore fu buttato fuori dalla Sinagoga perché laico, ma portato a morte dalla sua stessa fede”.

Le conclusioni del convegno sono state tratte dal Presidente nazionale Beppe Parazzini, il quale dopo aver elogiato la manifestazione della Protezione Civile organizzata dalla Sezione di Conegliano con oltre 2000 uomini sul terreno e con una logistica impeccabile e degna delle grandi unità alpine, ha rinnovato l'appello ai direttori di testata, ai Presidenti di Sezione e ai Capigruppo ad aderire in blocco e con entusiasmo sia alle manifestazioni che la sede nazionale intende intraprendere per dare maggiore visibilità all’Associazione per sostenere le iniziative decise dal C.D.N.

Enzo Faidutti