ASSEMBLEA DEI DELEGATI 2003 |
Giugno 2003 |
I delegati sezionali
Il presidente dell’assemblea e sindaco di Conegliano Floriano Zambon (in centro) porge il saluto della Città ed apre i lavori del Congresso. Alla sua sinistra il presidente della Sezione Antonio Daminato, alla destra il segretario Claudio Lorenzet |
Il presidente sezionale Antonio Daminato |
|
L'intervento del capogruppo “M.O. Maset” Mario Luca L’intervento del consigliere Enzo Faidutti |
L’intervento sulla P.C. di Ettore Bernardi |
Consigliere | Gruppo | Voti |
De Luca Silvano | Refrontolo | 166 |
Bertazzon Albino | Pieve di Soligo | 151 |
Cisotto Mauro | San Vendemiano | 150 |
Todeschini Andrea | Città | 150 |
Mion Gabriele | Susegana | 146 |
Dotta Delfino | Solighetto | 144 |
Lot Giuseppe | Mareno | 140 |
Maretto Luigi | Susegana | 136 |
Masutti Pietro | Città | 130 |
Hanno inoltre ricevuto voti | ||
Perenzin Luigi | Soligo | 41 |
Il giorno 2 marzo 2003, presso
l’Auditorium Dina Orsi, alle ore 9,00 si riunisce, in seconda convocazione,
l’assemblea dei delegati.
1. Verifica Poteri. Viene data lettura del verbale della riunione
svoltasi il 21 febbraio 2003. Il numero dei soci dell’anno 2002 è di n.
4.765 e il numero dei delegati è di 192. Gli amici iscritti sono 764. I
delegati ammessi e che costituiranno l’assemblea sono 192.
2. Nomina del presidente dell’assemblea, segretario, scrutatori. Viene
proposto quale presidente dell’assemblea Floriano Zambon, che viene
confermato con votazione palese. Nominato quale segretario dell’assemblea
Claudio Lorenzet, si procede quindi alla nomina degli scrutatori: Domenico
Cusin, Maurizio , Manuele Cadorin, Gianni Fasolo.
Il presidente dell’assemblea
nella sua breve introduzione dichiara che è sempre un piacere ed un orgoglio
essere tra gli alpini, comunità positiva ed in crescita. Dà il benvenuto ai
partecipanti anche come sindaco della Città. Nel riconoscere che vi è la
necessità di portare avanti gli scopi che ispirano l’ANA e tutte le
associazioni d’arma, ricorda che il 60° di Nikolajewka è stato un momento
di riflessione sia a Brescia che nel nostro territorio, una rivisitazione di
fatti bellici vissuti da noi. Parlare di guerra da parte di chi l’ha vissuta
è diverso, perché la sua pelle ne porta ancora i segni.La dedizione degli
alpini alla società civile li ha visti in prima linea con la manifestazione
di Protezione civile dello scorso anno. E’ stato un punto di arrivo, ma
soprattutto un punto di partenza per affinare gli obiettivi. Spera che gli
alpini si facciano promotori di altre iniziative di questo genere, iniziative
che lasciano il segno nella comunità. Porge infine un sincero ringraziamento
agli alpini per ciò che fanno. Anche se le file si stringono, i valori
restano e potranno essere condivisi anche da chi non ha fatto il servizio
militare negli alpini. Gli alpini devono rimanere custodi dei valori ed
elementi di stimolo per il resto della società civile.
3. Lettura ed approvazione verbale assemblea precedente. Si dà per
letto il verbale della precedente assemblea, già pubblicato sul giornale
sezionale Fiamme Verdi di giugno 2002, che viene approvato all’unanimità.
4. Relazione morale per l’anno 2002 a cura del presidente dr Antonio
Daminato. Dopo il saluto alla bandiera ed al vessillo sezionale, vengono
ricordati i capigruppo Giorgio Pol e Gigi Battistuzzi, recentemente scomparsi:
due figure che hanno contribuito significatamene alla vita della nostra
sezione per lunghi anni. Un caloroso applauso viene inviato anche al
predecessore Paolo Gai, ora in ospedale.
Prendendo in esame questo
primo anno di presidenza è stato un anno di molti chiari e pochi scuri.
Rientra nella normalità qualche problema, qualche incomprensione, conoscendo
gli alpini che sono pronti alla critica. Se la critica è comunque valida, la
bassa litigiosità è molto distruttiva
La nostra è una associazione
che, come diceva anche il sindaco, non avrà rincalzi per rimpolpare le
nostre. Tutto quello che facciamo che porterà disgregazione contribuirà a
far in modo che la nostra associazione diventi più povera, perché se è vero
che la critica debba comunque essere affrontata non è giusto che le
chiacchiere siano fatte in ambiti non opportuni.
In sezione ci sono tutti gli
organi, le sedi, i mezzi perché in problema possa essere affrontato. È
inutile parlare fuori delle sedi opportune, si crea soltanto confusione
che ci disgrega, non ci aggrega. E’ capitato in qualche occasione di sentire
che in bar o simili si siano fatti discorsi fuori luogo che portano solo
discredito alla nostra associazione. Questo non è da alpini. Parlando male
degli alpini, parliamo male di noi stessi.
Ricordo per punti salienti le
manifestazioni dell’anno:
- La prima è stata la manifestazione
triveneta di Protezione civile, che ha avuto luogo i primi giorni di
aprile. E’ stata condotta con grande professionalità, con grande impegno da
tutti. Ha avuto un successo strepitoso al punto tale che i dirigenti della
P.C. nazionale alpina hanno detto che non si potrà più prescindere dal
prendere in esame l’organizzazione di Conegliano per l’organizzazione
delle prossime manifestazioni. Questo va a merito di chi ha organizzato questa
manifestazione, a chi ha dedicato tanto tempo ed impegno, primo fra tutti
Danieli. Se la manifestazione ha avuto questo esito, moltissimo è dovuto al
suo lavoro di preparazione: l’ha organizzata pensando a tutti i suoi
aspetti. Va ricordato Toni Speranza che l’ha condotta in prima persona, per
le vicende che conoscete, tutti i volontari di protezione civile, ma non
vorrei dimenticare l’impegno dimostrato da tutti i gruppi e da tutti
capigruppo, perché in qualche cantiere, in qualche angolo, c’è stato
qualche inghippo e i capigruppo si sono prestati da alpini: bravi, grazie. .
Bravi. Questo è lo spirito delle nostre attività.
- Catania è stata una ottima adunata.
- Contrin
- Triveneto di Feltre
- 10° Madonna della Neve
- Inizio dei lavori delle
sedi di Susegana, Colfosco, Falzè di Piave, che fra quest’anno e
l’anno prossimo verranno portati a compimento.
A proposito di sedi alpine,
vorrei fare una piccola digressione. Vorrei che le nostre sedi non fossero né
dei bar né dei ristoranti,. Vorrei che le nostre sedi fosse il nucleo, il
centro della cultura alpina, perché tra le altre cose sarebbe molto bello che
i nostri paesi, le nostre cittadine, vedessero le sedi degli alpini come un
centro di divulgazione della cultura alpina. Non è una cosa difficile: dare
qualche proiezione di cassette a carattere alpino, qualche discussione,
qualche razione su qualche fatto, su qualche libro. Troppo spesso le nostre
sedi diventano solo luoghi per attività eno-gastronomiche. I locali pubblici
vicino alle nostre sedi non vedono di buon viso il proliferare delle sedi
alpine.
Prendo ora in esame la vita
della sezione dal momento dell’elezione a presidente.
Il 3 marzo 2002 le elezioni e
il 21 è stato convocato il consiglio per la comunicazione dei risultai e
l’accettazione delle cariche, in quel momento Andrea Daniela non accettò la
carica di consigliere. Non si tratta quindi di dimissioni. In questo periodo
fra il 21 di marzo e i primi di aprile, le dimissioni di Speranza da
consigliere, poi rientrate fino al completamento della manifestazione. Una
ridda di situazioni poco piacevoli, non hanno creato ostacoli allo svolgimento
della triveneta di protezione di civile. In effetti sia Speranza, sia Danieli
dietro le quinte, hanno svolto il loro compito in maniera encomiabile e la
manifestazione si è svolta nella maniera migliore. C’erano state delle
incomprensioni tra protezione civile e la segreteria. C’era bisogno di certi
supporti che non sono stati dati, ci sono stati dei malumori.
Visita del vicepresidente
nazionale avv. Costa al consiglio sezionale.
Nel frattempo è stata
allestita una segreteria indipendente per la protezione civile, affinché ogni
informazione fosse passata direttamente e la stessa fosse in grado di svolgere
qualsiasi compito di segreteria. Dotata di tutte le apparecchiature che
servono per la segreteria.
E’ stata firmata la
convenzione con il comune di San Vendemiano. La PC alpina è un aspetto, un
angolo di quello che è la protezione civile più in generale. I comuni hanno
per obbligo la costituzione dei nuclei di protezione civile, quindi hanno
tutto l’interesse ad appoggiarsi a strutture esistenti, perché crearne di
nuove è gravoso oltre che costoso e di difficile attuazione. Ecco che la
presenza della PC alpina facilita questo tipo di operazione: San Vendemiano è
il primo comune della sezione che ha approfittato di questa favorevole
concomitanza. Ci sono in evoluzione altre convenzioni
comuni, non ultimo il comune di Conegliano: E’ opportuno che queste
convenzioni vengano stilate nel rispetto delle regole della PC alpina. Da
visibilità agli alpini che lavorano con il cappello in testa, da anche il
senso dell’attività sociale che gli alpini svolgono e possono svolgere.
E’ importante che le istituzioni capiscano che hanno a che fare con i
volontari. Se è giusto che ci si renda responsabili di quello che andiamo a
firmare è giusto anche che si rendano conto che non c’è sola la PC alpina
ma ci sono anche altre associazioni che svolgono attività di protezione
civile assieme alle quali è giusto e doveroso collaborare.
A conclusione della
manifestazione, in occasione del primo consiglio sezionale al cui ODG c’era
anche l’esame della situazione economica, Toni Speranza, responsabile della
PC, voleva dare una sua analisi sulla situazione economica della
manifestazione, cosa che non gli spettava in quanto l’unico deputato a
parlare di soldi all’interno della sezione è il tesoriere, al quale fu
affidato incarico di redigere una relazione e di darne comunicazione al
consiglio, come poi fece. Speranza che aveva fatto una sua ipotesi,
evidentemente fallace, trovandosi con differenze così macroscopiche se ne andò
dalla riunione, lanciando un’accusa assolutamente grave nei confronti del
tesoriere e del consiglio tutto e visto che lo rappresento io, direi che era
diretta anche a me. L’accusa era: “adesso ho capito dove vanno a finire i
soldi della sezione”. Queste cose le dico in pubblica perché sappiate che
non c’è nulla da nascondere, perché se ci fosse qualcuno che avesse
piacere di fare una visita in sede qualsiasi pezzo di carta è a disposizione.
Sono accuse gravi, mai sentite in sezione, rivolte a persone che svolgono
l’incarico con passione e professionalità, e non meritano nella maniera più
assoluta accuse di questo tipo, assolutamente infondate tra l’altro.
Subito dopo le dimissioni di
Speranza, riceviamo le dimissioni di un altro consigliere
Benedosso, anche lui facente parte della PC, mandate anche a tutti i
consiglieri e ai capigruppo, addirittura ai revisori dei conti con preghiera
di verifica dei conti stessi.
Se l’essere alpini vuol dire
arrivare a queste cose non abbiamo capito il senso di cos’è fare
l’alpino. Vuol dire mettersi a
disposizione dell’associazione, mettere a disposizione il proprio tempo e
basta. Se c’è qualcosa che non va, ci sono tutti i mezzi e tutti i sistemi
per dirlo e verificare quel che si dice. Bisogna stare molto attenti quando si
lanciano accuse, perché è gravissimo. Non mai sentito, in parecchi anni, una
cosa del genere. Mettere in dubbio e quindi chiamare il revisori dei conti su
quanto svolto dal tesoriere è una cosa che mi ha lasciato basito. Abbiamo
perso il senso della realtà. Non mi meraviglio perché colpi di “mona”
possiamo averli tutti.. L’importante è però riconoscere i propri errori.
Quando ho ricevuto queste lettere ho risposto, come è giusto, e ho
sottolineato che speravo di poter incontrare queste persone per parlarne, è
sempre giusto lasciare una porta aperta, però non ho avuto il piacere di
incontrare nessuno. Questa è una cosa che mi ha fatto veramente male. Non ho
mai pensato che potesse capitare una cosa di questo genere. E’ gravissimo
chiamare i revisori dei conti mettendo in dubbio l’onestà e la correttezza
del tesoriere e quindi della sezione.
Dopo alcuni incontri con i
componenti della PC, il vice presidente Bernardi ha accettato l’incarico di
occuparsi della PC fino alla
nuova assemblea. Ha svolto il compito con grande buon senso. Le grandi capacità
sono dei geni, ma il buon senso è dei normali. Lo ringrazio per tutto quello
che ha fatto sino a questo momento.
E’ stato nel frattempo
approvato il Regolamento Protezione civile a cui tutti i volontari devono
attenersi, perché la PC è parte integrante della sezione, non è un corpo
estraneo.
I revisori dei conti,
sollecitati, hanno fatto i loro controlli e hanno constatato che non c’era
nulla di anormale, ma tutto era secondo i crismi di una corretta
amministrazione.. Mi sarei aspettato che qualcuno fosse venuto a dire “ho
sbagliato, qui la mano, ripartiamo”. Tutti sbagliamo, e tutti i giorni, e
non è assolutamente grave riconoscere il proprio errore, anzi è da persone
intelligenti. Rimanere invece convinti, anche di fronte alla realtà, di
essere nel giusto vuol dire essere cechi. Chiudiamo questa parentesi che è
stata il momento peggiore nel corso dell’anno.
Oggi la PC ha il suo
regolamento, ha la sua indigenza logistica. La PC è stata comunque capace di
esprimere uomini e disponibilità nel momento in cui c’era bisogno sono
stati prontissimi a partire per le zone dell’esondazione del Livenza. Sono
partiti e hanno svolto il compito loro affidato in maniera encomiabile. Erano
pronti a partire anche per il Molise,
ma non sono stati chiamati. Meritano un plauso per la disponibilità. Quello
che resta sono questi segni importanti. All’interno della PC ci sono molte
persone capaci.Vorrei considerare tutto questo come un incidente di percorso,
sul quale passare sopra, trovare altre soluzioni che permettano a questi
bravissimi volontari di continuare a svolgere il loro compito nella maniera
migliore.
La raccolta alimentare ha
avuto uno sviluppo importante rispetto agli altri anni. E’ stata una
raccolta molto significativa. La nostra zona è quella che ha avuto il maggior
incremento. Bella iniziativa da portare avanti coinvolgendo altri gruppi.
Sull’Alpino il presidente
Parazzini ha lanciato una proposta imperativa di raccogliere 1 Euro per il
rifugio “Ai Caduti dell’Adamello” sulla Lobbia Alta e 1 Euro per opere a
favore dei terremotati per il Molise. Questo rappresenta un po’ la nostra
bandiera “ricordare i morti aiutando i vivi”. Sono sempre 2 Euro, ma
auspicherei che potessimo mandare il nostro contributo in maniera precisa.
Sarà predisposto, da parte
della sede nazionale, anche quest’anno, il Libro verde in cui saranno
inserite tutte le attività svolte dagli alpini a favore della comunità.
Invito i capigruppo a far pervenire in sezione le notizie.
Quest’anno ricorre il 60°
di Nikolajewka che è stato ricordato a Solighetto, Treviso, Brescia e il 10°
della Asilo di Rossosch. Un modo particolare per ricordare questi due
avvenimenti è partecipare al viaggio a Rossosch organizzato per il mese di
settembre. Nell’occasione verrà inaugurato il parco davanti all’asilo.
Stiamo vedendo se possiamo portare a Rossosch i nostri reduci a prezzi di
favore, possibilmente a gratis.
ra due anni avremo una ricorrenza importante: 80° della Sezione.
Si vorrebbe lasciare una testimonianza significativa. Ai capigruppo ho chiesto di guardare nei propri
ambiti dove operare. Già dal prossimo mese dobbiamo partire con
l’organizzazione. La 626 e la 494 sono molto restrittive, legano le mani a
tutti i volontari. Se ne è parlato anche in occasione della riunione dei
presidenti del Triveneto. Il legale che è stato interpellato non ci da troppe
speranze per superare i bavagli imposti da queste due leggi. Cercheremo di
trovare qualche escamotage.
Vogliamo puntare sul dare
significato e visibilità a quello che facciamo. Solo così continueremo ad
avere il rispetto e l’ammirazione della gente, che è contenta di vederci
alle nostre manifestazioni. Sa che siamo gente pulita, sa che ci teniamo al
sociale, sa che non chiediamo soldi a vanvera, sa che non ci mangiamo i soldi
di nessuno.
Ci rispettano perché siamo
fatti così. Continuiamo a fare queste cose come le abbiamo sempre fatte.
Floriano Zambon: Mi
farebbe piacere che in occasione dell’80° della sezione si ripetesse la
bella esperienza del 1998, con il giuramento di un reparto alpino della
Brigata Julia, in modo da suggellare l’opera che gli alpini andranno a fare
con questa manifestazione.
L’amministrazione comunale
ha raccolto dei fondi in favore del Molise, aspettavamo di destinarli ad
un’iniziativa sicura. Penso che quella degli alpini sia tale, per cui
chiederò alla giunta di destinare questi fondi.
Come saprete la città di
Conegliano ha in atto un protocollo con il Comune di Rossosch. Tempo fa è
venuto il loro sindaco. Credo che gli alpini potrebbero cogliere
l’opportunità della manifestazione per suggellare il gemellaggio dei due
comuni. La sezione può essere l’elemento promotore. Ritagliare nella
manifestazione nazionale uno spazio per la sezione di Conegliano. Quale
miglior occasione unire i nostri intenti per il 10° dell’Asilo.
5. Relazione finanziaria 2002. Battista
Bozzoli: Il bilancio si può definire senz’altro positivo. Il
movimento delle entrare ed uscite è stato considerevole 316.000 euro ed ha
superato il preventivo di circa 100.000 euro. Analizzando le varie voci
troviamo che per il tesseramento la previsione è stata centrata, materiale
istituzionale 222 euro di costo in più, taverna 305 euro di entrate in meno,
Fiamme verdi, Protezione 4450 euro spese in meno, attività sezionali 3381
euro in più, Fanfara, Penne
Mozze, utenze tutto come previsto, tasse 786 euro in meno, spese postali 483
euro in più, esercitazione triveneta 1129 euro in più.
Allo stato patrimoniale
troviamo sulle attività il saldo cassa, il piccolo sfondo cassa PC, le somme
dei depositi bancari e un piccolo credito dei gruppi. Sulle passività
troviamo il fondo spese istituzionali e il fondo spese per l’80° la cui
somma è il patrimonio netto della sezione al 31/12/2002.
Le cifre fredde e nude che
andrò ad esporre rappresentano il lavoro continuo e costante durante l’anno
della segreteria, in particolar modo di Claudio. Sono state controllate dai
revisori dei conti e mi sembrano chiare e comprensibili
6. Bilancio di previsione per il 2003. Il bilancio viene esposto dal
tesoriere Battista Bozzoli.
7. Relazione dei Revisori dei Conti. Mirko De Nardi: Il giorno 13 febbraio 2003 si è riunito il
Collegio dei Revisori dei Conti, presso la sede della Sezione ANA di
Conegliano per i controlli contabili di fine esercizio.
E’ stato eseguito un
controllo accurato di alcune voci attive e passive e relative pezze
giustificative, in particolare tra quelle relative ai movimenti riguardanti la
manifestazione della Protezione Civile. Il controllo ha evidenziato la
corrispondenza esatta tra le stesse.
E’ stato adottato il metodo del campione
rappresentativo.
Alla luce di quanto esposto DICHIARA
- i movimenti contabili analizzati corrispondono alla
documentazione;
- non sono state rilevate anomalie contabili;
- il Bilancio Consuntivo rileva un miglioramento della
disponibilità finanziaria di EURO 3.995,54;
- si rileva un risultato
ampiamente positivo per la Manifestazione Triveneta della Protezione Civile, a
conferma che la differenza negativa rilevata il 05/08/2002 era da imputarsi
esclusivamente da incassi all’epoca non ancora pervenuti.
DELIBERA
di approvare il Bilancio al
31/12/2002 così come redatto dal Tesoriere.
I Revisori dei Conti
Massimo Battistuzzi, Paolo Da
Ruos, Mirko De Nardi, Michele Pilla
8. Relazione sul periodico FIAMME VERDI. Renato Brunello: Rapportando il consuntivo del 2002 con il 2001,
notiamo una minore entrata delle offerte di lire 1.500.000. Inoltre la spesa
di lire 800.000 circa per la spedizione in abbonamento postale con confezione
sigillata cellophanata (due numeri). Sono tre anni che le Poste Italiane
emanano nuove disposizioni, mettendoci un po’ in crisi e provocando qualche
arrabbiatura. Anche quest’anno sono giunte alcune circolari con nuove
istruzioni.
Per quanto concerne la
relazione morale, devo affermare che fino a settembre tutto è andato bene,
con bravi redattori, collaboratori straordinari e determinati. Ma da quel mese
e venuto a mancare il maggiore supporto a Fiamme Verdi e naturalmente al
sottoscritto: Gianfranco Dal Mas. I motivi per cui ci ha lasciati non sono
riuscito a capirli. Auguriamoci un suo ritorno, poiché
il suo apporto è determinante per la vita del nostro periodico.
Personalmente mi dispiace immensamente, anche perché facevo affidamento sulla
sua professionalità e quindi della mia sostituzione, poiché, dopo 27 anni è
ora che vada in “pensione” e passi la "bacchetta" ad uno più
giovane e migliore di me.
Determinante è pure il
Comitato di Redazione, tutti coloro che in qualche modo collaborano, i
corrispondenti dei Gruppi. Tutti io ringrazio, e permettete che nomini coloro
che maggiormente sono stati presenti: Gianfranco Dal Mas, Steno Bellotto, Enzo
Faidutti, Ettore Bernardi, Silvestro Barro, Renzo Sossai, Luigi Maretto, e il
nostro "mago" del computer, straordinario collaboratore: Claudio
Lorenzet.
Io spero che i nostri soci e
tutti coloro che ricevono il nostro periodico siano soddisfatti, perché ho
sempre cercato, anzi abbiamo sempre cercato di migliorarci, abbiamo cercato il
successo di Fiamme Verdi e perché la sua immagine dia lustro alla Sezione
Alpini di Conegliano. E questo dipende non solo dal sottoscritto, ma
soprattutto dalla Redazione, dai Gruppi e da ciascun socio.
Abbiamo avuto, specialmente da
lontano, degli apprezzamenti, e questo ci fa piacere e onore, però vorremo il
consenso dei nostri iscritti.
Recentemente ho ricevuto una
buona notizia: il Gruppo di Gaiarine ha nominato il suo addetto stampa: Ezio
Berlese. Ringrazio Gildo Trivellato e tutti gli Alpini di Gaiarine e
naturalmente Ezio per aver accettato.
Accettiamo, naturalmente,
critiche, e tanti … consigli.
Sono trascorsi 42 anni dalla
nascita di Fiamme Verdi, cerchiamo di sostenerlo, di alimentarlo per non
lasciarlo ... morire.
Scusate se sono stato un po’
lungo. VIVA FIAMME VERDI , E LUNGA VITA!
10. Relazione sulla Protezione Civile. Ettore Bernardi: Dopo
l’Assemblea dei Delegati del Marzo 2002 l’appuntamento più importante era
quello della manifestazione Triveneta di PC del 6-7-8 Aprile. Fu un evento
straordinario, impostato e realizzato dai nostri responsabili e soci con
puntigliosità e professionalità tanto da divenire punto di riferimento per
le future esercitazioni, sia di livello triveneto che nazionale. Verso la fine
luglio ci furono le dimissioni del responsabile di PC Antonio Speranza e del
suo collaboratore Benedosso Giuseppe che portarono senza dubbio parecchio
smarrimento all’interno della PC stessa e del rinnovato Consiglio Direttivo
presieduto dal nuovo Presidente Antonio Daminato. Questi, senza indugiare
oltre, cercò un nuovo responsabile che trovò nella mia persona e nonostante
io non sia uomo di Protezione Civile, fu convinto che avrei potuto assolvere
al mio nuovo compito e lo cominciai con passione e umiltà assieme ad alcuni e
più volonterosi soci di PC. Abbracciai il timone e presi una direzione
consapevole del fatto che non esiste vento favorevole per il marinaio che non
sa dove andare. Mi fissai l’obiettivo di ridare consapevolezza alle persone
che ritenevo idonee ai compiti più specifici all’interno del volontariato
di PC. Dopo alcuni e positivi incontri, la prova del fuoco fu l’allertamento
per il Terremoto del Molise. In quell’occasione i soci ed i responsabili,
fra i quali Antonio Speranza come responsabile dell’H24 (primo intervento),
si dimostrarono pronti ad intervenire nelle varie e successive fasi delle
necessità dei terremotati. Non ci fu bisogno di partire, perché di fronte
alla necessità di 400 profughi intervennero 1800 volontari per la maggior
parte non alpini, purtroppo organizzati alla benemeglio dalle Istituzioni
preposte. Solo i volontari Alpini, intervenuti con i propri mezzi, riuscirono
ad operare dove effettivamente c’era necessità, ma questo purtroppo
successe lontano dalle telecamere delle TV nazionali e zonali. Non importa. Il
successivo allertamento fu verso la fine di novembre, quando a causa delle
abbondanti piogge, i fiumi minacciarono piene e allagamenti. Il nostro nucleo
intervenne sul fiume Livenza con 18 soci a turno nel lavoro di riparazione
degli argini e sorveglianza di tracimazione delle acque. L’intervento durò
2 giorni e fu proficuo per valutare strutture e mezzi. Nel frattempo ho
partecipato a 2 incontri di responsabili di PC Triveneta. Ho organizzato
riunioni plenarie dei soci per stimolare lo spirito di aggregazione e
solidarietà, vera base del volontariato e per verificare la disponibilità
alle emergenze e alla vita associativa. Spesso, durante queste riunioni, ho
notato più l’interesse per le nuove divise tanto che tra i soci intervenuti
è stato difficile, se non impossibile, trovare persone disponibili per
l’una e l’altra. Sono convinto che nel prossimo futuro si prenderà
coscienza della necessità primaria di riflettere sul nostro operato, per
ritornare alle origini del motivo per cui abbiamo fatto PC e l’abbiamo
insegnata al mondo intero, e non ascoltare promesse di persone che ci sono
estranee per riprendere con lo spirito e l’animo che ci identifica e ci
distingue. Non dobbiamo salvare sempre il mondo e a tutti ai costi, non deve
accadere che il colore della nostra divisa condizioni il nostro cuore, non
dobbiamo buttarci allo sbaraglio, ma affrontare consapevolmente le situazioni
con l’animo autentico del volontario. Vogliamo essere autentici, partecipare
consapevoli dei nostri limiti nella convinzione che la consapevolezza con la
quale operiamo ci identifica come persone che per diritto di nascita sono e
saranno sempre, gli Alpini d’Italia.
Ho assicurato il Presidente
che la mia collaborazione continuerà fino a che sarà nominato un nuovo
responsabile di PC.
Non abbiamo una relazione
economica da fare in quanto la contabilità del nucleo di PC è tenuta dal
tesoriere sezionale. Abbiamo solo un piccolo fondo cassa per le emergenze.
11. Determinazione della quota associativa per il 2003. Il Consiglio
Direttivo popone di lasciare invariata la quota sociale spettante alla
Sezione. L’assemblea approva all’unanimità.
12. Nomina di 10 delegati all’Assemblea Nazionale. Oltre al
presidente, membro di diritto, vengono nominati: Enzo Faidutti (Pieve di
Soligo), Manuele Cadorin (S. Vendemiano), Giancarlo Zoppas (Città), Silvano
Miraval (Parè), Antonio Viezzer (Soligo), Claudio Bernardi (S. Lucia di
Piave), Sergio Saccon (Vazzola), Gianni Fasolo (S. Vendemiano), Pietro Cisotto
(S. Vendemiano).
L’assemblea approva all’unanimità.
13. Discussione ed approvazione delle relazioni.
Battista Bozzoli: “Signor Presidente, signori Delegati,
l’articolo 23 dello Statuto identifica nell’Assemblea dei soci o delegati,
il primo Organo sovrano della Sezione; segue il Presidente, il Consiglio
Direttivo, ecc. E’ quindi questo il luogo ed il momento in cui discutere
pienamente su quanto riguarda la vita della nostra Sezione.
Parlo a titolo personale, ma
anche per conto del mio Gruppo di cui ne sono Delegato.
Sull’argomento che andrò a
trattare, già trattato dal Presidente, ma non così incisivamente come mi
aspettavo, credevo fosse stata messa la parola fine già il 5 dicembre nel
corso dell’Assemblea degli iscritti alla Protezione civile svoltasi a S.
Vendemiano.
Non è così !!!
O il discorso non è stato
sufficientemente chiarito, oppure è malafede. In entrambi i casi ritengo
opportuno e doveroso rendere edotti tutti i rappresentanti dei Gruppi qui
convenuti, su come si sono svolti i fatti. Non per costruire ulteriori
polemiche, ma, nella verità, chiudere l’argomento una volta per tutte.
Il 16 luglio, nella riunione
del C.D. vengo chiamato, in veste di Tesoriere, a fare la situazione economica
sull’esercitazione di P.C. di aprile.
Ho esposto i dati in mio
possesso, ribadendo più volte, che le cifre rappresentavano la situazione a
quel momento: 22.551,98 Euro spesi in più di quanto incassato.
A quel punto il Consigliere
Speranza, contestava quanto esposto, distribuiva un suo “bilancio” il cui
risultato era una cifra identificata come “rimanente in cassa” di 12.400
Euro ed affermando che aveva capito dove finivano i soldi, abbandonava la
seduta.
Dopo di ciò inviava una
lettera ai Capigruppo, come pure faceva il Consigliere Benedosso, il quale ne
inviava un’altra ai Revisori dei Conti, richiedendo il loro intervento
urgente.
La loro tempestiva verifica si
concludeva con un verbale datato 5 agosto che diceva fra l’altro “… il
Collegio dei Revisori dei conti inizia il controllo verificando la
corrispondenza delle voci con le pezze giustificative senza riscontrare alcuna
irregolarità … in merito alla differenza negativa di Euro 22.551,98 il
Collegio rileva che, in applicazione del criterio di cassa, essa è corretta:
il risultato finale della manifestazione si determinerà solo al momento del
totale incasso dei crediti e del totale pagamento dei debiti…”.
A questo punto la storia
sarebbe dovuta finire là.
Ed invece continua.
E’ dei giorni scorsi, a
margine di Assemblee di Gruppo a cui ho partecipato a vario titolo, che
qualche alpino ti fa la domanda: “Come va in Sezione? Sono saltati fuori i
soldi che mancavano alla manifestazione di protezione civile?”
Quasi che il sottoscritto sia
emulo di qualche prestigiatore che fa sparire e riapparire le cose.
Sorge quindi, forte, una domanda: se il problema, dal
punto di vista economico, è superato (c’è la certificazione dei Revisori e
l’approvazione del C.D.) perché certi discorsi vengono riproposti?
Vuol dire che, dal lato
morale, il problema non è stato affrontato adeguatamente; quindi è bene
venga, una volta per tutte, risolto.
Già il 6 agosto, in una mia
lettera inviata al Presidente, esprimevo il timore che quanto avvenuto potesse
produrre confusione e discredito alla Sezione, se non chiarito.
Risolvere la questione ritengo
sia molto semplice. QUI. ORA.
Se è vera l’affermazione
scritta dai promotori della bagarre, di essere orgogliosi di aver lavorato non
per un Presidente, ma per la Sezione, per la nostra Sezione, ebbene questa
riunita oggi in Assemblea, aspetta da costoro due parole chiarificatrici.
Cariatide: di certe
definizioni ed epiteti non ne faccio motivo di polemiche. me le tengo come
rospi da digerire e basta.
Piuttosto Voi Delegati, che un
anno fa mi avete rieletto Consigliere della Sezione, siete tutti consapevoli
di aver eletto, come dice il vocabolario della lingua italiana, “una figura
scolpita, generalmente di donna, usata in luogo di colonna a sostegno di
membrature architettoniche, oppure una persona che rappresenta un passato
decrepito ed obsoleto” ???
Ho finito.
Il Cappello alpino: per ciò
che è, per ciò che rappresenta, non va appeso al chiodo, anche se certe
volte sta meglio là che su teste sbagliate.
Io, per il tempo che Dio vorrà
concedermi ancora, continuerò a portarlo come hanno fatto i nostri veci che
in questo momento rivedo i loro volti: Soravia, Curto, Travaini, Daccò,
Viezzer, Battistella, Trentin, Gugel, Vallomj, Piasenti e tanti altre
cariatidi che hanno reso grande la nostra Sezione.
Alla loro maniera lo porterò:
con fedeltà ed onore !!!
Walter Ballancin (gruppo Soligo): Questo intervento è stato incentivato da Battista Bozzoli in una
sua recente vista al Gruppo. Nel gruppo abbiamo portato un po’ di giovani e
per spingerli a frequentarlo abbiamo pensato di creare una squadra di calcio.
Se qualche altro gruppo ha dei giovani che vogliano creare un’altra squadra
ben venga.
Mario Luca: Mi rifaccio
alla relazione del Presidente, per fare una considerazione dal punto di vista
alpino. Credo sia doveroso da parte di tutti noi stabilire qual’è il ruolo
della sezione, qual’è il ruolo del presidente, qual’è il ruolo del
consiglio, qual’è il ruolo dei gruppi. La sezione è composta dai gruppi.
Se ci fosse un collegamento più costruttivo, discorsi da bar, problemi di
incomprensioni, non succederebbero se noi tutti credessimo di più alle
istituzioni della presidenza, del consiglio e della sezione. Un invito da
parte mia di trovare delle soluzioni, senza polemiche. Ho sentito oggi dei
discorsi anche nei confronti di Battista. Dobbiamo a questo punto abbandonare
queste posizioni e dar spazio al nostro principio alpino di sopportazione, di
poter capire determinati momenti e circostanze che hanno portato certe persone
a comportarsi in determinate maniere. Lasciare perdere il passato e cominciamo
ad essere più uniti. Oggi noi abbiamo un presidente con il quale condividere
dobbiamo condividere le strategie, i programmi, le idee. Dobbiamo essere uniti
con il presidente. A me dispiace anche il comportamento dei gruppi: quando si
va a votare dev’esserci una unità. L’anno scorso, a livello dei
capigruppo, avevamo dato la parola che la presidenza doveva
essere eletta in una certa maniera, per dare quel peso giusto di una
presidenza forte. Non è stato fatto. Credo sia la parte più importante per
risolvere quelle problematiche, che stiamo vivendo oggi, di disgregazione E’
più facile lavorare da soli, essere ognuno per conto nostro, perché così
facciamo quello che riteniamo più opportuno ed abbiamo risolto i nostri
problemi. Non è questo però lo spirito alpino. Anche nell’ultima riunione
dei capigruppo non c’è una condivisione delle direttive. Mi dispiace anche
un altro aspetto: in quest’ultimo periodo abbiamo la lettera di dimissione
talmente facile. E’ importante prima di dare il nome per fare il
consigliere, valutare le nostre disponibilità. Quando ci si è presi
l’impegno dobbiamo portarlo fino in fondo, costi quel che costi. Questo è
spirito alpino. Il cappello non si appende mai al chiodo, però bisogna sapere
di avere il cappello in testa.
Presidente, Ti ringrazio per la relazione morale, una volta tanto piena di contenuti. Vai
avanti così, spero che il mio intervento serva per eliminare quelle
incomprensioni e per essere più uniti con la Sezione di Conegliano e con il
Presidente.
Enzo Faidutti: Ringrazia per il sei anni trascorsi
con il consiglio sezionale.
Egidio Morbin: Sollecita i gruppi a farsi avanti per il Torneo di Bocce di quest’anno. L’iniziativa
del torneo è stata intrapresa nel 1991 e si è svolta ininterrottamente ogni
anno. Nel 20021 però nessuno si è fatto avanti.
Andrea Danieli: Ho ascoltato con attenzione tutte le relazioni, pertanto, in qualità di delegato
del mio gruppo, esprimo il mio pensiero a riguardo.
VISIBILITA’: La visibilità
è stato l’argomento maggiormente trattato nell’anno scorso al sesto
congresso della stampa alpina, tenutosi a Recoaro nel mese di aprile. A tal
proposito concedetemi di fare i complimenti a Enzo Faidutti per l’ampia e
precisa relazione dell’incontro di Recoaro pubblicata su “Fiamme Verdi”.
Sempre da Fiamme Verdi
apprendo che l’argomento è stato anche dibattuto in Consiglio Sezionale, in
occasione della visita del vicepresidente nazionale Costa. Io sono d’accordo
con la Sede Nazionale secondo la quale anche l’ANA, deve essere più
“visibile“. In sostanza deve
far vedere all’esterno cosa viene fatto, con i tempi che corrono tale
visibilità è funzionale all’associazione proprio per la sua esistenza e
per la sua continuazione.
Procedere su questo senso, non
dovrà essere compito solo della sede nazionale: anche le sezioni e i gruppi
dovranno operare in questo senso.
E’ necessario però avere le
idee chiare fin dall’inizio, in quanto oltre a portare all’esterno quello
che è stato fatto, sarà opportuno pensare anche al futuro, avviando progetti
di spessore e risonanza. Per essere visibili per esempio, ritengo si debba
anche pensare ad attività in favore delle nostre comunità. Non serve
spostarsi da casa di 500, 600 o 1000 chilometri per fare qualcosa di utile,
anche nel territorio locale ci sono sicuramente delle attività da fare di
sicuro interesse.
A volte per avere qualche
spunto su cosa fare, basta guardarsi intorno e certamente qualcosa
d’interessante si trova. Per renderci visibili non credo sia sempre
necessario concentrare le attività sulla cementificazione, in opere murarie.
Per fare un esempio, ma ce ne
sono tanti altri, il pensiero può anche essere rivolto al sociale, ai nostri
anziani. Con la sospensione della leva, verrà probabilmente soppresso anche
il servizio civile.
Personalmente ho condiviso
solo in minima parte la scelta di coloro i quali, per assolvere a un dovere,
hanno scelto la parte più comoda. Ho decisamente apprezzato quella parte del
servizio civile che operava al servizio delle comunità, quei giovani che
portavano i pasti a casa delle persone inabilitate nei movimenti, coloro i
quali andavano a fare la spesa alle persone sole e anziane, che,
all’occorrenza, le accompagnavano a fare le visite mediche, a ritirare la
pensione. Insomma tutti coloro i quali hanno effettivamente operato nel
sociale.
Ora se questo tipo di servizio
sarà tolto, le amministrazioni locali dovranno farsene carico con le proprie
risorse.
Mi domando se sia il caso che
gli alpini in età utile, pensionati validi per esempio, possano occuparsene,
dedicando il proprio tempo libero in opere sociali.
Altre attività utili
sarebbero per esempio, ospitare nelle nostre sedi durante la settimana quelle
associazioni che operano nel campo del volontariato, come sta facendo il
gruppo Maset per esempio.
Se necessario far diventare
durante la settimana le nostre sedi dei centri sociali per anziani nelle quali
possono passare il tempo leggendo, giocando a carte oppure attivandosi in
altre attività.
Credo che con apposite
convenzioni con i comuni e gli
enti locali, se esiste la volontà per farlo tutto questo può essere alla
nostra portata. Dare una mano alle nostre comunità, specialmente a favore
delle fasce più deboli ed emarginate, oltre ad essere di sicuro aiuto alle
nostre genti, può essere un modo per renderci visibili.
VITA ASSOCIATIVA: per quanto
riguarda il futuro dell’associazione, se siamo convinti della sua continuità,
allora servono alcuni rinnovamenti, dei ricambi generazionali.
Servono giovani motivati,
capaci e con mentalità aperte, che sappiano stare al passo con i tempi,
giovani in grado di formulare delle iniziative e sviluppare dei progetti, in
grado di coinvolgere altri giovani. Solo agendo in questo senso ci potrà
essere continuità.
Tornando al tema della
visibilità, il Vicepresidente Costa ha anche affermato che le Istituzioni
Pubbliche hanno bisogno degli alpini e consigliava di sfruttare l’occasione
attraverso la nostra protezione civile, la quale ha affermato: può
rappresentare la carta vincente.
Su questo punto sono
d’accordo con Costa, l’importante, però, è di non diventare sudditanza
delle Istituzioni, che tutto questo avvenga nel rispetto delle normative che
regolamentano la protezione civile dell’ANA.
I compiti della protezione
civile non sono quelli di scortare una processione, di presidiare gli incroci
alle sagre paesane, o di transennare strade e piazze a manifestazioni seppur
di grande risonanza, questa non è la maniera di fare protezione civile e
neanche “visibilità”, ma solo e puro esibizionismo.
Inoltre nelle unità Sezionali
di Protezione Civile si possono iscrivere gli amici degli alpini fino al 49 %
della forza del nucleo stesso. Per ragioni assicurative i regolamenti dicono
che per entrare in protezione civile bisogna prima avere la tessera
dell’ANA. Sono d’accordo su questo, però è anche vero che molti non
alpini vorrebbero venire da noi, senza tesserarsi. Mi domando se vale la pena
di offrirgliela per un primo anno, coinvolgendoli per una prima esperienza
associativa e condurli ad una successiva iscrizione. Qualora esista questa
convinzione, i vari gruppi devono attivarsi per favorire le iscrizioni di
alpini e di amici degli alpini alla Protezione Civile.
FIAMME VERDI: per quanto
riguarda “Fiamme Verdi”, se ben ricordate, l’anno scorso ho definito il
nostro semestrale come uno delle migliori, se non la migliore testata di tutta
la stampa alpina; continuo ad avere la medesimo opinione. In
quell’occasione, avevo anche proposto che la Sezione di Conegliano si
candidasse per ospitare la conferenza nazionale dei giornalisti alpini.
Rinnovo l’invito per l’anno prossimo, o il prossimo ancora, anche perché
sarebbe l’occasione per inserirla nel programma delle manifestazioni
dell’ottantesimo della sezione.
Riuscire nell’intento di
inserire nel programma delle manifestazioni dell’ottantesimo anche la
conferenza dei giornalisti alpini sarebbe una occasione per dare lustro
all’intera sezione.
Tornando alla vita
associativa, propongo che la riunione dei capigruppo per la designazione dei
candidati al consiglio sezionale venga anticipata di almeno sei mesi, a
settembre o ottobre, allo scopo di pubblicare nel numero di dicembre di fiamme
verdi un breve profilo individuale dei candidati ed una loro foto.
Altro aspetto, non tanto per i
candidati rieleggibili, dei quali si conoscono già operato e pensiero, ma per
i nuovi nominativi, sarebbe opportuno che nell’occasione dell’assemblea
sezionale salissero sul palco per una breve dichiarazione di intenti rivolta
ai delegati, su come intendono operare in sezione, su quali sono le proposte
che intendono formulare durante il mandato.
Sempre in merito ai
consiglieri sezionali nel sito internet della sezione si nota che attualmente
i consiglieri sono 19, mentre l’articolo 13 del regolamento sezionale ne
prevede 21 oltre al consigliere onorario, del quale però non ho mai capito il
suo ruolo, se teniamo in considerazione quanto affermato dal presidente
Parazzini il quale ha detto: nella nostra associazione non esistono ne
presidenti onorari ne consiglieri onorari, comanda chi è eletto, qualora
le cose stanno come ha detto il presidente, allora le cariche onorifiche non
dovrebbero esistere.
Sempre l’articolo 13 il
settimo capoverso recita: “qualora un consigliere cessi dalle sue
funzioni prima di aver terminato il proprio mandato, sarà sostituito dal
primo dei non eletti nelle ultime elezioni, ed assumerà l’anzianità di
carica del sostituito”. Durante l’anno scorso ci sono state delle
dimissioni, chiedo come mai non si è provveduto alla sostituzione con i primi
dei non eletti?.
Ricordo che gli alpini che
hanno ricevuto consensi sono stati: con 4 voti Walter Piovesan del gruppo di
Parè con 3 voti, Carlo Breda del gruppo Maset 3 voti e Paolo Gai del gruppo
di Pieve di Soligo con 1 voto. Pertanto chiedo a chi di competenza un
chiarimento sulla questione e mi riservo di replicare successivamente. Grazie
Pietro Masutti: Signor
Presidente, cari Delegati, e Capigruppo, anche nel trascorso anno sociale, la
nostra Sezione Alpini ha dato la sua collaborazione alla iniziativa nazionale
denominata “BANCO ALIMENTARE”.
Tanto per ricordare, nella
giornata dedicata nel corso dell’anno a tale iniziativa, le persone che si
recano presso i Supermercati che vi hanno aderito, trovano dei volontari, nel
caso nostro Alpini che consegnano loro delle borsette particolari, per la
raccolta della solidarietà e le può riempire di generi alimentari. Quanto
viene raccolto è ridistribuito ad Enti Assistenziali che si occupano delle
persone bisognose e degli emarginati, secondo un preciso Statuto.
A questa iniziativa nata a
livello nazionale, il Consiglio Nazionale dell’A.N.A. ha aderito nel 1999,
considerandolo il primo gesto di solidarietà nazionale in occasione dell’80°
di fondazione dell’A.N.A. Il Presidente l’ha accolta con tanta
disponibilità, invitando tutte le Sezioni a dare il loro contributo con
generosità. Sul piano organizzativo, sono stati istituiti dei centri di
raccolta a livello regionale, in collaborazione con altre Associazioni di
Volontariato, sono stati istituiti dei centri di raccolta a noi limitrofi:
Verona, Udine, Belluno (Comune di Santa Giustina ove anche noi facciamo capo).
Quest’anno abbiamo raccolto 110 quintali di merce, frutto dell’impegno del
generoso lavoro degli alpini dei gruppi della nostra Sezione: Gruppo Città,
Gruppo m.o. Maset, Gruppo Collalbrigo, Gruppo Parè, Gruppo S. Vendemiano,
Gruppo Solighetto, Gruppo Ponte della Priula, Gruppo S. Lucia, Gruppo Codognè.
Altri Gruppi hanno dichiarato
la loro disponibilità per il prossimo anno. I nostri amici Alpini si sono
impegnati con tanto entusiasmo. Proprio per questo, a nome del Consiglio
Sezionale, esprimo viva gratitudine a quanti hanno lavorato; in modo
particolare al nostro consigliere sezionale Lauro Piaia, responsabile
organizzativo del servizio di raccolta.
Con questo, a nome del
Consiglio Sezionale, rivolgo un caloroso invito a tutti i nostri Gruppi a
rendersi disponibili per collaborare a questa iniziativa.
Fa inoltre un appello affinché
il 1° maggio si sia numerosi alla marcia della solidarietà, per dare un
segno tangibile della nostra generosità.
Giovanni Grosso:
Lamenta di non aver ricevuto l’invito per andare all’Assemblea di Milano.
Ripetuto la risposta già data ancora nel giugno dello scorso anno. Purtroppo
per un errore di verbalizzazione il suo nome si è trasformato in Giuseppe.
Antonio Daminato: Il
numero dei consiglieri è di 21. Nel corso dell’anno sono stati sostituiti 2
dimissionari. Poi non c’erano altri per sostituire gli ultimi due. E’ vero
che ce n’era un altro, ma abbiamo considerato che con 4 voti non potesse
rappresentare nessuno.
Conclusa la fase di dibattimento si passa all’approvazione delle relazioni.
Si riconfermano i 5 membri della Commissione Verifica Poteri: Claudio Bernardi,
Antonino Cais, Paolo Da Ruos, Emilio Maschietto, Franco Zanardo.
15. Elezione di n. 9 consiglieri. Si procede alla votazione per la
sostituzione di 7 consiglieri scaduti e 2 dimissionari.
Risultato della votazione a
scrutinio segreto: aventi diritto 192, votanti 189, schede valide 174, bianche
15, voti dispersi 10.
Risultano eletti con i
seguenti voti: De Luca
Silvano - Refrontolo 166; Bertazzon Albino - Pieve di Soligo 151; Cisotto
Mauro - San Vendemiano 150; Todeschini Andrea - Città 150; Mion Gabriele -
Susegana 146; Dotta Delfino - Solighetto 144; Lot Giuseppe Mareno 140; Maretto
Luigi - Susegana 136; Masutti Pietro Città 130;
Hanno inoltre ricevuto
voti: Perencin Luigi - Soligo 41.
L’assemblea è sciolta alle ore 12,00
Claudio Lorenzet