ASSEMBLEA DEI DELEGATI 2003


Giugno 2003


I delegati sezionali


Il presidente dell’assemblea e sindaco di Conegliano
Floriano Zambon (in centro) porge il saluto della Città ed apre
i lavori del Congresso.
Alla sua sinistra il presidente della Sezione Antonio Daminato,
alla destra il segretario Claudio Lorenzet

Il presidente sezionale Antonio Daminato


Battista Bozzoli, tesoriere, legge la relazione economica
Renato Brunello direttore di Fiamme Verdi
espone la relazione economica e morale


L'intervento del capogruppo “M.O. Maset” Mario Luca
L’intervento del consigliere Enzo Faidutti

L’intervento sulla P.C. di Ettore Bernardi

ELETTI 9 NUOVI CONSIGLIERI

ConsigliereGruppoVoti
De Luca SilvanoRefrontolo166
Bertazzon AlbinoPieve di Soligo151
Cisotto MauroSan Vendemiano150
Todeschini AndreaCittà150
Mion GabrieleSusegana146
Dotta DelfinoSolighetto144
Lot GiuseppeMareno140
Maretto LuigiSusegana136
Masutti PietroCittà130
Hanno inoltre ricevuto voti
Perenzin LuigiSoligo41

Il giorno 2 marzo 2003, presso l’Auditorium Dina Orsi, alle ore 9,00 si riunisce, in seconda convocazione, l’assemblea dei delegati.

1. Verifica Poteri. Viene data lettura del verbale della riunione svoltasi il 21 febbraio 2003. Il numero dei soci dell’anno 2002 è di n. 4.765 e il numero dei delegati è di 192. Gli amici iscritti sono 764. I delegati ammessi e che costituiranno l’assemblea sono 192.

2. Nomina del presidente dell’assemblea, segretario, scrutatori. Viene proposto quale presidente dell’assemblea Floriano Zambon, che viene confermato con votazione palese. Nominato quale segretario dell’assemblea Claudio Lorenzet, si procede quindi alla nomina degli scrutatori: Domenico Cusin, Maurizio , Manuele Cadorin, Gianni Fasolo.

Il presidente dell’assemblea nella sua breve introduzione dichiara che è sempre un piacere ed un orgoglio essere tra gli alpini, comunità positiva ed in crescita. Dà il benvenuto ai partecipanti anche come sindaco della Città. Nel riconoscere che vi è la necessità di portare avanti gli scopi che ispirano l’ANA e tutte le associazioni d’arma, ricorda che il 60° di Nikolajewka è stato un momento di riflessione sia a Brescia che nel nostro territorio, una rivisitazione di fatti bellici vissuti da noi. Parlare di guerra da parte di chi l’ha vissuta è diverso, perché la sua pelle ne porta ancora i segni.La dedizione degli alpini alla società civile li ha visti in prima linea con la manifestazione di Protezione civile dello scorso anno. E’ stato un punto di arrivo, ma soprattutto un punto di partenza per affinare gli obiettivi. Spera che gli alpini si facciano promotori di altre iniziative di questo genere, iniziative che lasciano il segno nella comunità. Porge infine un sincero ringraziamento agli alpini per ciò che fanno. Anche se le file si stringono, i valori restano e potranno essere condivisi anche da chi non ha fatto il servizio militare negli alpini. Gli alpini devono rimanere custodi dei valori ed elementi di stimolo per il resto della società civile.

3. Lettura ed approvazione verbale assemblea precedente. Si dà per letto il verbale della precedente assemblea, già pubblicato sul giornale sezionale Fiamme Verdi di giugno 2002, che viene approvato all’unanimità.

4. Relazione morale per l’anno 2002 a cura del presidente dr Antonio Daminato. Dopo il saluto alla bandiera ed al vessillo sezionale, vengono ricordati i capigruppo Giorgio Pol e Gigi Battistuzzi, recentemente scomparsi: due figure che hanno contribuito significatamene alla vita della nostra sezione per lunghi anni. Un caloroso applauso viene inviato anche al predecessore Paolo Gai, ora in ospedale.

Prendendo in esame questo primo anno di presidenza è stato un anno di molti chiari e pochi scuri. Rientra nella normalità qualche problema, qualche incomprensione, conoscendo gli alpini che sono pronti alla critica. Se la critica è comunque valida, la bassa litigiosità è molto distruttiva
La nostra è una associazione che, come diceva anche il sindaco, non avrà rincalzi per rimpolpare le nostre. Tutto quello che facciamo che porterà disgregazione contribuirà a far in modo che la nostra associazione diventi più povera, perché se è vero che la critica debba comunque essere affrontata non è giusto che le chiacchiere siano fatte in ambiti non opportuni.
In sezione ci sono tutti gli organi, le sedi, i mezzi perché in problema possa essere affrontato. È inutile parlare fuori delle sedi opportune, si crea soltanto confusione che ci disgrega, non ci aggrega. E’ capitato in qualche occasione di sentire che in bar o simili si siano fatti discorsi fuori luogo che portano solo discredito alla nostra associazione. Questo non è da alpini. Parlando male degli alpini, parliamo male di noi stessi.

Ricordo per punti salienti le manifestazioni dell’anno:
- La prima è stata la manifestazione triveneta di Protezione civile, che ha avuto luogo i primi giorni di aprile. E’ stata condotta con grande professionalità, con grande impegno da tutti. Ha avuto un successo strepitoso al punto tale che i dirigenti della P.C. nazionale alpina hanno detto che non si potrà più prescindere dal prendere in esame l’organizzazione di Conegliano per l’organizzazione delle prossime manifestazioni. Questo va a merito di chi ha organizzato questa manifestazione, a chi ha dedicato tanto tempo ed impegno, primo fra tutti Danieli. Se la manifestazione ha avuto questo esito, moltissimo è dovuto al suo lavoro di preparazione: l’ha organizzata pensando a tutti i suoi aspetti. Va ricordato Toni Speranza che l’ha condotta in prima persona, per le vicende che conoscete, tutti i volontari di protezione civile, ma non vorrei dimenticare l’impegno dimostrato da tutti i gruppi e da tutti capigruppo, perché in qualche cantiere, in qualche angolo, c’è stato qualche inghippo e i capigruppo si sono prestati da alpini: bravi, grazie. . Bravi. Questo è lo spirito delle nostre attività.
- Catania è stata una ottima adunata.
- Contrin
- Triveneto di Feltre
- 10° Madonna della Neve
- Inizio dei lavori delle sedi di Susegana, Colfosco, Falzè di Piave, che fra quest’anno e l’anno prossimo verranno portati a compimento.
A proposito di sedi alpine, vorrei fare una piccola digressione. Vorrei che le nostre sedi non fossero né dei bar né dei ristoranti,. Vorrei che le nostre sedi fosse il nucleo, il centro della cultura alpina, perché tra le altre cose sarebbe molto bello che i nostri paesi, le nostre cittadine, vedessero le sedi degli alpini come un centro di divulgazione della cultura alpina. Non è una cosa difficile: dare qualche proiezione di cassette a carattere alpino, qualche discussione, qualche razione su qualche fatto, su qualche libro. Troppo spesso le nostre sedi diventano solo luoghi per attività eno-gastronomiche. I locali pubblici vicino alle nostre sedi non vedono di buon viso il proliferare delle sedi alpine.

Prendo ora in esame la vita della sezione dal momento dell’elezione a presidente.

Il 3 marzo 2002 le elezioni e il 21 è stato convocato il consiglio per la comunicazione dei risultai e l’accettazione delle cariche, in quel momento Andrea Daniela non accettò la carica di consigliere. Non si tratta quindi di dimissioni. In questo periodo fra il 21 di marzo e i primi di aprile, le dimissioni di Speranza da consigliere, poi rientrate fino al completamento della manifestazione. Una ridda di situazioni poco piacevoli, non hanno creato ostacoli allo svolgimento della triveneta di protezione di civile. In effetti sia Speranza, sia Danieli dietro le quinte, hanno svolto il loro compito in maniera encomiabile e la manifestazione si è svolta nella maniera migliore. C’erano state delle incomprensioni tra protezione civile e la segreteria. C’era bisogno di certi supporti che non sono stati dati, ci sono stati dei malumori.

Visita del vicepresidente nazionale avv. Costa al consiglio sezionale.

Nel frattempo è stata allestita una segreteria indipendente per la protezione civile, affinché ogni informazione fosse passata direttamente e la stessa fosse in grado di svolgere qualsiasi compito di segreteria. Dotata di tutte le apparecchiature che servono per la segreteria.

E’ stata firmata la convenzione con il comune di San Vendemiano. La PC alpina è un aspetto, un angolo di quello che è la protezione civile più in generale. I comuni hanno per obbligo la costituzione dei nuclei di protezione civile, quindi hanno tutto l’interesse ad appoggiarsi a strutture esistenti, perché crearne di nuove è gravoso oltre che costoso e di difficile attuazione. Ecco che la presenza della PC alpina facilita questo tipo di operazione: San Vendemiano è il primo comune della sezione che ha approfittato di questa favorevole concomitanza. Ci sono in evoluzione altre convenzioni comuni, non ultimo il comune di Conegliano: E’ opportuno che queste convenzioni vengano stilate nel rispetto delle regole della PC alpina. Da visibilità agli alpini che lavorano con il cappello in testa, da anche il senso dell’attività sociale che gli alpini svolgono e possono svolgere. E’ importante che le istituzioni capiscano che hanno a che fare con i volontari. Se è giusto che ci si renda responsabili di quello che andiamo a firmare è giusto anche che si rendano conto che non c’è sola la PC alpina ma ci sono anche altre associazioni che svolgono attività di protezione civile assieme alle quali è giusto e doveroso collaborare.

A conclusione della manifestazione, in occasione del primo consiglio sezionale al cui ODG c’era anche l’esame della situazione economica, Toni Speranza, responsabile della PC, voleva dare una sua analisi sulla situazione economica della manifestazione, cosa che non gli spettava in quanto l’unico deputato a parlare di soldi all’interno della sezione è il tesoriere, al quale fu affidato incarico di redigere una relazione e di darne comunicazione al consiglio, come poi fece. Speranza che aveva fatto una sua ipotesi, evidentemente fallace, trovandosi con differenze così macroscopiche se ne andò dalla riunione, lanciando un’accusa assolutamente grave nei confronti del tesoriere e del consiglio tutto e visto che lo rappresento io, direi che era diretta anche a me. L’accusa era: “adesso ho capito dove vanno a finire i soldi della sezione”. Queste cose le dico in pubblica perché sappiate che non c’è nulla da nascondere, perché se ci fosse qualcuno che avesse piacere di fare una visita in sede qualsiasi pezzo di carta è a disposizione. Sono accuse gravi, mai sentite in sezione, rivolte a persone che svolgono l’incarico con passione e professionalità, e non meritano nella maniera più assoluta accuse di questo tipo, assolutamente infondate tra l’altro.

Subito dopo le dimissioni di Speranza, riceviamo le dimissioni di un altro consigliere Benedosso, anche lui facente parte della PC, mandate anche a tutti i consiglieri e ai capigruppo, addirittura ai revisori dei conti con preghiera di verifica dei conti stessi.

Se l’essere alpini vuol dire arrivare a queste cose non abbiamo capito il senso di cos’è fare l’alpino. Vuol dire mettersi a disposizione dell’associazione, mettere a disposizione il proprio tempo e basta. Se c’è qualcosa che non va, ci sono tutti i mezzi e tutti i sistemi per dirlo e verificare quel che si dice. Bisogna stare molto attenti quando si lanciano accuse, perché è gravissimo. Non mai sentito, in parecchi anni, una cosa del genere. Mettere in dubbio e quindi chiamare il revisori dei conti su quanto svolto dal tesoriere è una cosa che mi ha lasciato basito. Abbiamo perso il senso della realtà. Non mi meraviglio perché colpi di “mona” possiamo averli tutti.. L’importante è però riconoscere i propri errori. Quando ho ricevuto queste lettere ho risposto, come è giusto, e ho sottolineato che speravo di poter incontrare queste persone per parlarne, è sempre giusto lasciare una porta aperta, però non ho avuto il piacere di incontrare nessuno. Questa è una cosa che mi ha fatto veramente male. Non ho mai pensato che potesse capitare una cosa di questo genere. E’ gravissimo chiamare i revisori dei conti mettendo in dubbio l’onestà e la correttezza del tesoriere e quindi della sezione.

Dopo alcuni incontri con i componenti della PC, il vice presidente Bernardi ha accettato l’incarico di occuparsi della PC fino alla nuova assemblea. Ha svolto il compito con grande buon senso. Le grandi capacità sono dei geni, ma il buon senso è dei normali. Lo ringrazio per tutto quello che ha fatto sino a questo momento.

E’ stato nel frattempo approvato il Regolamento Protezione civile a cui tutti i volontari devono attenersi, perché la PC è parte integrante della sezione, non è un corpo estraneo.

I revisori dei conti, sollecitati, hanno fatto i loro controlli e hanno constatato che non c’era nulla di anormale, ma tutto era secondo i crismi di una corretta amministrazione.. Mi sarei aspettato che qualcuno fosse venuto a dire “ho sbagliato, qui la mano, ripartiamo”. Tutti sbagliamo, e tutti i giorni, e non è assolutamente grave riconoscere il proprio errore, anzi è da persone intelligenti. Rimanere invece convinti, anche di fronte alla realtà, di essere nel giusto vuol dire essere cechi. Chiudiamo questa parentesi che è stata il momento peggiore nel corso dell’anno.

Oggi la PC ha il suo regolamento, ha la sua indigenza logistica. La PC è stata comunque capace di esprimere uomini e disponibilità nel momento in cui c’era bisogno sono stati prontissimi a partire per le zone dell’esondazione del Livenza. Sono partiti e hanno svolto il compito loro affidato in maniera encomiabile. Erano pronti a partire anche per il Molise, ma non sono stati chiamati. Meritano un plauso per la disponibilità. Quello che resta sono questi segni importanti. All’interno della PC ci sono molte persone capaci.Vorrei considerare tutto questo come un incidente di percorso, sul quale passare sopra, trovare altre soluzioni che permettano a questi bravissimi volontari di continuare a svolgere il loro compito nella maniera migliore.

La raccolta alimentare ha avuto uno sviluppo importante rispetto agli altri anni. E’ stata una raccolta molto significativa. La nostra zona è quella che ha avuto il maggior incremento. Bella iniziativa da portare avanti coinvolgendo altri gruppi.

Sull’Alpino il presidente Parazzini ha lanciato una proposta imperativa di raccogliere 1 Euro per il rifugio “Ai Caduti dell’Adamello” sulla Lobbia Alta e 1 Euro per opere a favore dei terremotati per il Molise. Questo rappresenta un po’ la nostra bandiera “ricordare i morti aiutando i vivi”. Sono sempre 2 Euro, ma auspicherei che potessimo mandare il nostro contributo in maniera precisa.

Sarà predisposto, da parte della sede nazionale, anche quest’anno, il Libro verde in cui saranno inserite tutte le attività svolte dagli alpini a favore della comunità. Invito i capigruppo a far pervenire in sezione le notizie.

Quest’anno ricorre il 60° di Nikolajewka che è stato ricordato a Solighetto, Treviso, Brescia e il 10° della Asilo di Rossosch. Un modo particolare per ricordare questi due avvenimenti è partecipare al viaggio a Rossosch organizzato per il mese di settembre. Nell’occasione verrà inaugurato il parco davanti all’asilo. Stiamo vedendo se possiamo portare a Rossosch i nostri reduci a prezzi di favore, possibilmente a gratis.

ra due anni avremo una ricorrenza importante: 80° della Sezione.
Si vorrebbe lasciare una testimonianza significativa. Ai capigruppo ho chiesto di guardare nei propri ambiti dove operare. Già dal prossimo mese dobbiamo partire con l’organizzazione. La 626 e la 494 sono molto restrittive, legano le mani a tutti i volontari. Se ne è parlato anche in occasione della riunione dei presidenti del Triveneto. Il legale che è stato interpellato non ci da troppe speranze per superare i bavagli imposti da queste due leggi. Cercheremo di trovare qualche escamotage.
Vogliamo puntare sul dare significato e visibilità a quello che facciamo. Solo così continueremo ad avere il rispetto e l’ammirazione della gente, che è contenta di vederci alle nostre manifestazioni. Sa che siamo gente pulita, sa che ci teniamo al sociale, sa che non chiediamo soldi a vanvera, sa che non ci mangiamo i soldi di nessuno.
Ci rispettano perché siamo fatti così. Continuiamo a fare queste cose come le abbiamo sempre fatte.

Floriano Zambon: Mi farebbe piacere che in occasione dell’80° della sezione si ripetesse la bella esperienza del 1998, con il giuramento di un reparto alpino della Brigata Julia, in modo da suggellare l’opera che gli alpini andranno a fare con questa manifestazione.
L’amministrazione comunale ha raccolto dei fondi in favore del Molise, aspettavamo di destinarli ad un’iniziativa sicura. Penso che quella degli alpini sia tale, per cui chiederò alla giunta di destinare questi fondi.
Come saprete la città di Conegliano ha in atto un protocollo con il Comune di Rossosch. Tempo fa è venuto il loro sindaco. Credo che gli alpini potrebbero cogliere l’opportunità della manifestazione per suggellare il gemellaggio dei due comuni. La sezione può essere l’elemento promotore. Ritagliare nella manifestazione nazionale uno spazio per la sezione di Conegliano. Quale miglior occasione unire i nostri intenti per il 10° dell’Asilo.

5. Relazione finanziaria 2002. Battista Bozzoli: Il bilancio si può definire senz’altro positivo. Il movimento delle entrare ed uscite è stato considerevole 316.000 euro ed ha superato il preventivo di circa 100.000 euro. Analizzando le varie voci troviamo che per il tesseramento la previsione è stata centrata, materiale istituzionale 222 euro di costo in più, taverna 305 euro di entrate in meno, Fiamme verdi, Protezione 4450 euro spese in meno, attività sezionali 3381 euro in più, Fanfara, Penne Mozze, utenze tutto come previsto, tasse 786 euro in meno, spese postali 483 euro in più, esercitazione triveneta 1129 euro in più.
Allo stato patrimoniale troviamo sulle attività il saldo cassa, il piccolo sfondo cassa PC, le somme dei depositi bancari e un piccolo credito dei gruppi. Sulle passività troviamo il fondo spese istituzionali e il fondo spese per l’80° la cui somma è il patrimonio netto della sezione al 31/12/2002.
Le cifre fredde e nude che andrò ad esporre rappresentano il lavoro continuo e costante durante l’anno della segreteria, in particolar modo di Claudio. Sono state controllate dai revisori dei conti e mi sembrano chiare e comprensibili

6. Bilancio di previsione per il 2003. Il bilancio viene esposto dal tesoriere Battista Bozzoli.

7. Relazione dei Revisori dei Conti. Mirko De Nardi: Il giorno 13 febbraio 2003 si è riunito il Collegio dei Revisori dei Conti, presso la sede della Sezione ANA di Conegliano per i controlli contabili di fine esercizio.
E’ stato eseguito un controllo accurato di alcune voci attive e passive e relative pezze giustificative, in particolare tra quelle relative ai movimenti riguardanti la manifestazione della Protezione Civile. Il controllo ha evidenziato la corrispondenza esatta tra le stesse.
E’ stato adottato il metodo del campione rappresentativo.
Alla luce di quanto esposto DICHIARA
- i movimenti contabili analizzati corrispondono alla documentazione;
- non sono state rilevate anomalie contabili;
- il Bilancio Consuntivo rileva un miglioramento della disponibilità finanziaria di EURO 3.995,54;
- si rileva un risultato ampiamente positivo per la Manifestazione Triveneta della Protezione Civile, a conferma che la differenza negativa rilevata il 05/08/2002 era da imputarsi esclusivamente da incassi all’epoca non ancora pervenuti.
DELIBERA
di approvare il Bilancio al 31/12/2002 così come redatto dal Tesoriere.
I Revisori dei Conti
Massimo Battistuzzi, Paolo Da Ruos, Mirko De Nardi, Michele Pilla

8. Relazione sul periodico FIAMME VERDI. Renato Brunello
: Rapportando il consuntivo del 2002 con il 2001, notiamo una minore entrata delle offerte di lire 1.500.000. Inoltre la spesa di lire 800.000 circa per la spedizione in abbonamento postale con confezione sigillata cellophanata (due numeri). Sono tre anni che le Poste Italiane emanano nuove disposizioni, mettendoci un po’ in crisi e provocando qualche arrabbiatura. Anche quest’anno sono giunte alcune circolari con nuove istruzioni.
Per quanto concerne la relazione morale, devo affermare che fino a settembre tutto è andato bene, con bravi redattori, collaboratori straordinari e determinati. Ma da quel mese e venuto a mancare il maggiore supporto a Fiamme Verdi e naturalmente al sottoscritto: Gianfranco Dal Mas. I motivi per cui ci ha lasciati non sono riuscito a capirli. Auguriamoci un suo ritorno, poiché il suo apporto è determinante per la vita del nostro periodico. Personalmente mi dispiace immensamente, anche perché facevo affidamento sulla sua professionalità e quindi della mia sostituzione, poiché, dopo 27 anni è ora che vada in “pensione” e passi la "bacchetta" ad uno più giovane e migliore di me.
Determinante è pure il Comitato di Redazione, tutti coloro che in qualche modo collaborano, i corrispondenti dei Gruppi. Tutti io ringrazio, e permettete che nomini coloro che maggiormente sono stati presenti: Gianfranco Dal Mas, Steno Bellotto, Enzo Faidutti, Ettore Bernardi, Silvestro Barro, Renzo Sossai, Luigi Maretto, e il nostro "mago" del computer, straordinario collaboratore: Claudio Lorenzet.
Io spero che i nostri soci e tutti coloro che ricevono il nostro periodico siano soddisfatti, perché ho sempre cercato, anzi abbiamo sempre cercato di migliorarci, abbiamo cercato il successo di Fiamme Verdi e perché la sua immagine dia lustro alla Sezione Alpini di Conegliano. E questo dipende non solo dal sottoscritto, ma soprattutto dalla Redazione, dai Gruppi e da ciascun socio.
Abbiamo avuto, specialmente da lontano, degli apprezzamenti, e questo ci fa piacere e onore, però vorremo il consenso dei nostri iscritti.
Recentemente ho ricevuto una buona notizia: il Gruppo di Gaiarine ha nominato il suo addetto stampa: Ezio Berlese. Ringrazio Gildo Trivellato e tutti gli Alpini di Gaiarine e naturalmente Ezio per aver accettato.
Accettiamo, naturalmente, critiche, e tanti … consigli.
Sono trascorsi 42 anni dalla nascita di Fiamme Verdi, cerchiamo di sostenerlo, di alimentarlo per non lasciarlo ... morire.
Scusate se sono stato un po’ lungo. VIVA FIAMME VERDI , E LUNGA VITA!

10. Relazione sulla Protezione Civile. Ettore Bernardi:
Dopo l’Assemblea dei Delegati del Marzo 2002 l’appuntamento più importante era quello della manifestazione Triveneta di PC del 6-7-8 Aprile. Fu un evento straordinario, impostato e realizzato dai nostri responsabili e soci con puntigliosità e professionalità tanto da divenire punto di riferimento per le future esercitazioni, sia di livello triveneto che nazionale. Verso la fine luglio ci furono le dimissioni del responsabile di PC Antonio Speranza e del suo collaboratore Benedosso Giuseppe che portarono senza dubbio parecchio smarrimento all’interno della PC stessa e del rinnovato Consiglio Direttivo presieduto dal nuovo Presidente Antonio Daminato. Questi, senza indugiare oltre, cercò un nuovo responsabile che trovò nella mia persona e nonostante io non sia uomo di Protezione Civile, fu convinto che avrei potuto assolvere al mio nuovo compito e lo cominciai con passione e umiltà assieme ad alcuni e più volonterosi soci di PC. Abbracciai il timone e presi una direzione consapevole del fatto che non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare. Mi fissai l’obiettivo di ridare consapevolezza alle persone che ritenevo idonee ai compiti più specifici all’interno del volontariato di PC. Dopo alcuni e positivi incontri, la prova del fuoco fu l’allertamento per il Terremoto del Molise. In quell’occasione i soci ed i responsabili, fra i quali Antonio Speranza come responsabile dell’H24 (primo intervento), si dimostrarono pronti ad intervenire nelle varie e successive fasi delle necessità dei terremotati. Non ci fu bisogno di partire, perché di fronte alla necessità di 400 profughi intervennero 1800 volontari per la maggior parte non alpini, purtroppo organizzati alla benemeglio dalle Istituzioni preposte. Solo i volontari Alpini, intervenuti con i propri mezzi, riuscirono ad operare dove effettivamente c’era necessità, ma questo purtroppo successe lontano dalle telecamere delle TV nazionali e zonali. Non importa. Il successivo allertamento fu verso la fine di novembre, quando a causa delle abbondanti piogge, i fiumi minacciarono piene e allagamenti. Il nostro nucleo intervenne sul fiume Livenza con 18 soci a turno nel lavoro di riparazione degli argini e sorveglianza di tracimazione delle acque. L’intervento durò 2 giorni e fu proficuo per valutare strutture e mezzi. Nel frattempo ho partecipato a 2 incontri di responsabili di PC Triveneta. Ho organizzato riunioni plenarie dei soci per stimolare lo spirito di aggregazione e solidarietà, vera base del volontariato e per verificare la disponibilità alle emergenze e alla vita associativa. Spesso, durante queste riunioni, ho notato più l’interesse per le nuove divise tanto che tra i soci intervenuti è stato difficile, se non impossibile, trovare persone disponibili per l’una e l’altra. Sono convinto che nel prossimo futuro si prenderà coscienza della necessità primaria di riflettere sul nostro operato, per ritornare alle origini del motivo per cui abbiamo fatto PC e l’abbiamo insegnata al mondo intero, e non ascoltare promesse di persone che ci sono estranee per riprendere con lo spirito e l’animo che ci identifica e ci distingue. Non dobbiamo salvare sempre il mondo e a tutti ai costi, non deve accadere che il colore della nostra divisa condizioni il nostro cuore, non dobbiamo buttarci allo sbaraglio, ma affrontare consapevolmente le situazioni con l’animo autentico del volontario. Vogliamo essere autentici, partecipare consapevoli dei nostri limiti nella convinzione che la consapevolezza con la quale operiamo ci identifica come persone che per diritto di nascita sono e saranno sempre, gli Alpini d’Italia.
Ho assicurato il Presidente che la mia collaborazione continuerà fino a che sarà nominato un nuovo responsabile di PC.
Non abbiamo una relazione economica da fare in quanto la contabilità del nucleo di PC è tenuta dal tesoriere sezionale. Abbiamo solo un piccolo fondo cassa per le emergenze.

11. Determinazione della quota associativa per il 2003. Il Consiglio Direttivo popone di lasciare invariata la quota sociale spettante alla Sezione. L’assemblea approva all’unanimità.

12. Nomina di 10 delegati all’Assemblea Nazionale. Oltre al presidente, membro di diritto, vengono nominati: Enzo Faidutti (Pieve di Soligo), Manuele Cadorin (S. Vendemiano), Giancarlo Zoppas (Città), Silvano Miraval (Parè), Antonio Viezzer (Soligo), Claudio Bernardi (S. Lucia di Piave), Sergio Saccon (Vazzola), Gianni Fasolo (S. Vendemiano), Pietro Cisotto (S. Vendemiano).
L’assemblea approva all’unanimità.

13. Discussione ed approvazione delle relazioni.

Battista Bozzoli: “Signor Presidente, signori Delegati, l’articolo 23 dello Statuto identifica nell’Assemblea dei soci o delegati, il primo Organo sovrano della Sezione; segue il Presidente, il Consiglio Direttivo, ecc. E’ quindi questo il luogo ed il momento in cui discutere pienamente su quanto riguarda la vita della nostra Sezione.
Parlo a titolo personale, ma anche per conto del mio Gruppo di cui ne sono Delegato.
Sull’argomento che andrò a trattare, già trattato dal Presidente, ma non così incisivamente come mi aspettavo, credevo fosse stata messa la parola fine già il 5 dicembre nel corso dell’Assemblea degli iscritti alla Protezione civile svoltasi a S. Vendemiano.
Non è così !!!
O il discorso non è stato sufficientemente chiarito, oppure è malafede. In entrambi i casi ritengo opportuno e doveroso rendere edotti tutti i rappresentanti dei Gruppi qui convenuti, su come si sono svolti i fatti. Non per costruire ulteriori polemiche, ma, nella verità, chiudere l’argomento una volta per tutte.
Il 16 luglio, nella riunione del C.D. vengo chiamato, in veste di Tesoriere, a fare la situazione economica sull’esercitazione di P.C. di aprile.
Ho esposto i dati in mio possesso, ribadendo più volte, che le cifre rappresentavano la situazione a quel momento: 22.551,98 Euro spesi in più di quanto incassato.
A quel punto il Consigliere Speranza, contestava quanto esposto, distribuiva un suo “bilancio” il cui risultato era una cifra identificata come “rimanente in cassa” di 12.400 Euro ed affermando che aveva capito dove finivano i soldi, abbandonava la seduta.
Dopo di ciò inviava una lettera ai Capigruppo, come pure faceva il Consigliere Benedosso, il quale ne inviava un’altra ai Revisori dei Conti, richiedendo il loro intervento urgente.
La loro tempestiva verifica si concludeva con un verbale datato 5 agosto che diceva fra l’altro “… il Collegio dei Revisori dei conti inizia il controllo verificando la corrispondenza delle voci con le pezze giustificative senza riscontrare alcuna irregolarità … in merito alla differenza negativa di Euro 22.551,98 il Collegio rileva che, in applicazione del criterio di cassa, essa è corretta: il risultato finale della manifestazione si determinerà solo al momento del totale incasso dei crediti e del totale pagamento dei debiti…”.
A questo punto la storia sarebbe dovuta finire là.
Ed invece continua.
E’ dei giorni scorsi, a margine di Assemblee di Gruppo a cui ho partecipato a vario titolo, che qualche alpino ti fa la domanda: “Come va in Sezione? Sono saltati fuori i soldi che mancavano alla manifestazione di protezione civile?”
Quasi che il sottoscritto sia emulo di qualche prestigiatore che fa sparire e riapparire le cose.
Sorge quindi, forte, una domanda: se il problema, dal punto di vista economico, è superato (c’è la certificazione dei Revisori e l’approvazione del C.D.) perché certi discorsi vengono riproposti?
Vuol dire che, dal lato morale, il problema non è stato affrontato adeguatamente; quindi è bene venga, una volta per tutte, risolto.
Già il 6 agosto, in una mia lettera inviata al Presidente, esprimevo il timore che quanto avvenuto potesse produrre confusione e discredito alla Sezione, se non chiarito.
Risolvere la questione ritengo sia molto semplice. QUI. ORA.
Se è vera l’affermazione scritta dai promotori della bagarre, di essere orgogliosi di aver lavorato non per un Presidente, ma per la Sezione, per la nostra Sezione, ebbene questa riunita oggi in Assemblea, aspetta da costoro due parole chiarificatrici.
Cariatide: di certe definizioni ed epiteti non ne faccio motivo di polemiche. me le tengo come rospi da digerire e basta.
Piuttosto Voi Delegati, che un anno fa mi avete rieletto Consigliere della Sezione, siete tutti consapevoli di aver eletto, come dice il vocabolario della lingua italiana, “una figura scolpita, generalmente di donna, usata in luogo di colonna a sostegno di membrature architettoniche, oppure una persona che rappresenta un passato decrepito ed obsoleto” ???
Ho finito.
Il Cappello alpino: per ciò che è, per ciò che rappresenta, non va appeso al chiodo, anche se certe volte sta meglio là che su teste sbagliate.
Io, per il tempo che Dio vorrà concedermi ancora, continuerò a portarlo come hanno fatto i nostri veci che in questo momento rivedo i loro volti: Soravia, Curto, Travaini, Daccò, Viezzer, Battistella, Trentin, Gugel, Vallomj, Piasenti e tanti altre cariatidi che hanno reso grande la nostra Sezione.
Alla loro maniera lo porterò: con fedeltà ed onore !!!

Walter Ballancin (gruppo Soligo): Questo intervento è stato incentivato da Battista Bozzoli in una sua recente vista al Gruppo. Nel gruppo abbiamo portato un po’ di giovani e per spingerli a frequentarlo abbiamo pensato di creare una squadra di calcio. Se qualche altro gruppo ha dei giovani che vogliano creare un’altra squadra ben venga.

Mario Luca: Mi rifaccio alla relazione del Presidente, per fare una considerazione dal punto di vista alpino. Credo sia doveroso da parte di tutti noi stabilire qual’è il ruolo della sezione, qual’è il ruolo del presidente, qual’è il ruolo del consiglio, qual’è il ruolo dei gruppi. La sezione è composta dai gruppi. Se ci fosse un collegamento più costruttivo, discorsi da bar, problemi di incomprensioni, non succederebbero se noi tutti credessimo di più alle istituzioni della presidenza, del consiglio e della sezione. Un invito da parte mia di trovare delle soluzioni, senza polemiche. Ho sentito oggi dei discorsi anche nei confronti di Battista. Dobbiamo a questo punto abbandonare queste posizioni e dar spazio al nostro principio alpino di sopportazione, di poter capire determinati momenti e circostanze che hanno portato certe persone a comportarsi in determinate maniere. Lasciare perdere il passato e cominciamo ad essere più uniti. Oggi noi abbiamo un presidente con il quale condividere dobbiamo condividere le strategie, i programmi, le idee. Dobbiamo essere uniti con il presidente. A me dispiace anche il comportamento dei gruppi: quando si va a votare dev’esserci una unità. L’anno scorso, a livello dei capigruppo, avevamo dato la parola che la presidenza doveva essere eletta in una certa maniera, per dare quel peso giusto di una presidenza forte. Non è stato fatto. Credo sia la parte più importante per risolvere quelle problematiche, che stiamo vivendo oggi, di disgregazione E’ più facile lavorare da soli, essere ognuno per conto nostro, perché così facciamo quello che riteniamo più opportuno ed abbiamo risolto i nostri problemi. Non è questo però lo spirito alpino. Anche nell’ultima riunione dei capigruppo non c’è una condivisione delle direttive. Mi dispiace anche un altro aspetto: in quest’ultimo periodo abbiamo la lettera di dimissione talmente facile. E’ importante prima di dare il nome per fare il consigliere, valutare le nostre disponibilità. Quando ci si è presi l’impegno dobbiamo portarlo fino in fondo, costi quel che costi. Questo è spirito alpino. Il cappello non si appende mai al chiodo, però bisogna sapere di avere il cappello in testa.
Presidente, Ti ringrazio per la relazione morale, una volta tanto piena di contenuti. Vai avanti così, spero che il mio intervento serva per eliminare quelle incomprensioni e per essere più uniti con la Sezione di Conegliano e con il Presidente.

Enzo Faidutti: Ringrazia per il sei anni trascorsi con il consiglio sezionale.

Egidio Morbin: Sollecita i gruppi a farsi avanti per il Torneo di Bocce di quest’anno. L’iniziativa del torneo è stata intrapresa nel 1991 e si è svolta ininterrottamente ogni anno. Nel 20021 però nessuno si è fatto avanti.

Andrea Danieli: Ho ascoltato con attenzione tutte le relazioni, pertanto, in qualità di delegato del mio gruppo, esprimo il mio pensiero a riguardo.
VISIBILITA’: La visibilità è stato l’argomento maggiormente trattato nell’anno scorso al sesto congresso della stampa alpina, tenutosi a Recoaro nel mese di aprile. A tal proposito concedetemi di fare i complimenti a Enzo Faidutti per l’ampia e precisa relazione dell’incontro di Recoaro pubblicata su “Fiamme Verdi”.
Sempre da Fiamme Verdi apprendo che l’argomento è stato anche dibattuto in Consiglio Sezionale, in occasione della visita del vicepresidente nazionale Costa. Io sono d’accordo con la Sede Nazionale secondo la quale anche l’ANA, deve essere più “visibile“. In sostanza deve far vedere all’esterno cosa viene fatto, con i tempi che corrono tale visibilità è funzionale all’associazione proprio per la sua esistenza e per la sua continuazione.
Procedere su questo senso, non dovrà essere compito solo della sede nazionale: anche le sezioni e i gruppi dovranno operare in questo senso.
E’ necessario però avere le idee chiare fin dall’inizio, in quanto oltre a portare all’esterno quello che è stato fatto, sarà opportuno pensare anche al futuro, avviando progetti di spessore e risonanza. Per essere visibili per esempio, ritengo si debba anche pensare ad attività in favore delle nostre comunità. Non serve spostarsi da casa di 500, 600 o 1000 chilometri per fare qualcosa di utile, anche nel territorio locale ci sono sicuramente delle attività da fare di sicuro interesse.
A volte per avere qualche spunto su cosa fare, basta guardarsi intorno e certamente qualcosa d’interessante si trova. Per renderci visibili non credo sia sempre necessario concentrare le attività sulla cementificazione, in opere murarie.
Per fare un esempio, ma ce ne sono tanti altri, il pensiero può anche essere rivolto al sociale, ai nostri anziani. Con la sospensione della leva, verrà probabilmente soppresso anche il servizio civile.
Personalmente ho condiviso solo in minima parte la scelta di coloro i quali, per assolvere a un dovere, hanno scelto la parte più comoda. Ho decisamente apprezzato quella parte del servizio civile che operava al servizio delle comunità, quei giovani che portavano i pasti a casa delle persone inabilitate nei movimenti, coloro i quali andavano a fare la spesa alle persone sole e anziane, che, all’occorrenza, le accompagnavano a fare le visite mediche, a ritirare la pensione. Insomma tutti coloro i quali hanno effettivamente operato nel sociale.
Ora se questo tipo di servizio sarà tolto, le amministrazioni locali dovranno farsene carico con le proprie risorse.
Mi domando se sia il caso che gli alpini in età utile, pensionati validi per esempio, possano occuparsene, dedicando il proprio tempo libero in opere sociali.
Altre attività utili sarebbero per esempio, ospitare nelle nostre sedi durante la settimana quelle associazioni che operano nel campo del volontariato, come sta facendo il gruppo Maset per esempio.
Se necessario far diventare durante la settimana le nostre sedi dei centri sociali per anziani nelle quali possono passare il tempo leggendo, giocando a carte oppure attivandosi in altre attività.
Credo che con apposite convenzioni  con i comuni e gli enti locali, se esiste la volontà per farlo tutto questo può essere alla nostra portata. Dare una mano alle nostre comunità, specialmente a favore delle fasce più deboli ed emarginate, oltre ad essere di sicuro aiuto alle nostre genti, può essere un modo per renderci visibili.
VITA ASSOCIATIVA: per quanto riguarda il futuro dell’associazione, se siamo convinti della sua continuità, allora servono alcuni rinnovamenti, dei ricambi generazionali.
Servono giovani motivati, capaci e con mentalità aperte, che sappiano stare al passo con i tempi, giovani in grado di formulare delle iniziative e sviluppare dei progetti, in grado di coinvolgere altri giovani. Solo agendo in questo senso ci potrà essere continuità.
Tornando al tema della visibilità, il Vicepresidente Costa ha anche affermato che le Istituzioni Pubbliche hanno bisogno degli alpini e consigliava di sfruttare l’occasione attraverso la nostra protezione civile, la quale ha affermato: può rappresentare la carta vincente.
Su questo punto sono d’accordo con Costa, l’importante, però, è di non diventare sudditanza delle Istituzioni, che tutto questo avvenga nel rispetto delle normative che regolamentano la protezione civile dell’ANA.
I compiti della protezione civile non sono quelli di scortare una processione, di presidiare gli incroci alle sagre paesane, o di transennare strade e piazze a manifestazioni seppur di grande risonanza, questa non è la maniera di fare protezione civile e neanche “visibilità”, ma solo e puro esibizionismo.
Inoltre nelle unità Sezionali di Protezione Civile si possono iscrivere gli amici degli alpini fino al 49 % della forza del nucleo stesso. Per ragioni assicurative i regolamenti dicono che per entrare in protezione civile bisogna prima avere la tessera dell’ANA. Sono d’accordo su questo, però è anche vero che molti non alpini vorrebbero venire da noi, senza tesserarsi. Mi domando se vale la pena di offrirgliela per un primo anno, coinvolgendoli per una prima esperienza associativa e condurli ad una successiva iscrizione. Qualora esista questa convinzione, i vari gruppi devono attivarsi per favorire le iscrizioni di alpini e di amici degli alpini alla Protezione Civile.
FIAMME VERDI: per quanto riguarda “Fiamme Verdi”, se ben ricordate, l’anno scorso ho definito il nostro semestrale come uno delle migliori, se non la migliore testata di tutta la stampa alpina; continuo ad avere la medesimo opinione. In quell’occasione, avevo anche proposto che la Sezione di Conegliano si candidasse per ospitare la conferenza nazionale dei giornalisti alpini. Rinnovo l’invito per l’anno prossimo, o il prossimo ancora, anche perché sarebbe l’occasione per inserirla nel programma delle manifestazioni dell’ottantesimo della sezione.
Riuscire nell’intento di inserire nel programma delle manifestazioni dell’ottantesimo anche la conferenza dei giornalisti alpini sarebbe una occasione per dare lustro all’intera sezione.
Tornando alla vita associativa, propongo che la riunione dei capigruppo per la designazione dei candidati al consiglio sezionale venga anticipata di almeno sei mesi, a settembre o ottobre, allo scopo di pubblicare nel numero di dicembre di fiamme verdi un breve profilo individuale dei candidati ed una loro foto.
Altro aspetto, non tanto per i candidati rieleggibili, dei quali si conoscono già operato e pensiero, ma per i nuovi nominativi, sarebbe opportuno che nell’occasione dell’assemblea sezionale salissero sul palco per una breve dichiarazione di intenti rivolta ai delegati, su come intendono operare in sezione, su quali sono le proposte che intendono formulare durante il mandato.
Sempre in merito ai consiglieri sezionali nel sito internet della sezione si nota che attualmente i consiglieri sono 19, mentre l’articolo 13 del regolamento sezionale ne prevede 21 oltre al consigliere onorario, del quale però non ho mai capito il suo ruolo, se teniamo in considerazione quanto affermato dal presidente Parazzini il quale ha detto: nella nostra associazione non esistono ne presidenti onorari ne consiglieri onorari, comanda chi è eletto, qualora le cose stanno come ha detto il presidente, allora le cariche onorifiche non dovrebbero esistere.
Sempre l’articolo 13 il settimo capoverso recita: “qualora un consigliere cessi dalle sue funzioni prima di aver terminato il proprio mandato, sarà sostituito dal primo dei non eletti nelle ultime elezioni, ed assumerà l’anzianità di carica del sostituito”. Durante l’anno scorso ci sono state delle dimissioni, chiedo come mai non si è provveduto alla sostituzione con i primi dei non eletti?.
Ricordo che gli alpini che hanno ricevuto consensi sono stati: con 4 voti Walter Piovesan del gruppo di Parè con 3 voti, Carlo Breda del gruppo Maset 3 voti e Paolo Gai del gruppo di Pieve di Soligo con 1 voto. Pertanto chiedo a chi di competenza un chiarimento sulla questione e mi riservo di replicare successivamente. Grazie

Pietro Masutti: Signor Presidente, cari Delegati, e Capigruppo, anche nel trascorso anno sociale, la nostra Sezione Alpini ha dato la sua collaborazione alla iniziativa nazionale denominata “BANCO ALIMENTARE”.
Tanto per ricordare, nella giornata dedicata nel corso dell’anno a tale iniziativa, le persone che si recano presso i Supermercati che vi hanno aderito, trovano dei volontari, nel caso nostro Alpini che consegnano loro delle borsette particolari, per la raccolta della solidarietà e le può riempire di generi alimentari. Quanto viene raccolto è ridistribuito ad Enti Assistenziali che si occupano delle persone bisognose e degli emarginati, secondo un preciso Statuto.
A questa iniziativa nata a livello nazionale, il Consiglio Nazionale dell’A.N.A. ha aderito nel 1999, considerandolo il primo gesto di solidarietà nazionale in occasione dell’80° di fondazione dell’A.N.A. Il Presidente l’ha accolta con tanta disponibilità, invitando tutte le Sezioni a dare il loro contributo con generosità. Sul piano organizzativo, sono stati istituiti dei centri di raccolta a livello regionale, in collaborazione con altre Associazioni di Volontariato, sono stati istituiti dei centri di raccolta a noi limitrofi: Verona, Udine, Belluno (Comune di Santa Giustina ove anche noi facciamo capo). Quest’anno abbiamo raccolto 110 quintali di merce, frutto dell’impegno del generoso lavoro degli alpini dei gruppi della nostra Sezione: Gruppo Città, Gruppo m.o. Maset, Gruppo Collalbrigo, Gruppo Parè, Gruppo S. Vendemiano, Gruppo Solighetto, Gruppo Ponte della Priula, Gruppo S. Lucia, Gruppo Codognè.
Altri Gruppi hanno dichiarato la loro disponibilità per il prossimo anno. I nostri amici Alpini si sono impegnati con tanto entusiasmo. Proprio per questo, a nome del Consiglio Sezionale, esprimo viva gratitudine a quanti hanno lavorato; in modo particolare al nostro consigliere sezionale Lauro Piaia, responsabile organizzativo del servizio di raccolta.
Con questo, a nome del Consiglio Sezionale, rivolgo un caloroso invito a tutti i nostri Gruppi a rendersi disponibili per collaborare a questa iniziativa.
Fa inoltre un appello affinché il 1° maggio si sia numerosi alla marcia della solidarietà, per dare un segno tangibile della nostra generosità.

Giovanni Grosso: Lamenta di non aver ricevuto l’invito per andare all’Assemblea di Milano. Ripetuto la risposta già data ancora nel giugno dello scorso anno. Purtroppo per un errore di verbalizzazione il suo nome si è trasformato in Giuseppe.

Antonio Daminato: Il numero dei consiglieri è di 21. Nel corso dell’anno sono stati sostituiti 2 dimissionari. Poi non c’erano altri per sostituire gli ultimi due. E’ vero che ce n’era un altro, ma abbiamo considerato che con 4 voti non potesse rappresentare nessuno.

Conclusa la fase di dibattimento si passa all’approvazione delle relazioni.

Si riconfermano i 5 membri della Commissione Verifica Poteri: Claudio Bernardi, Antonino Cais, Paolo Da Ruos, Emilio Maschietto, Franco Zanardo.

15. Elezione di n. 9 consiglieri. Si procede alla votazione per la sostituzione di 7 consiglieri scaduti e 2 dimissionari.
Risultato della votazione a scrutinio segreto: aventi diritto 192, votanti 189, schede valide 174, bianche 15, voti dispersi 10.
Risultano eletti con i seguenti voti: De Luca Silvano - Refrontolo 166; Bertazzon Albino - Pieve di Soligo 151; Cisotto Mauro - San Vendemiano 150; Todeschini Andrea - Città 150; Mion Gabriele - Susegana 146; Dotta Delfino - Solighetto 144; Lot Giuseppe Mareno 140; Maretto Luigi - Susegana 136; Masutti Pietro Città 130;
Hanno inoltre ricevuto voti: Perencin Luigi - Soligo 41.

L’assemblea è sciolta alle ore 12,00

Claudio Lorenzet