7° CISA |
Giugno 2003 |
GARDONE RIVIERA - 5/6 aprile 2003
L’alzabandiera al Monumento a Gabriele D’annunzio |
La deposizione della corona al Monumento a Gabriele D’Annunzio |
Deposizione della corona al Monumento ai Caduti di Gardone Riviera |
La sala dei congressi al Vittoriale |
L’intervento di E. Faidutti |
Da destra: Nando Caprioli, Beppe Parazzini, Guido Vettorazzo, Enzo Faidutti |
E’ stato un grande successo organizzativo per
la Sezione “Monte Suello” di Salò che ha portato i congressisti nella
suggestiva sede del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, stupenda
balconata sulla striscia azzurra del Lago di Garda.
I lavori si sono svolti nella sala dei congressi sotto l’aereo SVA che
Gabriele D’Annunzio aveva utilizzato per lo storico volo su Vienna nel corso
della Grande Guerra.
Al tavolo delle Autorità erano presenti: il Presidente Beppe Parazzini, il
Brig.Gen. Vincenzo Cardo Capo di Stato Maggiore del Comando Truppe Alpine, il
Gen. Cesare Di Dato direttore de “L’Alpino”, il Presidente Vicario Corrado
Perona, il sindaco di Gardone Alessandro Bazzani, Il presidente della
Conservazione del Vittoriale Giovanna Ciccarelli, il Presidente della Sezione
ANA di Salò Fabio Pasini che ha curato l’organizzazione dei lavori con un
risultato che ha reso tutti soddisfatti per l’elegante ospitalità.
I lavori sono iniziati sabato 5 alle ore 14.00 con l’apertura del Convegno
CISA 2003, sotto la presidenza di Vittorio Brunello membro del Comitato di
Direzione de “L’Alpino”; la conclusione della prima parte è avvenuta alle
ore 18.00. Erano rappresentate ben 57 testate alpine e tre testate nazionali; i
lavori si sono svolti a un ritmo incalzante, vivace, interessante per i
contenuti e le soluzioni pratiche che sono state indicate.
Sono state prese in esame le modalità relative alla spedizione dei giornali
associativi, non sempre uguali nelle varie province e indicate varie soluzioni
pratiche da parte degli intervenuti; è stato presentato il nuovo portale
internet dell’ANA, ancora migliorato dopo i più che brillanti risultati di
quello dello scorso anno.
Il concetto di visibilità ha permeato molti interventi e certamente degno di
nota è stato quello di Simona Pacini, del Gazzettino di Belluno e unica signora
presente tra i relatori, la quale ha illustrato l’attività del suo giornale
che esce ogni martedì con un articolo sugli Alpini trattando anche fatti e
avvenimenti storici che rendono la dignità di notizia ai ricordi dei reduci e
agli eventi storici.
Degna di attenzione la statistica presentata sulla base delle rassegne stampa
curate dal direttore de L’Alpino, gen. Di Dato: 120 testate, dal Corriere
della Sera al Messaggero di S. Antonio, inclusi i giornali locali, hanno parlato
in un anno degli Alpini con un totale di ben 1.335 pezzi; al primo posto Il
Gazzettino con ben 60 articoli.
E’ stato ampiamente dibattuto il problema del futuro della nostra Associazione
sul piano istituzionale, sulla leva obbligatoria, sul modo di presentarci con i
nostri periodici.
Applauditissimo l’intervento dell’inossidabile past-President Nardo Caprioli
che ha voluto puntualizzare come nessun giornale possa scrivere di Noi Alpini,
mettendo uno stemma politico per racimolare voti; ha posto poi l’accento sul
servizio nelle Truppe Alpine ponendo una domanda provocatoria ai presenti e
chiedendo quanti sono gli Alpini iscritti all’ANA che riescono a mandare i
propri figli a svolgere il servizio VFA negli Alpini.
Alle 18.15, terminati i lavori, i congressisti e le Autorità ma anche oltre un
centinaio di alfieri con i gagliardetti dei Gruppi delle Sezioni del Garda e del
Bresciano, accompagnati dalla Fanfara Alpina Valchiese di Gavardo, hanno deposto
la corona di alloro alla Tomba di D’Annuzio e, successivamente dopo lo
sfilamento, al Monumento ai Caduti di Gardone Riviera.
La fanfara poi, molto applaudita, si è esibita in concerto sulle rive del Lago.
I lavori della seconda giornata, sono iniziati domenica alle 09.00 con molti
interventi: si è parlato anche del ruolo degli Alpini che ricoprono cariche
istituzionali, dei legami con le Truppe Alpine e del concorso della stampa
alpina; è stata anche salutata l’ultima testata nata nella sezione di Belluno
“Alpini in marcia”.
I nostri periodici ha affermato Adriano Rocci, della Sezione di Torino, devono
essere attuali, dimostrare una sensibilità storica ed europea senza dimenticare
di essere Italiani e Alpini.
In rappresentanza della Sezione di Conegliano e del periodico Fiamme Verdi, è
intervenuto anche E. Faidutti. Questa le sue parole: “Vi porto il saluto
della Sezione di Conegliano, del suo Presidente Antonio Daminato e del direttore
del nostro periodico, Fiamme Verdi, Renato Brunello. Essere qui con Voi è un
ritorno in famiglia, in una famiglia viva, laboriosa e tenace, in una famiglia
che guarda al futuro con sufficiente serenità e consapevolezza sulle prove che
la attendono e che vuole superare brillantemente.
Nel 2005 ricade l’anno di
fondazione della Sezione di Conegliano, Sezione che ha dato i natali al 7°
Alpini; noi chiediamo senza voler prevaricare nessuno, che ci venga concesso per
tale ricorrenza, di ospitare il 9° CISA e ringraziamo anticipatamente quanti
vorranno concederci tale grazia.”
L’intervento è continuato sugli
argomenti riguardanti il futuro della nostra associazione, sui principi di
conservazione della Pace, sui valori rappresentati da quei giovani che hanno
saputo donare la loro vita nel rispetto della bandiera, della Patria, del senso
del dovere, sui valori della presenza alpina nella società attuale.
Le conclusioni sono state tratte dal Presidente Beppe Parazzini con intervento
appassionato e coinvolgente come solo lui sa fare. I temi toccati sono stati
tanti: l’art.52 della Costituzione sul dovere di servire la Patria, il declino
del senso civico della legalità, i rapporti con i politici, la Leva, gli
effetti galvanizzanti della stampa alpina sull’opinione pubblica e tanti altri
che certamente saranno riportati da “L’Alpino”. Ma ciò che voglio
ricordarvi è questo passaggio del Presidente:
“Un mio amico di scuola che ho
ritrovato dopo tanto tempo, non è un alpino, mi ha detto: ma ti rendi conto che
tu sei il presidente di una associazione che ha una caratteristica particolare:
Voi quando siete da soli avete dei difetti che hanno anche gli altri e forse
anche qualcuno di più; quando siete in tanti e sempre, se siete ancor più
numerosi, fate delle cose egregie a differenza degli altri che quando sono
numerosi fanno dei disastri. Perché?
La risposta è stata: Perché quando siamo tanti e numerosi, sul cappello
abbiamo le nostre insegne che ci ricordano che noi dobbiamo dare l’esempio di
quello che abbiamo imparato.”
Gli applausi alla fine, sono durati per oltre 10 minuti. I lavori si sono conclusi alle 13.00 seguiti da un buffet freddo presso la Scuola Alberghiera di Gardone Riviera.
Enzo Faidutti