SESSANT'ANNI DOPO


Giugno 2003

NIKOLAJEWKA

A SOLIGHETTO LA SOLENNE CERIMONIA COMMEMORATIVA


La S. Messa celebrata dal gen. Alpino mons. Agostino Balliana


I Reduci e le Autorità presenti


I Reduci e le Autorità presenti


Deposizione della corona al monumento ai Caduti


La commemorazione del presidente della sezione Antonio Daminato


L’allocuzione del consigliere nazionale
e presidente della sezione di Treviso Ivano Gentili


Il sindaco di Pieve di Soligo Giustino Moro, dopo una breve 
rievocazione, rende tributo ai Reduci di Russia


Gli alunni delle scuole mentre recitano le poesie e
cantano l’Inno Nazionale


La Fanfara Alpina di Conegliano

Le tragiche giornate del gennaio 1943, nella sconfinata e glaciale steppa russa, durante le quali emerse l'innato valore degli Alpini e dei nostri Soldati, sono state ricordate con solennità dovuta, con il sentimento più profondo di cordoglio, memori del Loro immane sacrificio.

Promossa dal Gruppo Alpini di Solighetto, domenica 19 gennaio le Penne Nere della Sezione, oltre che ricordare con solennità religiosa ed una particolare preghiera coloro che sacrificarono la vita e quanti fecero ritorno in Patria lacerati nel corpo e nello spirito, hanno voluto manifestare apertamente con commozione e rendere omaggio con dignità.

“PER NON DIMENTICARE” sta scritto sulla colonna che gli Alpini eressero sull’Ortigara, su sacelli ed altrove. Questo è l’aforisma che deve esser scolpito nel cuore e nella mente di tutti gli uomini di buona volontà, evitando le guerre, sostenendo la pace.

La S. Messa è stata celebrata nelle chiesa parrocchiale di Solighetto dal gen. mons. Agostino Balliana, il quale durante l’omelia ha ricordato, tra l’altro, il motto dei reparti alpini “TASI E TIRA”; motto che sarebbe bene potesse diventare l’espressione di un rapporto diverso da parte di tutti, oggi, senza lamentele e rimpianti, ma con l’impegno personale ad agire con coscienza ed in maniera esemplare, così come fanno tante associazioni di volontariato e in particolare quella delle Penne Nere.

La manifestazione celebrativa ha visto la presenza di molti Alpini e tante gente, ed alcune autorità: i sindaci di Treviso Giancarlo Gentilini, di Conegliano Floriano Zambon, di Pieve di Soligo Giustino Moro, l’assessore regionale Antonio Padoin, l’assessore provinciale Paolo Speranzon, la madrina signora Carmela Modanese ved. Titton, il comandante la stazione dei carabinieri di Pieve; il consigliere nazionale e presidente della Sezione di Treviso Ivano Gentili e naturalmente il nostro presidente Antonio Daminato; inoltre i Reduci di Russia Antonio Padoin, Germano Collodel, Pietro Minet, Angelo Zago, Ferdinando Pasini, mentre era assente per indisposizione Ampelio Rossi, così pure Teofilo Bonanni.

Presenti pure gli alunni delle scuole materna ed elementari, partecipazione resa possibile per la sensibilità delle insegnanti.

Soddisfacente la partecipazione dei gagliardetti dei Gruppi, tra i quali alcuni di altre Sezioni, e le rappresentazione di altre associazioni d’Arma.

Dopo il rito religioso il corteo, preceduto dalla Fanfara Alpina di Conegliano, si è recato al monumento ai Caduti dove - dopo la benedizione impartita dal parroco don Francesco - è stata posta una corona di alloro e sono stati resi gli “Onori” al suono dell’Inno Nazionale e del “Silenzio”.

Sono intervenuti a commemorare il doloroso evento di Nikolajewka il capogruppo di Solighetto Giovanni Mazzero, il presidente della sezione Daminato, il consigliere nazionale Gentili e il sindaco di Pieve Moro.

Mazzero dopo aver porto il saluto a Reduci, alle autorità e a tutti i presenti, ha affermato che pochi sono i Reduci viventi e poca e la Loro voglia di ricordare quell’odissea,e che grande e costante è il pensiero di onorarLi, memori del Loro sacrificio e il senso del dovere compiuto, pur in circostanze difficili e contraddittorie, esempio per tutti noi. Da Loro dobbiamo ritrarre il senso della disciplina, del rispetto, della solidarietà e trasmetterle ai nostri figli. Nell’occasione ha ricordato che l’8 giugno verrà inaugurata una via dedicata al “Battaglione Cadore”.

Il presidente Daminato, il cons. naz. Gentili e il sindaco Moro, dopo il saluto ed un accenno alla tragica battaglia di Nikolajewka, ultimo atto di un’impresa eroica per preservare la propria vita e far ritorno in Patria, hanno rivolto un affettuoso pensiero agli Alpini destinati a Khost in Afganistan, sicuri che adempiranno al meglio alla loro missione umanitaria, in amicizia e in pace. Un caloroso saluto è stato rivolto ai Reduci.

A chiusura della cerimonia gli alunni delle scuole hanno recitato alcune loro inedite poesie ed eseguiti canti patriottici.

Applauditissimo il sorvolo di tre aerei d’epoca con scia tricolore, pilotati da Zanardo, Prizzon e Rigato.

Natore - Essebi