IV NOVEMBRE 2004


Dicembre 2004

FESTA DELL'UNITA' D'ITALIA E DELLE FORZE ARMATE A PONTE DELLA PRIULA


Parte la sfilata a Ponte della Priula

Domenica 7 novembre si è svolta a Ponte della Priula la cerimonia provinciale commemorativa nell'ambito della "Festa dell'Unità d'Italia e delle Forze Armate. Da alcuni anni questa manifestazione ha acquisito un carattere comprensoriale per merito della Consulta delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma di Susegana che con il patrocinio e l'appoggio dell'Amministrazione Comunale suseganese si sta prodigando con il massimo impegno nel salvaguardare appuntamenti come il 25 aprile/Festa della Liberazione,  26 giugno/Festa della Repubblica e appunto la Festa dell'Unità d'Italia e delle Forze Armate. La consulta è formata da un rappresentante per ogni associazione  d'arma e combattentistica di Susegana. A presiederla è il dott. Renato Borsotti. Fiore all'occhiello dell'attività di questi anni è sicuramente il libro pubblicato sulla storia del Tempio Votivo di Ponte della Priula dedicato alla Fraternità Europea,  sono state organizzate inoltre diverse conferenze a sfondo socio culturale.

LA CERIMONIA
Il programma della cerimonia di domenica prevedeva il ritrovo dei partecipanti presso il sagrato del Tempio Votivo, la benedizione del parroco don Francesco Toffoli e il saluto del sindaco Arch. Gianni Montesel. L'allocuzione ufficiale è stata tenuta dal Ten. Generale Italico Cauteruccio, già comandante della Brigata Cadore. Il generale, maestro nell'oratoria e insigne storico ha portato al cuore di tutti sensibili sfumature morali prive d'alcuna ipocrita retorica. Il suo intervento durato oltre mezz'ora è stato intriso di significati tali da meritare la presenza dell'ascoltatore più attento ed interessato. Egli ha parlato a braccio, volgendo lo sguardo ai presenti, ha scandito le frasi con pacatezza portando alcuni episodi della propria esperienza militare a mo' di paragone. L'alto ufficiale alpino ha ricordato le escursioni estive in montagna a cui ha partecipato negli anni '80 il Pontefice, Sua Santità Giovanni Paolo II. Su quei sentieri, su quelle creste teatro di desolanti eventi bellici, il Papa,  figlio di un militare,  ricordava il calvario degli alpini e dei loro avversari e confidava ai compagni di cammino la speranza che tutto ciò non venisse dimenticato, che il tempo e l'indifferenza dell'uomo non consumasse lo spessore morale del sacrificio. Significativa e commovente è quella scritte scolpita nella roccia alla base delle Tofane, che il gen. Cauteruccio ha voluto citare: "Tutti avevano la faccia del Cristo nella livida aureola dell'elmetto, tutti portavano l'insegna del supplizio nella croce della baionetta e nelle tasche il pane dell'ultima cena e nella gola il pianto dell'ultimo addio". Sono parole che valgono a commemorare tutti i caduti, quelli trafitti negli assalti all'arma bianca sugli argini e sulle anse del Piave, quelli inghiottiti dai crateri delle vette minate, quelli dilaniati dallo scoppio delle granate, quelli marciti nel fetore delle trincee, quelli immolati negli abissi dei mari, quelli folgorati nello spazio infinito dei celi, quelli sfibrati dalla sete e dal sole dei deserti, quelli coperti dalla neve delle gelide e sconfinate steppe della Russia, quelli rinchiusi e trucidati nei lager.

DEPOSIZIONE DELLA CORONA DI ALLORO AI CADUTI
Il corteo composto dalle autorità civili, dai gonfaloni comunali, dalla fanfara alpina, dalle associazioni d'arma (tra cui il nostro vessillo sezionale scortato da Carlo Sala e da una quindicina di fiamme alpine e altre associazioni ed entità socio/culturali si è portato verso il ponte sulla statale Pontebbana ove al termine del viale alberato non a caso chiamato "Viale delle Rimembranze" vi è il monumento ai caduti. Solennemente è stata deposta la corona d'alloro. Finita la cerimonia, presso la Casa degli alpini di Ponte della Priula è stato offerto a tutti i presenti un lauto  e generoso rinfresco preparato dalla Penne Nere locali.
Quest'anno, probabilmente per la contemporanea presenza in questa settimana del Presidente Ciampi in vicini luoghi della grande guerra in terra trevigiana, la manifestazione ha avuto una minor presenza di vessilli e gonfaloni. Hanno comunque partecipato gli emblemi di Susegana, Sernaglia della Battaglia, San Fior, Santa Lucia di Piave e Codognè.
Vogliamo auspicare che nei prossimi anni, questa commemorazione sia tenuta nella adeguata considerazione perché questo è idealmente l'ambito più rappresentativo per il nostro comprensorio e perché non sia vanificato l'impegno della Consulta, che vuole portare avanti la cerimonia del 4 novembre con il seguente concetto: "Concordia e pace per un sereno futuro delle nuove generazioni salvaguardando i fondamentali valori di democrazia e libertà".
Un particolare ringraziamento va alla Protezione Civile alpina della provincia di Treviso e dello staff del cerimoniale: il Ten.Col. Guido Biasiol, Claudio Lorenzet e Luigi Maretto.

Renzo Sossai