UNA MATTINATA CON IL PRESIDENTE CIAMPI |
Dicembre 2004 |
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Caro Direttore, ho pensato e ripensato a cosa potevo comunicarti per arricchire
i servizi previsti su Fiamme Verdi dedicati alla visita del Presidente della Repubblica, il 3 novembre
scorso, all’Isola dei Morti.
Per certi versi si potrebbe scrivere un dissacrante romanzo per altri si tratta di evidenziare come
queste macchine mastodontiche pur con tutte le loro storture esaltano la visibilità dello Stato, che alla
fine siamo Noi.
Provate ad immaginare se, anziché la cerimonia che è stata fosse comparso in scena un Presidente
senza un seguito, senza guardie, senza elicotteri, senza Fanfara militare o Compagnia interforze.
Avremmo sentito, sicuramente, i mugugni al contrario ...scialbo, ...sciatto, ...meglio il giuramento di
un anno fa, non sembrava neanche una cerimonia ecc. ecc.
Quando si mettono in moto, certi meccanismi travolgono tutto e fanno una confusione enorme, ma
poi alla fine i pezzi si compongono al posto giusto e tutti si sentono figli della stessa Patria.
La comunicazione che ci sarebbe stata la consegna di una medaglia d’oro al merito civile ai Comuni
di Moriago della Battaglia e di Nervesa è stata data nel corso di una riunione con i funzionari del Quirinale in Prefettura 3 settimane prima della cerimonia.
Vi lascio immaginare la soddisfazione e insieme la preoccupazione dei Sindaci Breda e Berton per
questo eccezionale evento, da preparare e far partecipare alle proprie comunità.
In particolare nel caso di
Moriago è stato subito chiaro che quella medaglia non era solo di Moriago ma di tutto il Quartier del
Piave, sconvolto dai lutti e dalle distruzioni che si accompagnarono all’anno dell’invasione.
Ecco il motivo dei manifesti che annunciavano la visita del Presidente della Repubblica e il sottolineato
richiamo al Quartiere e ai Comuni della Sinistra Piave nel discorso ufficiale del Sindaco Breda.
Molti hanno avuto da commentare sulla presenza massiccia delle forze dell’ordine, Polizia e
Carabinieri: non che si temessero disordini particolari, ma un po’ di preoccupazione c’era per la possibile
trasferta di qualche irriducibile pacifista, insurrezionalista o separatista considerato che il luogo, salvo
mobilitare un elicottero che sorvolasse permanentemente l’area anche durante la cerimonia, è
comunque di difficile presidio.
Qualcosa di spettacolare? Vedere i cani addestrati per la ricerca degli esplosivi e delle persone
scorazzare felici intorno al cippo, salvo poi al primo fischio irrigidirsi e diventare come dicono gli appassionati
cacciatori quando parlano delle loro bestiole “più intelligenti delle persone”.
Loro, i cani e gli artificieri che li conducono, il lavoro lo avevano finito senza trovare nulla di sospetto.
Mercoledì mattina verso le 8,30, proprio quando si è messa in moto la macchina organizzativa.
Martedì 2 novembre le prove, iniziate nel primissimo pomeriggio, si sono protratte fin quasi alle 6 di
sera. Era ormai buio pesto che si continuava a provare e riprovare senza azzeccare tempi e ordini.
I problemi da risolvere in una situazione del genere sono inimmaginabili ed è comprensibile.
Qualsiasi manifestazione ha una sua liturgia, per alcuni quella di rompere le vetrine e fare la spesa a
costo zero, per altri sfilare con orgoglio manifestando la propria appartenenza al corpo degli Alpini,
per altri ancora, ed è il caso dello Stato, facendo sentire la sua forza evocativa.
Conciliare gli onori che
si rendono al Presidente della Repubblica, che è Capo delle Forze Armate, con gli onori che si rendono
ai Caduti, pone problemi di protocollo e cerimoniale che non immaginate nemmeno.
Resta di
fatto che per qualcuno quella notte, dopo un nuovo faticoso breefing a Treviso, in Prefettura, la luce si è
spenta alle 3 con la ribattitura di tempi e metodi della cerimonia.
La proposta di avere uno speaker locale era stata accolta di buon grado da tutti, salvo poi
spuntare, all’ultimo momento, la “Quirinalista”, ovvero la commentatrice ufficiale delle “cose” del Quirinale
...
Alla fine Lei e i suoi sostenitori hanno capito che “non c’era trippa per gatti”. La cerimonia è
rimasta saldamente in mano nostra, consentendomi così di rendere anche un intimo omaggio
a mio nonno materno Tullio Pillonetto, giovane Ufficiale dell’Artiglieria da Montagna, combattente
sui Logorai, Cima Uomo, Col Briccon e poi, dopo Caporetto, sul Monte Tomba, Direttore di tiro
e Ufficiale di collegamento con le batterie Francesi.
Fu Lui insieme al Conte Giulio Sanmartini e al Generale Vaccari a volere il cippo, a prodigarsi per
costituire ed animare i Comitati che subito dopo la guerra riunirono gli Arditi e i Combattenti
della Piana per la realizzazione della piramide all’Isola dei Morti e degli altri monumenti che
ricordano la fine vittoriosa della I° Guerra Mondiale.
Nicola Sergio Stefani
Il Sindaco Breda, il Presidente Ciampi, il Ministro Martino
Il presidente Ciampi