85° SEZIONE DI TORINO


Dicembre 2005

85° fondazione sezione di Torino, con tanti nostri Alpini




Sfila il nostro Vessillo per le vie di Torino


La delegazione alpina della Sezione Conegliano


Lo striscione della Culla del 7° a Torino

L’8 e il 9 ottobre scorsi, una qualificata rappresentanza della nostra Sezione si è recata nel capoluogo piemontese per presenziare alla cerimonia dell’85° di fondazione della locale Sezione Alpini, la “Vieja”, ossia la vecchia, la decana d’Italia. E proprio l’aspetto “primogenitura”, per soli 25 giorni sulla Sezione di Intra, è stato più volte ribadito con visibile orgoglio nelle orazioni ufficiali sia da Giorgio Chiosso, attuale Presidente di questa grande Sezione che conta quasi 14 mila iscritti suddivisi in ben 130 Gruppi, che dal sindaco Chiamparino, alpino anch’egli.
La nostra delegazione, che ricambiava la presenza di Torino al nostro 80° lo scorso aprile, era formata dal vice presidente Giorgio Visentin affiancato dai consiglieri Giuseppe Benedetti, promotore e impeccabile organizzatore della visita, Renzo Sossai, Ezio Marchioni e Delfino Dotta, alfiere; dai capigruppo di Orsago e S. Pietro, e da una trentina di alpini, alcuni dei quali accompagnati dalle consorti, in rappresentanza di ben 14 Gruppi con i rispettivi gagliardetti.
Una cinquantina di persone che hanno trovato nel Gruppo di Caselle, guidato dall’amico Ajmone Michele, la già sperimentata calda e straordinaria ospitalità.

Le celebrazioni hanno avuto inizio sabato pomeriggio nel suggestivo Parco del Valentino sulla riva del Po, sgargiante nei suoi mille colori autunnali, per la deposizione di una corona d’alloro al monumento dell’Alpino. Quindi, sciolte le fila, la comitiva si è portata nel cuore di Torino per una breve visita turistica ai monumenti più significativi della capitale sabauda: Piazza Castello, dove s’ergono la maestosa dimora reale e palazzo Madama, l’ardita Mole Antonelliana (già sinagoga della industriosa comunità ebraica torinese), la cupola barocca del Guarini che sovrasta la cappella della Sindone, gli eleganti viali del centro e del lungofiume.
La serata si è poi conclusa presso la sede A.N.A. di Caselle con la cena offerta da quel Gruppo e dalla loro munifica madrina, grande amica e sostenitrice di ogni iniziativa alpina.
La mattina dopo Piazza Castello, inondata di sole e gremita di gente, si presentava in una straordinaria cornice di luce e di colori: le bandiere e i gonfaloni dei 130 comuni dell’intera provincia, accompagnati dai rispettivi sindaci, accoglievano gli alpini che in tanti erano scesi dalle vallate piemontesi per rendere onore e festeggiare degnamente il compleanno della “Vieja”.
Assente il presidente Corrado Perona per impegni rappresentativi a Marcinelle (Belgio) in ricordo della tragedia mineraria che causò la morte di tanti nostri connazionali, è toccato al vicario Nichele portare il saluto del Consiglio Nazionale.
Per le Forze Armate erano presenti il gen. Novelli e il col. Silvio Biagini, già comandante del 3° Artiglieria da Montagna e del “Conegliano”, ora vice comandante della brigata alpina “Taurinense”.
E la nostra Sezione si è particolarmente distinta anche in questo grandioso contesto, meritandosi l’elogio e l’ammirazione del presidente Chiosso, dello staff organizzativo e della nutrita cittadinanza che durante la sfilata ha scandito con fragorosi battimani e saluti il passaggio del nostro Vessillo, scortato da Visentin e Benedetti, seguito dallo striscione “Conegliano culla del 7°” quindi dai gagliardetti e dagli alpini, visibilmente commossi da tanto calore ed affetto.
In prima linea c’era anche Marchisio, ultraottantenne ma sempre lucido ed arzillo alpino del “Gruppo art. mont. Conegliano” reduce di Grecia e di Russia come attendente del mitico col. Rossotto. E il vecio, nonostante sia un piemontese purosangue, ha voluto fermamente sfilare con Conegliano per rinsaldarne gli affetti legati alla storia, alla memoria ed al cuore. La sfilata, snodatasi lungo gli ampi viali della città sabauda dall’inconfondibile impronta reticolare dell’antico “castrum” romano, si è poi conclusa con la deposizione di una corona al Monumento dei Caduti, dietro palazzo Madama, sovrastato dall’austera statua bronzea del duca Amedeo d’Aosta. Terminata la cerimonia, la giornata si è conclusa con il classico rancio alpino allestito nella suggestiva e variopinta cornice dei giardini reali.

Vise