LA GIOIA E L’ORGOGLIO
Lo scorso novembre ho partecipato per la prima volta, attivamente, alla
“Colletta Alimentare” la raccolta di generi alimentari a scopo benefico.
E’ stata un’esperienza saltante !!! Ho intitolato queste riflessioni la
gioia e l’orgoglio e vi spiego il perché.
LA GIOIA.
Ho avuto la conferma (se ce n’era bisogno) che noi ITALIANI siamo un
popolo straordinario! Magari brontoloni, incontentabili, scettici ma con un cuore grande così. La gente donava a piene
mani e qualche persona meno abbiente si scusava se non poteva dare di più. Non nascondo di essermi commosso più di una
volta. Dovevamo in certi momenti ammucchiare i sacchetti perché non avevamo il tempo di smistarli nelle apposite scatole
raccolta. Sembrava un miracolo!
L’ORGOGLIO.
L’orgoglio è quello di portare sulla testa questo benedetto cappello con
la penna. Sapete quanta gente, donando, ci diceva: “diamo volentieri perché abbiamo fiducia in Voi Alpini e conosciamo
la vostra serietà e la vostra affidabilità”. Ho pensato più di una volta che questo cappello ha proprio dei poteri
magici.
Non nascondo che al termine della giornata ero stanco morto, ma la gioia
e l’orgoglio (ecco che ritornano…) erano mille volte di più.
Antonio Tarzariol
gruppo Città
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Dall’Assemblea...
Carissimi Alpini, in merito alla discussione emersa nell’ultima assemblea dei soci e più precisamente
all’intervento del coordinatore della protezione civile Andrea Danieli, vorrei esprimere il mio pensiero.
Innanzitutto l’associazione nazionale alpini è una associazione d’arma e come tale si ispira per quanto concerne
regolamenti, comportamenti, obblighi ecc. a un codice (non scritto) di tipo militare.
Nell’esporre i contenuti
nella relazione della protezione civile il coordinatore Andrea Danieli ha avvisato a titolo personale qualche
perplessità e disappunto nei confronti della sede nazionale, rea, a suo avviso, nel chiedere ai soci
1 o 2 euro per progetti poco affini alla causa alpina. Nonché un forte investimento nella costruzione di una
scuola in Bosnia invece di destinare tale denaro alla protezione civile, visto che per operare con efficacia e
in autonomia ha bisogno di mezzi e dì risorse ingenti.
A questo punto molti di voi saranno d’accordo con Andrea Danieli, anch’io in parte, ma non dobbiamo dimenticare
che tali decisioni provengono da un organo superiore, eletto democraticamente.
Non dobbiamo mai perdere di vista
questo particolare, la gerarchia appunto permette la sopravvivenza della nostra associazione, non possiamo per-
metterci di mettere in discussione le decisioni dei nostri superiori da noi eletti e poi pretendere che da parte
loro ci sia la massima disponibilità.
Caso emblematico quello di Santa Giustina (BL) dove molti soci, compreso il capogruppo, criticano apertamente la
Sezione e la Sede Nazionale solo perché gli amici alpini inquadrati nella protezione civile alpina non possono
avere cariche al loro interno.
Senza regole certe e punti di riferimento anche noi alpini saremmo allo sbando.
E’
giusto invece un sano confronto all’interno dei nostri Gruppi e Sezioni, per affrontare in serenità i
cambiamenti che anche la nostra associazione dovrà fare per stare al passo con i tempi.
Auguro dunque a tutti
gli alpini e in particolar modo al nostro Presidente, buon lavoro.
Fulvio Villanova |
Il tuo cappello
Quando da recluta
lo prendi in carico, assieme a tutti il vestiario, ha la forma di un catino con una cupola in mezzo. Da quel
momento subirà tutta una serie di manipolazioni, “maltrattamenti”, forzature, che lo porteranno ad assumere una
linea ben precisa.
La sua personalizzazione avrà tempi lenti e lunghi; quel feltro assorbirà a più riprese il tuo sudore, sì
impregnerà di afrorì che vanno dai miasmi della lettiera al gradevole odore della resina.
Sopporterà temperature estive in linea con la cani cola in atto e subirà dei sottozero dai valori polari, Dovrà
superare bufere di nevischio, venti gelidi, piogge torrenziali. Se è un cappello DCC. sarà in grado di
incamerare anche le tue arrabbiature,
le tue fatiche, le tue esplosioni di gioia.
Nei restanti mesi di naia sarà una tua parte integrante e condividerà in toto il tuo percorso vissuto in
grigioverde. Sarà il tuo cappello.
Renato Gumier |