MURIS |
Luglio 2005 |
Alpini in Armi e congedo a Muris La Cerimonia a Muris di Ragogna |
Sul monte Muris di Ragogna si è tenuta l’ annuale Commemorazione dei Caduti e Dispersi nell’
affondamento della nave Galilea, avvenuto il 28 marzo 1942 nel Canale d’Otranto.
Il quel suggestivo paesaggio sono convenuti moltissimi vessilli e bandiere tricolori a ricordare
una delle pagine più dolorose del secondo conflitto mondiale. Un plauso sentito deve andare al gruppo A.N.A. di Muris
che da molti anni si prende a carico l’organizzazione di questa semplice ma importante manifestazione, alla quale non
sono mancate autorità civili e militari a presenziarla. Molti i discorsi profondi e commossi fatti dagli oratori
intervenuti, tra i quali il Presidente A.N.A. di Udine, Paravan, il senatore Collino, il Comandante della Julia Gen.
Primiceri.
In sintesi si è voluto con forza far risaltare l’ attaccamento della generosa e martoriata terra
friulana verso l’alpinità e verso quei figli che diedero la propria vita nell’adempimento del dovere richiesto dalla
Patria. Non è retorica ricordare i fatti passati, è bersi segno di irresponsabilità non far tesoro di ciò che è già
successo. Rimembrare la triste fine di quei ragazzi del BTG “Gemona” è un dovere di ogni alpino.
Di fronte all’imponente monumento ai caduti, sorge la chiesetta di S. Giovanni in Monte. Essa è risalente al XIII Secolo nel quale a due eremiti, Dietrico e Lurico, venne concesso di formare una confraternita in quella zona. L’ edificio è composto da un’ aula rettangolare affiancata sul lato sinistro dalla sacrestia. La semplice facciata è sormontata da una bifora campanaria e i muri laterali, sotto la gronda, da una teoria di archetti pensili. All’ interno vi sono affreschi trecenteschi ricollocati nella loro sede dopo l’ ultima ricostruzione. Questa chiesa ha avuto una vita tormentata e sofferta. Già in antichità venne restaurata dal Patriarca di Venezia una prima volta con lavori sul campanile e sulla facciata a vela. Durante la guerra del 1915-1918 una cannonata la distrusse completamente. Venne ricostruita dopo la seconda guerra mondiale nel 1947 e fu dedicata agli alpini della Julia e del Friuli caduti nel comandamento del dovere. Nel 1952 fu inoltre dedicata ai caduti e dispersi del BTG “Gemona” nell’ affondamento del piroscafo “Galilea” . Distrutta nuovamente dal devastante terremoto che colpi il Friuli nel 1976, la chiesa e’ stata riedificata mantenendone l’originario aspetto duecentesco.
Nella storia di questo oratorio si legge una similitudine con la gente friulana e gli stessi alpini che sempre sono riusciti a rialzarsi dopo ogni momento di difficoltà diffondendo un messaggio di speranza e di ottimismo alla collettività.
Renzo Sossai