San Nicolò e Babbo Natale: due Alpini


Aprile 2006

Da diversi anni alcuni Alpini impersonificano con successo San Nicolò e Babbo Natale non solo per consegnare doni agli alunni delle scuole elementari e agli ospiti di Istituti, ma anche per approfondire il vero significato dello storico personaggio religioso e dell’evento del Santo Natale.
L’iniziativa alcune volte parte dagli Alpini, altre volte é un invito cordiale delle insegnanti delle scuole, che viene accolto con piacere. Anche in questo aspetto lo spirito alpino viene gratificato con la partecipazione gioviale dei numerosi alunni e delle loro educatrici.
Si apre così un dialogo interessante con i giovanissimi interlocutori, con domande e risposte curiose.
E’ una tradizione culturale che non deve venir meno, anzi deve esser sempre coltivata, con semplicità e schiettezza, poiché arricchisce il patrimonio di quel concetto etico-religioso che, oggi, tende ad essere insidiato, o addirittura relegato nell’oblio.
Per i non più giovani, esserne coinvolti é gratificante, perché porta alla memoria gli anni della fanciullezza.
Sono ricordi di un passato, seppur remoto, ma profondamente scolpito nel cuore. Ed ora un fatterello: “Il nonno si china sul nipotino di cinque anni che gli dà il bacio della buona notte.
Subito dopo il bambino si strofina la faccia. “Perché fai così, tesoro?”- gli chiede la mamma. “Quando qualcuno ti bacia non c’é bisogno di strofinare via il bacio” “Mammina -spiega il bambino - non lo strofinavo via. Lo strofinavo dentro”. R.B.