UN PIANETA IN DEBITO |
Dicembre 2005 |
L’attenzione è focalizzata sul
perchè è necessario
cancellare il debito con i paesi in via di sviluppo. Era un tema caro anche a Giovanni Paolo II. E’ una questione di giustizia non di beneficenza. La domanda che ci si pone è: “Perchè i governi dei paesi più ricchi devono cancellare il debito dei paesi in via di sviluppo?”. Quello del debito non è un problema solamente del Terzo Mondo, ma è un problema urgente di tutto il Mondo Occidentale sviluppato perché la povertà, le epidemie, le catastrofi ambientali, lo scontento e la rabbia sempre crescenti dei paesi poveri, sono sempre più pericolosi anche per noi, per la nostra salute, per il nostro ambiente, per la nostra sicurezza. In pratica i motivi trovano risposta negli gli Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo delle Nazioni Unite: sono otto obiettivi che tutti i 191 stati membri dell’ONU si sono impegnati a raggiungere entro l’anno 2015. Le cause per cui il debito si è formato, sono vaste e complesse e certamente impregnate di interessi avidi ripartiti in parti uguali tra il debitore e il creditore. Dobbiamo inoltre accettare il principio secondo il quale esistono debiti talmente illegittimi e impossibili da estinguere che non dovrebbe essere chiesto di onorarli. Contemporaneamente la determinazione negoziale di ciò che un paese dovrebbe o non dovrebbe pagare è delicatissima e la definizione di termini come “illegittimo” è un’operazione molto complessa concettualmente e politicamente che richiederebbe di addentrarsi su un terreno inesplorato e irto di insidie. Il debito di uno stato dovrebbe essere ritenuto illegittimo quando si presentano contemporaneamente tre condizioni: |
1) Il regime debitore è privo di
consenso democratico, o lo era al
momento in cui è stato effettuato
il prestito; Enzo Faidutti |