UN PREMIO INUTILE |
Aprile 2005 |
Noi Alpini lo sapevamo già. Non ci
serviva il terzo premio al concorso letterario “Scritti al Bo”, giunto alla quarta edizione e riservato ai laureati
dell’università di Padova, per avere conferma che il “nostro” Gianfranco Dal Mas è un valente scrittore. Insomma, per
noi Alpini un premio inutile.
Professore di matematica e informatica all’lpsia “Pittoni” di Conegliano e “punta
di diamante” della nostra redazione di Fiamme Verdi, Franco ha proposto il racconto
breve “Le Grezze”, la storia di Giuseppe Innocente Santin, conosciuto come “Cente campaner”,
ultimo campanaro di Castello di Roganzuolo. In particolare, Dal Mas
ha ricostruito il palinsesto dei suoni delle campane, dai ”bot” al
“doppio”, a “l’ora de not” alle “vee de festa” fino alle campane da morto per le quali
- scrive Dal Mas - “.. si diceva che l’orecchio fine della Tona Camerina
riuscisse addirittura a cogliere se si trattava di un povero o di un benestante”. La storia è uno spaccato di vita
paesana che ormai
non esiste più e proprio per questo il racconto, come tanti altri di Franco, ha un valore inestimabile.
Istituito per valorizzare gli scrittori non professionisti e rinsaldare il legame tra l’università di Padova e i suoi ex
studenti, il premio letterario “Scritti al Bo” vedeva in giuria, Antonia Arslan, Romolo Bugaro, Saveria Chemotti,
Giovanni Lugaresi e Andreina Bardus. I racconti del premio sono stati pubblicati in un libro.
Antonio Menegon