PENNE MOZZE: 35° RADUNO |
Dicembre 2006 |
Nella foto i Reduci Lino Fontanili e Pietro Minet con Battista Bozzoli e Andrea Barzotto
La presenza di Perona al Bosco era una presenza annunciata, era una promessa fatta al Presidente del Comitato
Penne Mozze Claudio Trampetti quando nell’ambito della presentazione del “4° libro verde della solidarietà alpina”,
venne assieme al C.D.N. a portare un saluto a chi idealmente dimora in questo bosco/giardino. Quel giorno, sabato 16
aprile 2005, la bellezza del “Bosco delle Penne Mozze” fu oscurata da una pioggia battente che non impedì lo svolgersi
della cerimonia ma non consentì al Presidente e al C.D.N. una visita approfondita. Ecco quindi, come è nello stile del
nostro Corrado Perona il mantenimento della parola data. Il “Plateau d’Onor” era veramente grandioso: 200 emblemi
tricolori in totale con 161 fiamme alpine e i vessilli di: Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso, Valdobbiadene,
Pordenone, Biella, Abruzzi, Cadore, Carnica, Cremona, Bergamo, Feltre, Reggio Emilia, Belluno, Parma. Assieme al
Presidente era presente il neo vicepresidente Vicario Gentili con i Consiglieri Nazionali: Innocente, Lavizzari, Cason,
Cadore, Arnoldi. Ben 13 fasce tricolori onoravamo la manifestazione. In rappresentanza degli alpini in armi
presenziavano il Ten. Colonnello degli Alpini Arseni ed il capitano d’artiglieria da montagna Barzotto. Il Coro ANA di
Vittorio Veneto e la Banda di Cison impreziosivano la celebrazione con le loro evoluzioni corali e musicali.
Ma più di tutto era gradita la presenza dei giovani alpini dell’ANA,
schierati con lo striscione “noi dopo di voi”. Essi oltre ad essere il nostro futuro sono lo stimolo per i più anziani a
continuare.
L’alzabandiera segnava l’inizio della cerimonia. Poi venivano posate le
targhe delle tre nuove sezioni aderenti e infine davanti al Monumento delle Tre Penne Mozze, le autorità depositavano
una corona d’alloro in suffragio dei Caduti. Quest’anno 25 nuove stele sono state messe a dimora.
Il saluto del Presidente del Comitato Penne Mozze Claudio Trampetti
apriva il dibattito. Si notava nelle sue parole quel pizzico di emozione per questa adesione così massiccia
all’avvenimento e per aver portato a termine l’obiettivo prefisso: mettere a dimora tutte le “penne mozze” trevigiane di
cui sono stati appurati i requisiti necessari. Esse ammontano al numero 2399. Con legittima soddisfazione il Presidente
Trampetti rilevava come questo appuntamento assuma di anno in anno, sempre più importanza. Prendeva poi la parola, il
Presidente della Sezione di Cremona Fracassi a nome suo e della altre due sezioni che sono entrate a far parte
quest’anno di questo ambito: Reggio Emilia e Bergamo. Egli ribadiva le alte motivazioni che hanno portato all’adesione.
Infine atteso dalla moltitudine della gente alpina presente (alcune migliaia di persone) il Presidente Perona teneva la
sua allocuzione. Ha parlato a braccio, come sempre, infervorato dall’affetto e dall’attenzione che non è mancata sino
all’ultima parola detta. Per lui “la Pace non ha colori è invece fatta di solidarietà, mantenendo vivo il ricordo per
chi non è tornato. Siamo ancora un’associazione d’arma e siamo orgogliosi dell’apporto che i nostri volontari hanno
dato, danno e daranno nelle varie operazioni all’estero. Certo ci manca l’ossigeno, che proveniva dalla leva
obbligatoria, ma non per questo dobbiamo guardare con pessimismo al futuro. E’ comunque qui al Bosco delle Penne Mozze o
sull’Ortigara o sul Col di Lana che provengono i nostri valori.” Il Presidente Perona ricordava il viaggio fatto a
Marcinelle e l’incontro fatto con una signora figlia di un minatore morto in quel disastro. Era un alpino e a distanza
di cinquant’anni, la figlia gli ha detto di aver ritrovato il proprio padre nei visi di quegli alpini presenti alla
commemorazione. Un lungo, interminabile applauso veniva tributato al Presidente alla fine del suo intervento.
Prima della Santa Messa veniva letta la Preghiera per tutti i caduti,
dal direttore del Periodico Penne Mozze Roberto Prataviera. La funzione concelebrata da un giovane sacerdote della
diocesi assieme a Mons. Domenico Perin segnava la conclusione della parte ufficiale della giornata.
Questa meravigliosa giornata non poteva avere epilogo migliore di un
incontro fatto ad oltre sessant’anni dalla tragica ritirata di Russia di due Reduci Pietro Minet di San Fior (TV) classe
1922 del 4° Rgt. e Lino Fontanili di Reggio Emilia classe 1921 del 6° Rgt, entrambi della Tridentina. Nei loro volti la
felicità per aversi ritrovato, velata dal malinconico ricordo di chi è rimasto sulla steppa gelata.
Renzo Sossai
GIRARDI GIUSEPPE | Arcade |
TEDESCO PIETRO | Arcade |
GOLFETTO FRANCESCO | Carbonera |
CHINELLATO GINO UMBERTO | Casale Sul Sile |
GIULIOTTO ARTURO | Casier |
ZANIN EMILIO | Conegliano |
PELIZZER FORTUNATO | Fonte |
LOVISETTO VINCENZO | Monastier |
MORO AURELIO | Meduna di Livenza |
CHIARO GAETANO | Montebelluna |
MARTIGNAGO ANSELMO | Montebelluna |
PARISOTTO EDOARDO | Paese |
MAZZARIOL PIETRO | Ponte di Piave |
PERINA ADELINO | Povegliano |
VOLPATO EUGENIO | Povegliano |
DANESIN ALDO | Preganziol |
FORCOLIN GINO | Roncade |
MASON LUIGI | Salgareda |
VISENTIN GIOVANNI | Salgareda |
ZEN UMBERTO | San Zenone degli Ezzelini |
CECCHIN ANGELO | Treviso |
PELLEGRINI ALBERTO | Treviso |
MARTINI ALDO | Villorba |
MORANDIN EUGENIO | Villorba |
SEGAT BORTOLO | Vittorio Veneto |