COSE'E' GLI ALPINI


Dicembre 2006


Conegliano 28 ottobre 2006



Bella domanda! Intanto fa arricciare il naso ai puristi della lingua italiana, che matita blu in mano, segnano con orrore il decadimento del nostro idioma nazionale, poi fa scrollare le spalle a tanti che degli Alpini pensano di sapere tutto e anche di più. Invece il provocatorio titolo dato ad uno spettacolo teatrale dall’Accademia Teatrale Prose Furlane, vuole far capire che, per un ragazzino delle medie, quegli uomini dal buffo cappello con una lunga penna nera sono una cosa strana, quasi misteriosa. Degli alieni, fuori dello spazio e del tempo.
Il dialogo tra Nicolò, un tranquillo e disinvolto dodicenne, e un vecchio generale, reduce di Russia, incontratisi casualmente nel corso di un’intervista in occasione dell’adunata di Asiago si snoda, per la sapiente regia di Eligio Zanier, tra una serie di eventi che ricostruiscono in modo molto efficace la storia delle truppe alpine. Si comincia con l’ingresso in scena di una dozzina di militari che, nelle divise dai tempi di Perrucchetti fino a quelle usate nelle terre desertiche dell’Afghanistan, raccontano visivamente il percorso e l’evoluzione dei nostri reparti ed ognuno, a seconda dell’età, rivede se stesso a vent’anni quando indossava l’uniforme.
Poi cominciano a succedersi i fatti della Grande guerra, con i drammi dei lunghi mesi in trincea, lo scambio di pagnotte e tabacco col nemico, le lettere ai genitori prima dell’assalto, fino all’ultimo conflitto, con tragedia della ritirata di Russia rappresentata in modo suggestivo ed emozionante. Sono sempre gli stessi ragazzi, sempre di vent’anni, che, solo per una ragione anagrafica, si sono trovati travolti da avvenimenti che hanno sconvolto la loro vita, quando, in un istante o dopo crudeli sofferenze, non l’hanno lasciata sulle pietraie del Carso, sui monti della Grecia o nei campi di concentramento.
(da L'ALPINO)