MONS. DOMENICO PERIN


Dicembre 2006


30/6/2006 Mons. Domenico Perin celebra la S. Messa davanti al Monumento
ai Caduti di Colle Umberto. Chierichetti: Battista Bozzoli e Paolo Sandre)


Taglio della torta. Il suo viso lascia trasparire la gioia del momento.

Monsignor Domenico Perin,
sacerdote da 55 anni

L’idea e la richiesta dell’incontro sono nate domenica 4 giugno quando don Domenico (per gli alpini viene tralasciato il titolo di monsignore essendo lui il ns. cappellano militare) ha partecipato alla cerimonia per il 50° anniversario di fondazione del locale Gruppo Alpini di Colle Umberto.
Questo testimonia il legame di affetto che lo lega a questa Comunità, in breve tempo gli alpini hanno fatto il resto.
Quindi Venerdì sera 30 giugno 2006 il ns. Monsignore ha vissuto un momento particolarmente intenso ed emozionante, perchè da tanto tempo desiderava tornare nella sua natia Colle Umberto per “ringraziare e ricordare”.
Ringraziare i genitori, parenti, amici e nello stesso tempo ricordarli (specie coloro che non ci sono più) in maniera semplice ma importante e significativa, con una S. Messa al monumento ai caduti.
L’iniziativa è stata organizzata dal locale Gruppo Alpini di Colle Umberto in collaborazione con la Sezione A.N.A. di Conegliano e con la direzione del vice-presidente Battista Bozzoli.
Erano presenti i vessilli delle Sezioni ANA di Conegliano, Vittorio Veneto e buona parte dei 30 Gruppi della Sezione, presente il Presidente Daminato, il Colonnello Biasiol, il parroco locale don Angelo Granziera, monsignor Giovanni Gava (compagno di seminario),il vice-sindaco Fadelli e un numeroso gruppo di alpini,amici e paesani.
L’espressione del volto di don Domenico lasciava trapelare tutta la gioia, la soddisfazione, la gratitudine, per aver avuto l’occasione di esaudire un suo così sentito desiderio.
La S. Messa è stata molto partecipata e sentita, al termine don Domenico ha ringraziato tutti indistintamente per la presenza, accennando più volte particolari di gioventù con alcuni dei presenti, affermando anche che questa forse è l’ultima occasione... vista l’età.
Per la celebrazione ha usato il calice e la patena dono dei suoi commilitoni il giorno della sua ordinazione sacerdotale, “reliquie” che conserva e usa in occasioni importanti, come la bandiera ormai sgualcita che appariva sull’altare.
Questa bandiera aveva avvolto l’urna con le spoglie di due suoi zii morti in guerra, Abele e Domenico di cui porta il nome.
La serata è continuata in armonia e si è poi conclusa nella bella ed accogliente Sede Alpina con una prelibata cena con tanto di torta ed un buon bicchiere di vino come conviene a tutti noi alpini, che nonostante la concomitanza della partita di calcio della Nazionale eravamo presenti, quindi doppio merito e un grazie particolare va al Gruppo Alpini di Colle Umberto per la cordiale ospitalità.