FILESSIONI DAVANTI AL "LARIN" |
Dicembre 2006 |
Se osservassimo il corso dei secoli come si guarderebbe un quadro, noteremmo che in questa scia
lunghissima ci sono dei momenti di grande ascesa e dei lunghi momenti bui, nebulosi e piatti.
Viene spontaneo domandarsi: noi dove siamo? Certo, ci interessa così da vicino che tentare una collocazione diventa
naturale; c’è un “piccolo” particolare, però, siamo così vicini che non riusciamo a definire i contorni, non riusciamo a
vederci inseriti nel complesso dell’immagine. Non ci cimane quindi che tentare un confronto con i periodi precedenti, ma
si tratta pur sempre di confronti settoriali e slegati che non ci aiutano a definire la posizione attuale. Potremmo dire
di aver raggiunto la soddisfazione di bisogni antichi, di aver soddisfatto esigenze nuove che, via via, ci siamo
artificialmente creati, ma continuando ci perderemmo nei meandri delle speculazioni filosofiche. Sono esse le fondamenta
del vivere quotidiano, ma non sono in realtà pane condiviso da tutti.
Questo pretenzioso preambolo per dire che ogni periodo ha dentro di sé aspetti positivi e negativi e che sta alla
nostra consapevolezza ed al nostro buon senso saper leggere ed interpretare nel modo migliore le varie situazioni.
Anche, e forse, soprattutto, dai momenti difficili, dalle sconfitte e dalle traversie si traggono
importanti insegnamenti per vivere meglio.
Noi Alpini, ad esempio, dovremmo avere il morale a terra visto che avremo pochissimi ricambi, e che
la società attuale vede il militare come un lebbroso cattivo ed ottuso (salvo poi chiamarlo a difesa nei momenti di
difficoltà).
Gli Alpini non sono ripiegati su se stessi, anzi siamo orgogliosi delle nostre scelte dettate, come sono, dal rispetto
delle regole, dalla riconoscenza verso chi ci ha insegnato a vivere e dalla sana condivisione in amicizia di ogni attimo
della nostra vita.
Su con la penna, Alpini; nonostante tutto e tutti abbiamo dentro di noi la forza della convinzione di percorre una
strada giusta.
Viviamo in pace ed in armonia con chi ci sta a fianco! Tutto questo con serietà, ma non seriosamente: vuol dire che
dobbiamo far festa e godere in allegria delle occasioni favorevoli.
Brindo alla salute di tutti gli Alpini tenendo a braccetto Babbo Natale e perché no anche la
Befana!
Un abbraccio
Antonio Daminato