A LEZIONE DI CIVILTA' DAGLI ALPINI |
Settembre 2007 |
Chi più, chi meno, durante il servizio militare è andato in Montagna per una
marcia, una manovra o un campo. Tante imprecazioni prima della partenza per la
levataccia e per lo zaino da mettere in spalla, oppure perché lamentarsi era
normale, ma poi si camminava e via.
Forse l’errore dei nostri superiori è stato quello di non farcela amare quella
benedetta Montagna. Forse eravamo ancora boce per apprezzare del tutto quella
forza della natura e quelle immensità straordinarie che si stagliavano davanti ai
nostri occhi.
Io un po’ l’avevo frequentata anche prima, ma dopo il servizio militare, una
volta a casa, la Montagna sono riuscito ad amarla davvero e fatico ad immaginare
la mia vita senza a pace e la gioia che i camminare sui monti riesce a darmi.
Sto cercando di spiegare a mio figlio il piacere della fatica in Montagna, la
soddisfazione e l’orgoglio della vetta, la pace della mente che rincuora l’anima
anche quando sei attanagliato da pensieri e problemi. Non cerco d spiegarglielo
a parole, ma con la fatica della salita, con i silenzi dei panorami, con la pace
della vetta.
Per chi la frequenta e vuoi bene alla Montagna, il
rispetto verso l’ambiente diventa una cosa naturale. Non servono le prediche degli ambientalisti e
nemmeno le leggi severe, che pur ci vogliono, per capire che la salvaguardia e a
valorizzazione dell’ambiente naturale è tutto quello che ci resta, dopo aver
sfruttato ormai fino in fondo le risorse primarie de nostro Paese.
Il connubio Alpini-Solidarietà e collaudato e consolidato. No c’è iniziativa
benefica in cu qualche Alpino non sia impegnato in prima persona, quando non è
addirittura schierato l’intero Gruppo o la Sezione.
Questo nostro impegno verso chi ha bisogno, verso le necessità delle comunità
dove viviamo è riconosciuto e oggetto di encomio.
Ma viviamo in una società dove il rispetto è un valore in progressivo declino.
Il rispetto degli anziani, delle Istituzioni, delle leggi ed anche il rispetto
dell’ambiente hanno bisogno di un rilancio significativo, pena a perdita della
nostra identità di cittadini e di persone civili.
Quando ai bordi delle strade, lungo le scarpate e dentro i fossi ci sono gli
Alpini a raccogliere le immondizie mi prende un sentimento di rabbia: “anche gli
spazzini dobbiamo fare!!”. Ma poi penso alla funzione educativa (oltre che
oggettiva) che la pulizia dell’ambiente esercita nella nostra società. Persa
ormai la speranza che chi ha gettato il sacchetto dell’immondizia dentro il
fosso, o che chi ha lanciato la lattina dal finestrino dell’auto possa capire la
lezione, il pensiero va invece aitanti giovani che possono vedere quei ragazzi
(si fa per dire) col cappello alpino in testa e la panza che intriga essere lì,
chini, di buon’ora, a raccogliere lo sporco degli altri. Una lezione sul campo
di civiltà, civiltà alpina.
Antonio Menegon