FANFARA ALPINA |
Maggio 2007 |
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La musica e il canto sono da sempre componenti inscindibili
dell’alpinità più vera e genuina. Sono, per certi aspetti, gli elementi peculiari che fin dalla nascita dell’A.N.A.
hanno contornato di connotazioni specifiche la vita stessa degli Alpini in ogni tempo, sia in pace che in guerra. In
caserma come in marcia, in trincea come all’osteria, all’Adunata nazionale come al più semplice Raduno di Gruppo gli
alpini sentono il richiamo delle belle note e non vi sanno resistere, perché dove c’è musica c’è allegria e dove c’è
allegria c’è amicizia, il collante universale di tutte le Penne Nere.
Ed è proprio in quest’ottica di forte richiamo aggregazionale che va
letto ed interpretato il ruolo della Fanfara Alpina nell’ambito di tutte le iniziative sezionali ed oltre.
La Fanfara Alpina di Conegliano nacque nel 1987 quando una ventina di
suonatori, per sopraggiunte discordanze organizzative e direzionali, abbandonarono la Banda musicale del felettano e
decisero di formarne una propria.
La base logistica (sede, recapito, segreteria, sala prove...) venne
allocata presso i locali messi generosamente a disposizione dalla parrocchia di Bagnolo.
La nuova formazione, sotto la guida del direttore musicale Giovanni
Battista Zornio, oggi per i suoi grandi meriti insignito del Cavalierato della Repubblica, e l’intraprendenza del
neopresidente Giovanni Carlet, inizia fin da subito un’intensa attività, ponendosi quale preciso punto di riferimento
dapprima per i Gruppi di Conegliano per poi espandere il suo raggio d’azione anche alle Sezioni limitrofe.
Nel frattempo viene promossa una capillare azione di proselitismo e
reclutamento. In breve il numero dei musicanti viene incrementato da nuove adesioni provenienti dalle bande del
circondario, attestandosi sulle cinquanta unità. Elementi non solo di provata serietà professionale ma soprattutto
motivati da autentica passione sia per la bella musica che per le idealità alpine.
Fin da subito, infatti, la dirigenza della Fanfara si pose l’obiettivo
di rappresentare degnamente gli aspetti fondanti dell’alpinità e, affinché non ci fosse dubbio alcuno, oltre a portare
il classico cappello, per dimostrarlo al sostantivo “FANFARA” venne aggiunto l’aggettivo “ALPINA”.
A sottolineare proprio questo attaccamento alle finalità dell’A.N.A., la
prima uscita avvenne all’Adunata Nazionale di Torino nel 1988, in testa e a scandire il passo delle Penne Nere della
Sezione di Conegliano.
Un connubio con la nostra Sezione che da allora non si è mai incrinato.
Da quel giorno la Fanfara ha sempre accompagnato con le sue marce i tanti e importanti appuntamenti ufficiali promossi
dalla Sezione in questi ultimi vent’anni. Oltre ad essere sempre presente alle Adunate Nazionali, anche le più lontane
come a Catania, vanno annoverate le solenni celebrazioni legate al 70° e 80° di fondazione, al giuramento di reparti in
armi, alle feste di Gruppo...
Traguardi significativi conseguiti con la straordinaria dedizione dei
già citati Giovanni Zornio e da Giovanni Carlet, da un paio d’anni avvicendati rispettivamente dal m° Vittorio Pavan
(2004) e poi dal bravo Italo Collodel (2005) alla direzione musicale, e da Sergio Saccon (2006) alla Presidenza.
Figure comunque, quelle dei benemeriti Zornio e Carlet, che continuano
tuttora ad essere vicini alla loro “creatura”. Ancora fermi e saldi al loro posto restano Fernando Galletti, solerte e
preciso segretario, e Bepi Dal Grande, alfiere.
Come da consuetudine ormai consolidata, la Fanfara Alpina di Conegliano
in concomitanza con la festa di Santa Cecilia, patrona dei musicanti, si riunisce per il pranzo sociale al quale sono
invitati i familiari, sostenitori, simpatizzanti e i rappresentanti dei Gruppi della Sezione.
Per chiudere in bellezza il 2006, il ritrovo si è svolto il 17 dicembre
a Miane e la scelta non è stata per niente casuale, anzi. Dopo la Santa Messa nella parrocchiale, il corteo si è portato
nel vicino cimitero per deporre un mazzo di fiori sulla tomba del compianto Alfredo Feltre, un componente della Fanfara
deceduto da poco. Questo a evidenziare come il sentimento di amicizia travalichi il tempo e si fissi nella memoria di
ognuno, per sempre.
Durante il pranzo allestito presso gli stands della Pro Loco di Miane,
presenti un centinaio di persone, tra cui il rappresentante della Sezione Giorgio Visentin e alcuni Capigruppo, il
Presidente Sergio Saccon ha ringraziato tutti per l’attività svolta nel corso dell’anno (oltre 60 esibizioni) e con
evidente emozione ha nominato il suo predecessore, Giovanni Carlet, Presidente Onorario della Fanfara Alpina di
Conegliano.
La pergamena dell’investitura riporta:
“A Giovanni Carlet.
In tutti questi lunghi anni sei sempre stato impareggiabile esempio e
guida per tutti noi della Fanfara Alpina.
Il tuo esempio è stato e sarà per noi uno stimolo costante per
accrescere e migliorare le nostre prestazioni.
Alla Fanfara hai sempre dato generosamente anima e corpo e i
risultati sono stati, in ogni circostanza, degni del più vivo apprezzamento.
Abbiamo sempre ammirato le tue doti di:
-capacità organizzativa;
-serietà e buon senso.
Per questo te ne siamo grati.
Un semplice grazie vale più di mille parole.
La Fanfara Alpina di Conegliano, facendosi interprete dei sentimenti
di stima, rispetto e amicizia che hai saputo conquistare in tutti questi anni, ti ha unanimemente tributato
l’onorificenza di Presidente Onorario della Fanfara Alpina di Conegliano.
Conegliano, 17 dicembre 2006.
Per la Fanfara Alpina di Conegliano
Il Presidente Sergio Saccon”
Con la voce incrinata dalla commozione, Giovanni Carlet ha voluto
ringraziare tutti per il grande onore riservatogli, ha rimarcato i forti legami che continuano a legarlo alla Fanfara
che resta parte importante del suo cuore., infine ha rivolto al suo successore i migliori auspici per nuovi e più alti
traguardi.
Le problematiche legate all’organico, in particolare al ricambio
generazionale, sono note a tutti ma l’entusiasmo, nonostante le difficoltà, resta lo stesso come alto resta lo spirito
di coesione del gruppo.
Quest’anno la fanfara Alpina compie vent’anni.
Un periodo sufficiente per tirare somme e formulare considerazioni.
Ebbene, è stato un periodo di grandi soddisfazioni, un arco temporale caratterizzato da innumerevoli successi e
gratificazioni dentro e fuori gli ambiti e i confini sezionali.
Proprio per questo ci sentiamo in dovere di rivolgere a Carlet e Saccon,
che ne hanno scandito il passo, ai direttori musicali Zornio, Pavan, Collodel, a tutti i musicanti e a tutto
l’organigramma associativo il sentito plauso e ringraziamento dell’intera Sezione per l’opera svolta.
E allora: lunga vita alla fanfara Alpina di Conegliano.
Giorgio Visentin