MUSEO DEGLI ALPINI: 9 novembre 1917 - Conegliano dopo Caporetto |
Dicembre 2007 |
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* Conegliano - Un anno di dominazione straniera 1917-18 di Innocente Azzalini e Giorgio Visentin
* La ferrovia austriaca Sacile-Vittorio 1917-18 e le altre occasioni perdute di Innocente Azzalini e Giorgio Visentin
* Mostra: “9 novembre 1917 - Conegliano dopo Caporetto”
Nel pomeriggio di
sabato 10 novembre 2007 presso la Sala Informagiovani di Piazzale San Martino a
Conegliano sono state presentate le ultime fatiche letterarie degli autori
Innocente Azzalini e Grigio Visentin: “Conegliano-un anno di dominazione
straniera 1917-18” e “La Ferrovia austriaca Sacile- Vittorio Veneto 1917-18 e le
altre occasioni perdute”.
L’evento,
organizzato dalla sezione ANA di Conegliano e patrocinato dall’Amm.ne comunale,
è stato l’ideale trampolino di lancio per accendere una ricca ed esauriente
discussione su quei mesi angoscianti e per inaugurare la mostra tematica al
Museo degli Alpini nell’ex caserma Marras “9 novembre 1917, Conegliano dopo
Caporetto”.
Il vice presidente vicario Nino Geronazzo, presentando la giornata, ha voluto ricordare che …il museo degli alpini, pensato ancora qualche anno fa, dopo alcuni iniziali problemi è diventato una magnifica realtà, messa in risalto dalla significativa passerella da un ponte all’altro del fiume Monticano, costruita dagli alpini di Conegliano. Adesso il museo viene aperto con un nuovo tema proposto ai visitatori: “Conegliano dopo Caporetto” …
Il sindaco di Conegliano Alberto Maniero, nel breve saluto rivolto agli oltre cento presenti che hanno gremito in ogni ordine di posti la Sala Informagiovani, ha sottolineato l’opera meritevole degli autori dei libri e ha ricordato l’importanza della memoria storica.
Il gen. di divisione Franco Chiesa, prendendo la parola, ha voluto anch’egli ringraziare gli autori e chi si è impegnato nel corso di questi anni nelle varie opere realizzate e nell’allestimento del museo. Ricordando l’ormai prossimo 90° anniversario della vittoria, il gen. Chiesa ritiene possa essere proprio questa giornata l’inizio delle celebrazioni … il museo è una cosa mobile, con tematiche che durano circa sei mesi… .
L’autore Giorgio
Visentin, ringraziando il sindaco di Conegliano Maniero, il precedente Zambon ed
il sindaco di San Vendemiano Brescacin, ha voluto illustrare con dovizia di
particolari l’approfondimento del libro: La tragica invasione, dal 1917 al 1918,
delle truppe austrogermaniche.
Egli ha ricordato … la povertà degli invasori e
degli occupati, con la requisizione di beni alimentari, strutturali ed artistici
… . Ha rimarcato quei circa 3000 profughi passati al di là del Piave e la
mortalità triplicata in quei mesi. In effetti, vi furono 25000 decessi nel
territorio del quali almeno 10000 per fame e 600 per crudeltà. Si registrarono
53 donne morte per stupro da parte dei soldati austrogermanici. L’esercito
austriaco, ormai in cronica difficoltà nel supportare le proprie truppe,
concedeva loro 1200 calorie in viveri rispetto alle 4000 necessarie, si può
quindi immaginare dove questi nostri avversari tentassero di approvvigionarsi
del restante fabbisogno.
Vennero alla luce
in quei mesi le figure integerrime di monsignor Longhin, vescovo di Treviso, e
del vescovo Beccegato di Vittorio Veneto, di monsignor Dall’Anese, di don Da Ros
di Collalbrigo e di molti dei vari parroci della sinistra Piave. Inoltre non
saranno dimenticati il sindaco di Conegliano Della Barba, il sig. Casagrande e
Valentino Carpenè. Tutti questi citati contribuirono a lenire le sofferenze
della gente più povera e più destinata all’indigenza.
Erano circa
1.200.000 i soldati austrogermanici quelli che si riversarono nella sinistra
Piave concentrati approssimativamente in 25 chilometri quadrati. Del loro
passaggio in terra trevigiana, saranno comunque ricordate alcune opere come “la
strada dei 100 giorni del passo San Ubaldo (San Boldo) o come appunto “la
ferrovia Sacile-Vittorio Veneto” mirabili per concezione e realizzazione, a cui
la popolazione locale dovette dare un apporto determinante.
… Questi libri
sono un tentativo – ha affermato Giorgio Visentin – di dare un documento di
quelle circostanze, perché non venga dimenticata una pagina di storia. Non
bastano questi scritti e non basteranno neppure quelli che verranno per far
capire interamente le sofferenze del popolo in quelle aberranti vicende … .
Un interessante
dibattito si è aperto con la partecipazione degli intervenuti, sul
collaborazionismo, sulla povertà e la fame, sul terrore inferto dagli invasori
nei confronti del popolo e su come il Piave collaborò con le sue piene a
favorire l’esito della battaglia.
Il gen. Chiesa ha voluto così concludere la
presentazione … nuove rivelazioni stanno facendo cambiare l’idea che la
disfatta di Caporetto sia stata causata da incapacità e vigliaccheria
dell’esercito italiano. I tedeschi avevano più mezzi e disponevano di armi
modernissime ed efficienti per quegli anni. Dobbiamo quindi rispettare quei
“ragazzi di Caporetto”… .
Una ricca esposizione di documenti, di fotografie di quei mesi dell’invasione straniera a Conegliano, assieme ai cimeli più belli e più rari della prima guerra mondiale fanno degna mostra nelle stanze del Museo degli Alpini della caserma Marras. L’impegno profuso nell’allestimento dal comitato del museo diretto da Luciano Barzotto è stato come sempre encomiabile. Il museo degli Alpini di Conegliano è il fiore all’occhiello della nostra sezione.
Renzo Sossai
Di seguito le foto di tutta la mostra:
Ponte della Madonna
Innocente Azzalini, Giorgio Visentin, gen. Franco Chiesa, presentano i libri.