NIKOLAJEWKA A BRESCIA |
Maggio 2007 |
Con la consolidata imponenza si è tenuto sabato 27 gennaio a Brescia l’appuntamento del ricordo
commosso della Battaglia di Nikolajewka: Il sole ha illuminato il freddo pomeriggio, incentivando la partecipazione e
facendo brillare i bagliori delle duecentosette medaglie d’oro del nostro Labaro nazionale. Scortato dal Presidente
Corrado Perona e dai Vice: Alessandro Rossi e Attilio Martini e da altri Consiglieri nazionali. Nel piazzale antistante
la scuola di Nikolajewka di Mompiano – Brescia sono giunti una quindicina di vessilli sezionali e più di cento fiamme
dei gruppi. La sezione di Conegliano era presente con il proprio vessillo, le fiamme dei gruppi di Santa Lucia, San
Fior, San Vendemiano e Pianzano con i consiglieri sezionali Sossai, marchioni e Botteon. Com'è ormai consuetudine,
accanto alle moltissime autorità civile e militari hanno presenziato alcuni rappresentanti militari dell’ambasciata
russa. L’entrata dei gonfaloni della provincia di Brescia, del comune di Brescia e del comune di Nave (BS), località
della prossima adunata sezionale del 2007, ha dato inizio alla cerimonia illuminata dalle note della “Fanfara
Tridentina” di Brescia.
Dopo il saluto del presidente sezionale Davide Forlani, il presidente nazionale Perona ha tenuto
l’allocuzione morale. Visibilmente commosso il nostro presidente ha esordito dicendo: … I reduci sono la nostra memoria,
rappresentano la sintesi più vera dell’alpinità! …
Tenete duro, dice Corrado Perona rivolgendosi ai reduci, perché abbiamo ancora bisogno di voi,
perché la battaglia di Nikolajewka non verrà mai dimenticata come non verranno mai dimenticati l’ Ortigara e il Col di
Lana e gli altri luoghi sacri del sacrificio per la Patria. Come non ci dimentichiamo, volgendo lo sguardo al picchetto
armato alpino presente, degli alpini di oggi che mettono a repentaglio la loro vita nelle varie operazioni di pace in
tutto il mondo.
Girandosi indietro e guardando l’imponente edificio costruito dagli alpini bresciani per ricordare
Nikolajewka Perona ha elogiato l’opera dicendo: Questa scuola è il monumento degli ideali alpini e la stretta di manovra
i nostri ufficiali e il colonnello Mediakov mentre sul pennone sono issate le bandiere d’Italia e Russia suggella e
testimonia la pace vera, quella silenziosa, fatta di poche parole e di fatti concreti come l’asilo di Rossosch.
Con un lungo e scrosciante applauso i presenti hanno approvato le parole del nostro presidente,
esse come sempre sono sgorgate dal più profondo del cuore.
Nel tardo pomeriggio a Brescia, nella cattedrale di santa Maria Assunta, restaurata cinque anni fa,
in cui si possono ammirare opere del Tintoretto, si è tenuta la santa Messa a suffragio dei caduti. La splendida chiesa
era gremita da alpini e da bresciani ed il coro “Alte Cime” con le sue voci conferiva un’atmosfera veramente speciale.
Ha officiato il vescovo ausiliario di Brescia mons. Francesco Beschi il quale, nella sua mirabile omelia, ha saputo
cogliere con la consueta scrupolosità le analogie presenti nelle letture con le vicissitudini vissute dagli alpini nella
tragica esperienza in terra di Russia. Egli ha voluto sottolineare che “non basta identificarsi nei simboli alpini per
sentirsi tali, bisogna fermamente crederci e metterne in pratica gli ideali. E proprio nelle immagini della disperata
epopea russa di scorge la voglia di tornare a casa a tutti i costi, pur marciando sempre più sparuti, sempre più
affamati e menomati. La forza morale è l’unica che può servire per arrivare a ciò. Hanno voluto con tutte le
residue forze sfondare l’accerchiamento nella sacca per andare verso la salvezza. La battaglia di Nikolajewka, nella sua
drammaticità, va ricordata per il sacrificio ed è la dimostrazione di quanta negatività porti la guerra. Uniti vogliamo
veramente celebrare questa commemorazione con un vero e profondo pensiero ai caduti. …
Terminata la funzione religiosa, i partecipanti sono sfilati, come ormai è tradizione, lungo le vie
centrali della meravigliosa città di Brescia.
La nostra delegazione, quasi al completo, è stata ospite a cena del gruppo di Lograto (BS)
gemellato con quello di Santa Lucia. Sono trascorse alcune ore nel segno dell’armonia tipicamente alpina prima del
ritorno a casa.
Renzo Sossai